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“I prossimi due o tre anni saranno il periodo d’oro per l’implementazione del 5G”. E il Regno Unito sta perdendo un’occasione: “Sarà molto difficile recuperare il ritardo”. Così parlava alcuni giorni fa Victor Zhang, numero due di Huawei nel Regno Unito. L’obiettivo del suo discorso era chiaro: mettere – nuovamente – in guardia il governo britannico dei rischi che il Paese corre dopo la decisione del governo di Boris Johnson (“politica” e non commerciale, secondo il manager) di bandire il 5G cinese. Una scelta fatta sulla scia di quanto indicato dagli Stati Uniti, la cui intelligence accusa i fornitori come Huawei e Zte di spionaggio per conto del governo di Pechino (accuse “totalmente sbagliate”, ha detto Zhang).

“Questa decisione avrà un enorme impatto economico sul Regno Unito, non solo per le telecomunicazioni, ma anche per l’innovazione e la ricerca”, ha dichiarato Zhang. “A causa del ritardo nell’implementazione del 5G, possiamo prevedere che il Regno Unito rimarrà indietro rispetto alla Germania nello sviluppo delle infrastrutture digitali nei prossimi due anni”. Il riferimento a Berlino non sembra affatto casuale, visto che il governo di Angela Merkel, come raccontato su Formiche.net, sta ancora litigando sulle restrizioni da imporre sulla rete 5G. Ma ha una certezza: non ci sarà alcun veto, a differenza di quanto accadde nel Regno Unito.

Tuttavia, nel Regno Unito Huawei punta anche su un altro elemento, ben evidenziato da un recente rapporto sul 5G firmato dalla commissione Scienza e tecnologia della Camera dei Comuni. Dopo il bando alla società cinese, il Regno Unito rischia un’eccessiva dipendenza da due fornitori, la finlandese Nokia e la svedese Ericsson. Tuttavia, è lo stesso documento a indicare la strada: implementare, in fretta e meglio, la strategia di diversificazione presentata segretario al Digitale, Oliver Dowden, a fine novembre.

Dall’inizio di quest’anno non è più possibile acquistare componentistica Huawei. E da settembre sarà vietato installarla. È dal 2027 che il colosso cinese sarà bandito a tutti gli effetti dalla rete 5G britannica: gli operatori, dunque, hanno tempo ancora più di cinque anni per adeguarsi.

In questo periodo Huawei spera in un ripensamento di Londra. E si muove in questa direzione. Lo dimostra le parole di Zhang ma anche i contenuti realizzati assieme alla Bbc (la stessa finita recentemente in mezzo al braccio di ferro tra Londra e Pechino) e messi in bella mostra sul profilo Twitter dell’azienda come “tweet fissato” (cioè il primo a comparire questo si approda sull’account).

La società cinese si è rivolta a BBC StoryWorks, dipartimento dell’emittente pubblica britannica che si occupa di contenuti brandizzati, per realizzare un “brand film” sul suo ruolo nell’innovazione. Il messaggio è in linea con le parole di Zhang, netto, suona quasi come una minaccia: “Disrupt or be disrupted”, che si può tradurre con “Travolgi o sarai travolto”.

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