Skip to main content

L’Egitto è lo snodo dei cavi che collegano Est e Ovest. Ma l’instabilità politica del Paese guidato da Abdel Fattah Al Sisi sta alimentare la ricerca di strade alternative.

Il caso emblematico è quello del cavo Blue Raman di Google, lungo più di 5.000 miglia. Come spiegavamo già alcuni mesi fa su Formiche.net, la prima parte del cavo, cioè Blue, dovrebbe essere realizzata da Sparkle, società di Telecom Italia: partenza dal porto di Genova e arrivo in Israele, passando sotto il Mar Mediterraneo. La seconda parte, cioè Raman spetterebbe da Oman Telecommunications: dal porto di Mumbai, sotto l’Oceano Indiano per arrivare ad Aqaba, città portuale della Giordania (secondo Paese arabo, dopo l’Egitto, a riconoscere Israele, nel 1994), e qui congiungersi con il primo ramo.

Il cavo è pensato per bypassare l’Egitto, la cui instabilità politica rappresenta un punto debole per le connessioni mondiali visto che un terzo del mondo dipende da questo Paese per l’accesso a Internet, scrivevamo su Formiche.net. La strada alternativa, dunque, è il Mar Rosso.

Il passaggio dei cavi per questo mare fra Africa e penisola araba ne sottolinea l’importanza come cerniera tra il Mediterraneo e l’Indo-Pacifico. È anche per la presenza di questi lineamenti infrastrutturali dal valore strategico che le potenze mondiali stanno militarizzando quella lingua di mare. Nei cavi sottomarini passano i dati: controllarli e spiarli è una delle dimensioni della sfida internazionale del futuro. L’asse Port Said-Suez è un incrocio cruciale del network internazionale che va dall’Atlantico (europeo e africano) all’Asia.

Incrocio che soffre situazioni di instabilità non indifferenti. Il Sinai è oggetto di operazioni militari con cui il Cairo vorrebbe ristabilire l’ordine in una regione dove la presenza baghadista è ancora importante (e già ha colpito le infrastrutture). Il Mar Rosso è da tempo teatro delle scorribande degli Houthi, che hanno anche recentemente dimostrato la capacità di colpire le infrastrutture petrolifere saudite che affacciano nel bacino. È proprio per evitare queste sensibilità che il nuovo cavo Blue Raman che parte da Genova è stato fatto passare per Israele, da cui viene poi switchato verso l’Arabia Saudita e l’Oman prima di prendere l’Indiano e arrivare a Mumbai.

Alessandro Aresu, analista geopolitico, autore del volume “Le potenze del capitalismo politico. Stati Uniti e Cina” (La nave di Teseo) e da alcuni giorni a Palazzo Chigi come consigliere del presidente del Consiglio Mario Draghi, commentava con Formiche.net l’importanza del cavo Google sottolineando due aspetti. Il primo: “La tecnologia continua ad avere una cruciale dimensione territoriale, su cui le grandi aziende statunitensi possono investire, per via della loro enorme disponibilità di denaro, oltre che competere tra di loro”. Un processo, diceva a novembre, “destinato a continuare nell’amministrazione Biden”. Il secondo riguardava il ruolo dell’Italia, il cui compito “sta nel mantenimento e nel rafforzamento della propria capacità industriale, nell’avanzare la consapevolezza geopolitica all’interno del progetti industriali in corso sulle telecomunicazioni. Gli accordi sul Mediterraneo che ci coinvolgono, anche se non dipendono direttamente da noi, arriveranno”, assicurava.

(Foto: www.submarinecablemap.com)

Un cavo di Google (con Tim) cambia gli equilibri nel Mar Rosso

Di Gabriele Carrer ed Emanuele Rossi

Il cavo Blue Raman di Google, che collega l’India all’Italia passando per Israele ed evitando l’Egitto, conferma la nuova centralità del Mar Rosso

Libia, tutto pronto per il voto di fiducia al governo (a Sirte)

Il voto dovrebbe arrivare nella serata di oggi. Per ora le discussioni procedono a porte chiuse e fonti locali spiegano a Formiche.net che ruotano attorno ai quei cavilli tecnici, oltre che “su varie modifiche da apportare alla squadra dei ministri presentata da Dabaiba”. E sul tavolo delle modifiche ci sono i ministeri più importanti, a partire dalla Difesa, Interni ed Esteri

Gabriele Caramellino: l’innovatore vero non si arrende alle prime difficoltà

Spesso si definisce un’organizzazione o un’azienda innovativa solo perché opera in settori nuovi, o considerati tali dai media. Ma è un errore perché anche in tanti settori ‘tradizionali’ ci sono aziende e organizzazioni che fanno innovazioni di processo, di prodotto o dell’offerta. E dietro a tutte queste innovazioni, ci sono donne e uomini che amano il proprio lavoro. Persone che…

donne

La comunicazione pubblica e istituzionale declinata al femminile (plurale)

Oggi 8 marzo, in occasione della Giornata internazionale dei diritti delle donne, l’Associazione italiana della comunicazione pubblica e istituzionale ha organizzato un incontro tutto al femminile dal titolo “Comunicazione pubblica e istituzionale, femminile plurale”. Un incontro volto a ribadire la volontà di costruire una comunicazione inclusiva, generativa e fortemente orientata ad abbattere tutte le discriminazioni

La sfida dei nativi americani a Stellantis. Addio al brand Cherokee

La comunità di nativi americani chiede la rimozione del celebre marchio Jeep, oggi del gruppo Stellantis. La casa automobilistica pronta a dire sì. I precedenti delle squadre sportive

Leasing, aeromobili e pandemia. Mega operazione tra GE e AerCap

Potrebbe valere 30 miliardi di dollari l’operazione di fusione tra GECAS e AerCap, tra i colossi mondiali impegnati nel leasing di aeromobili. È un altro sintomo dell’impatto del Covid-19 sul settore del trasporto aereo. Per l’esperto Gregory Alegi, “in un momento di grave difficoltà, la fusione permette ai due soggetti di di far fronte alla crisi delle compagnie loro clienti”

terapie innovative frega

Sputnik V? Una roulette russa. La doccia fredda dell'Ema

Dall’Ema arriva uno stop su Spuntik V, non si deve produrre e distribuire prima dell’autorizzazione, “è una roulette russa” e non si hanno dati a sufficienza, dice la presidente del board Christa Wirthumer-Hoche. Doccia fredda per chi, in Italia, chiede di “fare presto” con il vaccino di Mosca

Merkel non dorme tranquilla in vista delle elezioni regionali

Tra tensioni nella Cdu e lo scandalo delle mascherine che ha portato alle dimissioni di due deputati della Cdu, la Cancelliera affronterà le elezioni in Nord-Reno Vestfalia e Baden-Württemberg con una certa apprensione

Poche donne nella diplomazia Ue. La strigliata di Smith a Borrell

“Politico” accende un faro sulla diplomazia europea e infilza Borrell: l’87% degli alti funzionari è uomo. E dall’amministrazione Biden, Julianne Smith dice: “Per favore, fai di meglio”

L'ebreo Abramo e la visita di papa Francesco in Iraq. Le riflessioni di Bendaud

Di Vittorio Robiati Bendaud

Alcune riflessioni controcorrente sulla visita recentemente compiuta da Papa Francesco in Iraq. L’analisi di Vittorio Robiati Bendaud, coordinatore del Tribunale Rabbinico del centro Nord Italia, saggista e intellettuale da tempo impegnato nel dialogo inter-religioso.

×

Iscriviti alla newsletter