Skip to main content

Nella tarda sera l’Unione europea ha deciso che sarà Bucarest a ospitare lo European Cybersecurity Competence Centre. Con 15 voti la capitale della Romania (uno dei pochi Paesi Ue che ancora non ospitava un’agenzia comunitaria) ha battuto Bruxelles al secondo turno, ribaltando l’esito del primo. Il round iniziale, infatti, aveva visto Bruxelles conquistare otto voti, Bucarest sei. Gli altri 13 sono stati divisi tre le altre cinque candidate: Vilnius cinque, Lussemburgo tre, Varsavia due, León due e Monaco uno.

LE COMPETENZE DEL CENTRO

Il centro, pur non essendo ufficialmente dell’Unione europea, coordinerà gli sforzi europei in materia di sicurezza delle reti e gestirà i fondi comunitari. Sarà finanziato dagli Stati membri e dall’Unione europea: il contributo proposto dall’Unione ammonta a quasi 2 miliardi di euro provenienti dal programma Europa digitale, a cui si aggiungeranno altri 2,8 miliardi provenienti dal programma Horizon Europe. In ballo ci sono anche alcune decine di posti di lavoro.

L’ASSENZA DELL’ITALIA

Tra le sette città candidate non ce n’era, dunque, nessuna italiana. Un’assenza su cui potrebbe aver pesato l’importante presenza di Huawei e Zte nel nostro Paese. Più volte, infatti, il commissario europeo per il Mercato interno Thierry Breton ha avvertito che il centro non può sorgere in Paesi dove i fornitori di 5G ritenuti “inadeguati” sono ben radicati.

LA FONDAZIONE CYBER

Come spiegato a più riprese su queste colonne, la creazione dello European Cybersecurity Competence Center richiede l’attivazione di una rete di analoghi centri nazionali. Ma l’Italia, che litiga miserabilmente sull’Istituto italiano di cybersicurezza, ancora non ce l’ha. Tradotto, come spiegavamo su Formiche.net pochi giorni fa: niente centro, niente fondi europei per la cybersecurity, niente cybersecurity. Pensare di poter ospitare la struttura che dovrebbe coordinare i 27 centri in un Paese che così trascura la sicurezza cibernetica sarebbe stata semplicemente un’illusione.

L’Europa avrà il suo istituto cyber (in Romania). Italia non pervenuta

Il centro che coordinerà le attività e i fondi europei in tema di cybersecurity sorgerà a Bucarest, in Romania. Nessuna città italiana tra le sette finaliste

Sace (ancora) in campo. Al via la garanzia per gli assicuratori

Il gruppo assicurativo controllato da Cassa Depositi e Prestiti lancia la copertura dei rischi di mancato pagamento dei crediti commerciali da parte delle imprese

La lezione cyber di FireEye (e Leonardo). Scrive il prof. Martino

Il caso FireEye fa emergere un dilemma ancora aperto rispetto alla responsabilità della difesa di attori privati che ricoprono un ruolo centrale nel contesto degli interessi nazionali, ponendo la questione: chi ha la responsabilità per la difesa delle aziende strategiche nazionali in caso di attacchi cyber sponsorizzati dagli Stati? L’analisi di Luigi Martino, Università di Firenze

Piano anticrisi. Ecco cosa farà la Bce

Domani nel primo pomeriggio il presidente della Bce annuncerà le nuove misure con cui fronteggiare la temibile seconda ondata. A cominciare da un programma Pepp rinforzato per 4-500 miliardi

vaccino covid-19

Leonardo, FireEye e ora Ema. Cyber spioni all’attacco

L’Agenzia europea del farmaco denuncia di essere stata attaccata da hacker ma non offre dettagli sugli intrusi. Solo la scorsa settimana Ibm metteva in guardia dalle minacce di Stato. La Russia tra gli indiziati

L'Italia in orbita con Space Rider. Ecco i contratti dall'Esa

Thales Alenia Space, Avio, Telespazio e Altec hanno firmato a palazzo Chigi i contratti con l’Esa per lo sviluppo di Space Rider. È il sistema di trasporto riutilizzabile che viaggerà sul nuovo Vega C, frutto dell’impegno sottoscritto dall’Italia alla ministeriale di Siviglia dello scorso anno. La firma con il sottosegretario Riccardo Fraccaro

Pazienza e giudizio. Pasquino spiega perché Conte neanche barcolla

Criticato un po’ da tutte le parti, in testa Corriere e Repubblica (dei minori non mi curo…), ma spesso anche da non pochi collaboratori di Formiche.net che lo avevano già dato per spacciato tutta l’estate, Conte neanche barcolla. Il commento del politologo Gianfranco Pasquino

Recovery plan, perché la Pa è meglio dei manager. Parla il prof. Piga

L’economista e saggista a Formiche.net: i manager hanno sempre fallito, la storia lo insegna. Ci sono fior di dirigenti pubblici bravi e preparati di cui il premier farebbe bene a fidarsi. L’Italia è di nuovo prigioniera del Fiscal compact, ma vale ugualmente la pena prendere i prestiti del Recovery Fund. Unicredit? Mps non è la sposa giusta

PSG-Basaksehir, l'Uefa si sbrighi e senza sconti. Il monito di Giuliani

Che si indaghi, si approfondisca e si conceda tutto lo spazio necessario a Sebastian Coltescu, per spiegare cosa gli sia passato per la testa, mentre seguiva da quarto uomo la sfida fra Paris Saint-Germain e Basaksehir. I fatti sono fatti e quell’epiteto l’hanno sentito in troppi, per essere il frutto di un’allucinazione collettiva. Il giochino di buttarla però sull’equilibrio lessicale e sul senso locale delle parole lo conosciamo troppo bene per concederlo

Dalla banda larga al 5G, quali infrastrutture per l’Italia post pandemia? La diretta video

La tecnologia 5G assume un ruolo sempre più rilevante per la crescita del Paese: è 200 volte più veloce del 4G, sarà essenziale per l’intelligenza artificiale, la costruzione di smart city, i pagamenti digitalizzati e consentirà di aprire le porte all’ “Internet delle cose”. Una rete “transformational” perché consentirà di trasformare il mondo come lo conosciamo oggi migliorando la qualità…

×

Iscriviti alla newsletter