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Dopo la chiusura del canale YouTube di ByoBlu, testata giornalistica registrata al Tribunale di Milano fondata da Claudio Messora, e dopo l’accusa da parte dello stesso Messore di “limitazione della libertà di espressione”, arriva la risposta della piattaforma video di Google. “Il canale ha ricevuto tre strike nell’arco di 90 giorni per la pubblicazione di contenuti che violano le nostre norme sulla disinformazione in ambito medico relativamente al Covid-19 introdotte, nella primavera del 2020, in accordo con gli impegni presi con le istituzioni dell’Ue per contrastare la disinformazione correlata al coronavirus”, fa sapere un portavoce di YouTube. “In base alle nostre Norme della community, avendo ricevuto tre strike, il canale è stato definitivamente rimosso da YouTube”.

LE PAROLE DI MESSORA, BYOBLU

Secondo Messora, intervistato dal Fatto Quotidiano, ci sarebbe una persecuzione da parte di YouTube nei confronti di chi fa informazione online. “La censura online, al di là di quello che è successo a ByoBlu, è un tema enorme. Distorce la trasparenza del dibattito pubblico, che è governata da leggi e istituzioni. Parlo dell’articolo 21, così come delle leggi sulla diffamazione e dell’Ordine dei giornalisti. Sono loro preposti al rispetto delle norme vigenti nel nostro Stato, non YouTube o i social, che quindi disconoscono le norme del nostro ordinamento e agiscono tramite un algoritmo in modo incostituzionale decidendo di cosa si possa o meno parlare e censurando il resto”.

IL CODICE DEONTOLOGICO DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI

Con un aggiornamento del suo codice deontologico, l’Ordine dei giornalisti aveva stabilito l’integrazione (in vigore dal primo gennaio 2021) secondo cui “il giornalista evita nella pubblicazione di notizie su argomenti scientifici un sensazionalismo che potrebbe far sorgere timori o speranze infondate avendo cura di segnalare i tempi necessari per ulteriori ricerche e sperimentazioni; dà conto, inoltre, se non v’è certezza relativamente ad un argomento, delle diverse posizioni in campo e delle diverse analisi nel rispetto del principio di completezza della notizia”. Inoltre, si legge, “diffonde notizie sanitarie e scientifiche solo se verificate con fonti qualificate sia di carattere nazionale che internazionale nonché con enti di ricerca italiani e internazionali provvedendo a evidenziare eventuali notizie rivelatesi non veritiere”.

LE NORME DI YOUTUBE

Come si può leggere nella pagina dedicata sul Google, (“Norme sulla disinformazione in ambito medico relativamente al Covid-19”) “YouTube non tollera contenuti che diffondano disinformazione in ambito medico, in contraddizione con le informazioni fornite sul Covid-19 dalle autorità sanitarie locali o dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). Queste misure si limitano ai contenuti in contraddizione con le linee guida fornite dall’Oms e dalle autorità sanitarie locali”.

BYOBLU SUL DIGITALE TERRESTRE

Intanto, a seguito della chiusura del canale YouTube, Messora ha attivato una raccolta fondi per l’acquisto di una frequenza sul digitale terrestre, così “Byoblu e DavveroTV entreranno nelle case di tutti gli italiani, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta”, si legge sul sito. L’obiettivo di 150mila euro è stato raggiunto in circa 24 ore e al momento (19:00) la raccolta fondi per la tv di ByoBlu ha superato i 225mila euro.

YouTube risponde a ByoBlu dopo avergli chiuso l'account

ByoBlu ha pubblicato “contenuti che violano le nostre norme sulla disinformazione in ambito medico relativamente al Covid-19 introdotte in accordo con gli impegni presi con le istituzioni dell’Ue per contrastare la disinformazione correlata al coronavirus”. YouTube risponde a Messora dopo la chiusura del suo canale

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