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Comincia oggi la missione di Mike Pompeo, segretario di Stato americano, in America latina. Fino al 20 settembre, il capo della diplomazia degli Stati Uniti visiterà Paramaribo, in Suriname; Georgetown, in Guyana; Boa Vista, nello stato di Roraima in Brasile e Bogotá in Colombia, facendo una sosta finale a Plano, in Texas, prima di rientrare negli Usa.

Il portavoce del Dipartimento di Stato, Morgan Ortagus, ha spiegato che “il viaggio sottolineerà l’impegno degli Stati Uniti nel difendere la democrazia, combattere il Covid-19, mentre si rivitalizzano le economie dopo la pandemia e si fortifica la sicurezza contro le minacce regionali”.

A Paramaribo, Pompeo incontrerà il presidente del Suriname, Chan Santokhi, e alcuni rappresentanti dell’esecutivo. L’incontro avviene poco dopo le elezioni e sarà l’occasione per discutere sulla cooperazione bilaterale e le opportunità di nuovi accordi nel settore energetico e della sicurezza. A Georgetown, in Guyana, il segretario di Stato incontrerà il nuovo presidente Irfaan Ali, e confermerà la partnership con gli Usa sugli investimenti del settore privato. In seguito, Pompeo vedrà il segretario generale della Comunità Caraibica, Irwin LaRocque.

La visita Pompeo a Guyana e Suriname, due Paesi “corteggiati” da Pechino è “qualcosa di straordinario, che di mostra che una grande novità è in arrivo”, secondo Eric Farnsworth, vicepresidente del Consiglio delle Americhe, un forum imprenditoriale della regione.

ExxoMobil ha annunciato nel 2015 la scoperta di un grande giacimento di idrocarburi. E Pompeo arriva proprio quando la Guyana sta rivedendo l’accordo con Exxon. Questo mentre la Cina, che è in cerca di minerali e legno, ha invitato ai governi di Guyana e Suriname a seguire l’iniziativa Belt and Road Initiative; una campagna per promuovere gli investimenti transnazionali in infrastrutture.

A Boa Vista, Brasile, il segretario americano parlerà con la comunità di migranti venezuelani che si sono rifugiati nella frontiera, mentre nella capitale colombiana incontrerà il presidente Ivan Duque per cercare insieme una soluzione alla crisi provocata dalla pandemia.

Ma il cuore dell’agenda di Pompeo sarà la crisi del Venezuela; un tema che affronterà con tutti i leader che incontrerà in questo viaggio. E che preoccupa Washington per il “disastro umanitario che l’illegittimo regime di Maduro ha imposto nella regione e il traffico illegale di armi, droghe e oro da parte di questo regime”, si legge nel comunicato del Dipartimento di Stato.

La Colombia, infatti, è il principale alleato degli Stati Uniti nel continente per fare pressione contro Maduro e i suoi, e spingere il Venezuela verso elezioni trasparenti, giuste e libere.

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