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“Mi sono bastati, purtroppo, pochi giorni per accertare che i soci fondatori della Fondazione Ravello non rispettano la libertà intellettuale e ignorano i valori della cultura. Da uomo di cultura e, soprattutto, da uomo libero, scelgo di rassegnare le mie dimissioni dalla carica di Presidente”.

Antonio Scurati con queste parole all’Agi consegna il suo commiato per l’incarico che ricopriva da sole due settimane, ovvero presidente della Fondazione Ravello. Dimissioni, quindi, spontanee e irrevocabili che sono arrivate dopo il consueto messaggio di Vincenzo De Luca del venerdì.

LE PAROLE DI DE LUCA

Il presidente della Regione Campania, ha parlato di discordia all’interno proprio della Fondazione, senza però fare nomi. “Le indicazioni vanno rispettate in generale e quelle date dalla Regione sono molto semplici – ha detto De Luca – le iniziative che si mettono in piedi devono essere coerenti con la natura dei festival che si fanno o delle fondazioni. Non si possono fare delle cose estemporanee che non c’entrano niente. Gli eventi che si propongono non devono essere segnati da conflitti di interesse da parte di chi li propone. Tutto quello che finanzia la Regione Campania non deve essere per nessuno un’occasione per promuovere un sistema di relazioni personali o per passare qualche giornata di ferie a spese della Regione, ma devono essere eventi nella più assoluta trasparenza. Siamo in una stagione nella quale sono in movimento tanti enti, fondazioni, rassegne, manifestazioni. Le regole sono quelle che vi ho ricordato, se non ci sono coincidenze di obiettivi, ci si separa. Niente di particolarmente drammatico”.

COSA È SUCCESSO

Fanpage ricostruisce i fatti fin dal primo momento. Il pomo della discordia sarebbero stati due invitati al Festival di Ravello, il ministro della Salute Roberto Speranza e lo scrittore Roberto Saviano. Gli inviti sarebbero stati fatti nello specifico dal neopresidente e questa sarebbe la motivazione alla base dell’annullamento della conferenza stampa di presentazione del programma dell’evento solo 24 ore prima, conferenza prevista per giovedì 17.

A conferma c’è anche il video dello scrittore che sui suoi social accusa apertamente il governatore campano di aver messo un veto sul suo nome. “Vincenzo De Luca blocca la mia presenza al Ravello Festival. Nessun problema, don Vicié, non ci sarò… arripigliateve tutt chell che è o vuost…”, riferimento questo alla celebre frase dei Savastano della serie tv Gomorra. Saviano ha anche sottolineato che la partecipazione sarebbe stata a titolo gratuito. Da qui poi le dimissioni di Scurati, premio Strega 2019 con M.

LE REAZIONI DELLA FONDAZIONE, DEL SINDACO DI RAVELLO E BASSOLINO

Ieri sera, nel turbinio di notizie, è giunta anche la nota della Fondazione (firmata da Lorenzo Lentini, Almerina Bove, Luigi Buonocore, Salvatore Di Martino, Stefano Giuliano, Michele Strianese. e dai consiglieri di amministrazione Diomede Falconio, Paolo Imperato) che respinge la ricostruzione dei fatti perché, afferma, il neopresidente non aveva condiviso il programma con il Cda. “La politica non c’entra, né c’entrano questioni di merito inerenti ai rispettabili ospiti ipotizzati, rilevando una questione di correttezza del metodo e di democraticità delle decisioni”. E fa sapere che i componenti degli organi statutari “si riservano ogni più efficace tutela nelle sedi opportune dinanzi a eventuali affermazioni false e diffamatorie. I componenti del Cda e del Cdi sono persone libere e autonome non meno del presidente dimissionario”.

“La ribalta che ha assunto la vicenda della Fondazione Ravello è stata una ribalta strumentale”. Ha detto all’Ansa Salvatore Di Martino, sindaco della cittadina in provincia di Salerno. “La situazione è semplicissima e la ricostruzione data dagli organi d’indirizzo è molto chiara. C’è stato questo comportamento del nominato presidente che io non ho compreso. Alcune cose non erano passate attraverso gli organi e questo non è previsto dalle regole. Scurati è un amico, mi ha meravigliato il suo comportamento. Che non avesse chiesto è un dato oggettivo. Tra l’altro, personalmente, se avesse chiesto avrei avuto qualche perplessità ma non per la qualità degli incontri quanto per il periodo. Forse si sarebbero potuti fare d’inverno ma io li vedo poco compatibili con il festival”.

“Respingere le dimissioni di Scurati è una saggia e doverosa scelta”. Questo il consiglio di Antonio Bassolino, candidato a sindaco di Napoli, su Facebook. “È un atto che può consentire allo scrittore di rivedere la sua decisione e di portare avanti il suo impegno e le sue libere scelte culturali alla guida della Fondazione”.

LA SOLIDARIETÀ A SAVIANO E SCURATI

“Io sono stato presidente due volte, una volta per otto anni quando c’era Bassolino e poi di nuovo quando c’era De Luca. Dopo tre mesi ho fatto la stessa cosa che ha fatto Scurati, me ne sono andato, ho dato le dimissioni perché c’era un’interferenza continua”. Il sociologo Domenico De Masi ha ripercorso la sua direzione della Fondazione con l’Ansa, condividendo la scelta di Scurati di dimettersi. “La Fondazione è una fondazione culturale, quindi chi la dirige deve avere totale libertà di azione, non può avere continuamente divieti o indicazioni da parte del potere politico”.

“È una questione di dignità. Quando un presidente di un festival culturale fa delle scelte e viene sbugiardato dal Consiglio d’indirizzo per conto del presidente della Regione, è ovvio. Il presidente della Regione ha fatto delle dichiarazioni in tv dicendo che pretende che si eseguano in modo preciso le direttive della Regione. Questo – ha infine detto De Masi – nessun presidente di una fondazione culturale lo accetterebbe. Io sono preoccupato soprattutto per Ravello. Essendomi dimesso io tre anni fa, adesso Scurati per lo stesso motivo, credo che una persona di spicco non accetterà mai di fare la stessa fine”.

E dal mondo della politica di sinistra arrivano le parole di Nicola Fratoianni (Sinistra italiana): “Stima ancora più forte verso Scurati per la sua scelta di dignità e libertà. E un abbraccio ancora più forte a Saviano, che oltre ad avere come nemici giurati i camorristi, deve subire l’ostracismo del massimo esponente del Pd Campania che si comporta come un satrapo qualunque”.

E proprio in riferimento al Pd, Enrico Letta ha invitato alla Festa del Partito democratico sia Saviano sia Scurati, schierandosi apertamente dalla loro parte.

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