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Dopo gli interventi del presidente statunitense Joe Biden e di molti altri, in particolare del premier italiano Mario Draghi sulla sospensione dei brevetti dei vaccini, ecco la posizione  di Francesco, chiaramente espressa in un videomessaggio al “Vax Live – The Concert To Reunite the World”, levento che ha visto a Los Angeles il mondo dello spettacolo e delle istituzioni sostenere lequa distribuzione dei sieri anti-Covid.

Francesco si è rivolto direttamente ai giovani partecipanti all’evento. Pur consapevole della drammaticità del momento e dell’argomento, non ha perso l’occasione per presentarsi con il suo inequivocabile stile: “ricevete un cordiale saluto da questo vecchio, che non balla né canta come voi”. È la cifra personale di un uomo che sa adeguarsi ai contesti, e non pretende il contrario.

Quindi è entrato nel tema della guarigione, quella vera, perché il virus ha evidenziato una malattia che i giovani sanno colpire soprattutto i fragili, i poveri: “Dinanzi a tanta oscurità e incertezza c’è bisogno di luce e di speranza. Abbiamo bisogno di cammini di guarigione e di salvezza. E mi riferisco a una guarigione alla radice, che curi la causa del male e non si limiti solo ai sintomi. In queste radici malate troviamo il virus dellindividualismo, che non ci rende più liberi né più uguali, né più fratelli, piuttosto ci trasforma in persone indifferenti alla sofferenza degli altri”. È il cuore del suo magistero dalla sera della sua elezione, quando disse “preghiamo sempre per noi, l’uno per l’altro, preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza”.

E invece l’individualismo rende difficile la guarigione di tutti. Il nazionalismo chiuso impedisce di scoprisi fratelli anche davanti al disastro pandemico. Bergoglio lo definisce una variante del virus dell’individualismo: “Una variante di questo virus è il nazionalismo chiuso, che impedisce, per esempio, un internazionalismo dei vaccini […] Unaltra variante è quando mettiamo le leggi del mercato o di proprietà intellettuale al di sopra delle leggi dellamore e della salute dellumanità. Unaltra variante è quando crediamo e fomentiamo uneconomia malata, che permette che pochi molto ricchi, pochi molto ricchi, posseggano più di tutto il resto dellumanità, e che modelli di produzione e consumo distruggano il pianeta, la nostra casa comune”.

Una visione che ricorda quella espressa solo pochi giorni fa al meeting di primavera di Banca Mondiale e Fondo Monetario Internazionale quando ha indicato il “debito ecologico” contratto dai Paesi ricchi con quelli poveri, dove i mutamenti climatici, determinati dall’inquinamento, rendono scarse o difficili le colture tradizionali, ad esempio. Quindi la proposta sui vaccini, nella quale chiede uno spirito di giustizia “che ci mobiliti per assicurare laccesso universale al vaccino e la sospensione temporanea del diritto di proprietà intellettuale; uno spirito di comunione che ci permetta di generare un modello economico diverso, più inclusivo, giusto, sostenibile”.

Dunque Francesco propone una sospensione temporanea dei brevetti. Una posizione che rafforza la linea di Biden, condivisa dal premier italiano Mario Draghi per il quale “i vaccini sono un bene comune globale. È prioritario aumentare la loro produzione, garantendone la sicurezza, e abbattere gli ostacoli che limitano le campagne vaccinali”. Draghi ha parlato proprio di deroga ai brevetti “a tempo e ben congegnata” che non si rivelerebbe un danno per le aziende. Altri invece sono perplessi, come accade ad esempio in Germania. La Germania con BioNtech partecipa al vaccino Pfizer.

La linea di Francesco non è certo una novità “pauperista”, nel corso dei secoli la Santa Sede ha sempre sostenuto posizioni affini: ad esempio nel 1848 Pio IX, l’ultimo papa re, promosse la vaccinazione dei più poveri dal vaiolo, arrivando ad offrire una piccola ricompensa economica per chi tornasse a farne verificare il buon esito. Oggi si parla ovviamente in termini globali, ma il virus dell’individualismo ha modificato alcuni parametri che nella differenza dei contesti e dei termini restano gli stessi.

Contro il virus dell’individualismo. Il papa con Biden sui brevetti

La linea di Francesco non è certo una novità “pauperista”, nel corso dei secoli la Santa Sede ha sempre sostenuto posizioni affini: ad esempio nel 1848 Pio IX, l’ultimo papa re, promosse la vaccinazione dei più poveri dal vaiolo

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