Skip to main content

Nel gergo politico statunitense, la sorpresa d’ottobre è un evento inaspettato in grado di influenzare il risultato delle elezioni presidenziali. In un anno pieno di eventi tanto imprevedibili quanto importanti, anche questo mese di settembre, ormai agli sgoccioli, ha da poco prodotto una sua vera e propria “sorpresa d’ottobre”. La morte del giudice della Corte suprema Ruth Bader Ginsburg ha bruscamente trasformato la campagna presidenziale e, forse, ha cambiato l’esito delle prossime elezioni. Dalla sua scomparsa in poi, è la guerra culturale che da tempo divide la società statunitense a dominare il resto di una campagna elettorale la cui posta in gioco è ormai molto più grande della Casa Bianca stessa.

La possibilità di nominare un altro dei nove giudici che dal 1869 compongono la Corte suprema, il terzo in questo suo primo mandato, consolida gli sforzi del presidente Donald Trump volti a distogliere l’attenzione dalla sua gestione dell’epidemia e a ricordare l’importanza, sotto questo punto di vista, di un suo secondo mandato. Del resto, il suo impegno d’inserire nella magistratura federale quanti più conservatori possibile si è dimostrato un fattore tutt’altro che irrilevante per la sua affermazione elettorale. Da notare che tale promessa si è tradotta nella nomina di ben 218 giudici federali in meno di quattro anni, molti se si considera che l’ex presidente Barack Obama ne ha nominati 329 in un tempo più che doppio. Non è dunque per caso che Trump, dopo aver aperto le porte della Corte suprema al giudice Neil Gorsuch e al giudice Brett Kavanaugh, si è silenziosamente preparato all’eventualità di sostituire la giudice Ginsburg tanto da vagliare una lunga lista di potenziali candidati. Tra questi, la giudice Amy Coney Barrett è sempre apparsa come la scelta più probabile. A 48 anni, relativamente giovane per un incarico che potenzialmente dura per tutta la vita, la cattolica Barrett si è sempre distinta per una visione che potrebbe condurre a una serie di sentenze in grado di riversare buona parte della legislazione progressista tipica degli ultimi decenni. In particolare, l’arrivo di Barrett alla Corte Suprema potrebbe creare le condizioni per spazzare via quanto resta dell’Obamacare e cancellare Roe v. Wade, vale a dire la sentenza del 1973 che di fatto ha reso legale le pratiche abortive. La veloce ratifica della nomina di Barrett alla Corte suprema da parte del Senato dovrebbe così contribuire a entusiasmare ulteriormente le componenti più conservatrici della base elettorale del presidente in carica, e aumentarne l’affluenza alle urne. Naturalmente, corollario di tutto questo è una sempre possibile reazione simmetrica dell’elettorato democratico che, a dire il vero, sembra abbastanza inverosimile, perché quest’ultimo è già così tanto motivato da far sembrare improbabile che la battaglia per il nuovo giudice possa fare molta differenza.

In questo quadro, i democratici farebbero bene a resistere alla tentazione di lasciarsi coinvolgere nell’intera faccenda, tanto più che i numeri non sono dalla loro parte. Per la ratifica della nomina di Barrett è sufficiente una maggioranza di 51 senatori su 100 che, almeno per il momento, è del tutto alla portata del Partito repubblicano. Ciononostante, le implicazioni di lungo periodo della sostituzione della giudice Ginsburg con la giudice Barrett sono tali da rendere quasi impossibile per il Partito democratico di continuare a concentrare la propria azione sull’impatto del coronavirus. Da parte loro, i repubblicani hanno deciso che l’arrivo di un sesto giudice conservatore sui banchi della Corte suprema prima delle elezioni del 3 novembre vale qualsiasi prezzo, incluso un possibile contraccolpo a danno di quei senatori, politicamente su posizioni moderate, che lottano per conservare il proprio seggio, e che potrebbe comportare la perdita del loro controllo del Senato nella prossima legislatura.

Anche le implicazioni a breve termine potrebbero essere tutt’altro che banali se, come sembra probabile, i risultati elettorali di molti degli Stati in bilico saranno contestati in una serie di azioni legali che potrebbero culminare in un giudizio della Corte suprema, come in occasione delle elezioni presidenziali di vent’anni fa. In un simile scenario, la nomina di Barrett potrebbe rivelarsi a dir poco determinante. In ogni caso, forte è l’impressione che un’aspra campagna elettorale, già profondamente polarizzata, stia per peggiorare ancora, alimentando il rischio concreto di altre proteste, anche violente, per le strade di tutto il Paese.

Perché Trump ha scelto Barrett per la Corte suprema. Scrive Martino

Nel gergo politico statunitense, la sorpresa d’ottobre è un evento inaspettato in grado di influenzare il risultato delle elezioni presidenziali. In un anno pieno di eventi tanto imprevedibili quanto importanti, anche questo mese di settembre, ormai agli sgoccioli, ha da poco prodotto una sua vera e propria “sorpresa d’ottobre”. La morte del giudice della Corte suprema Ruth Bader Ginsburg ha…

Parigi, se la pandemia non ferma il terrorismo. L'analisi di Marone (Ispi)

Diciottenne, pachistano di Islamabad arrivato in Francia tre anni fa, già noto alle forze dell'ordine francesi perché fermato in possesso di un  sosetto nel giugno scorso, ma non schedato come estremista; anzi chi lo conosce dice che non avrebbe. È il profilo sintetico di Ali H., l'assalitore che ha ferito gravemente un uomo e una donna davanti al murales che ricorda…

Dopo i Rafale francesi anche gli F35? Così la Grecia punta tutto sulla difesa

Come si sta mescolando, nella crisi del gas del Mediterraneo orientale, la diplomazia teutonica e americana con il nuovo progetto per la Difesa ellenica? Dopo i 18 Rafale francesi (acquistati per 2 miliardi di euro), probabilmente arriveranno ad Atene anche gli F-35: così la Grecia si sta preparando alla più grande riforma della sua Difesa dell'ultimo ventennio, anche a causa…

Se Pechino punta sul mercato interno. Il Rapporto Italia-Cina

Di Filippo Fasulo

È uscito l’XI Rapporto annuale della Fondazione Italia Cina, Cina 2020. Scenari e prospettive per le imprese, la guida che raccoglie ricerche, analisi di rischio e previsioni nel breve-medio periodo sulla Cina. Il Rapporto – elaborato dal CeSIF, il Centro Studi per l’Impresa della Fondazione Italia Cina –, è finalizzato a mostrare le prospettive per le imprese italiane che guardano alla Cina. Il volume presenta gli…

Adib lascia, il Libano è ingovernabile (anche per colpa di Hezbollah)

Il premier designato libanese, Mustapha Adib, ha rimesso l'incarico perché – ha spiegato in un discorso televisivo – non è riuscito a trovare un accordo tra i vari partiti e dunque non è in grado di formare un governo. Dopo le dimissioni di Hassan Diab, conseguenza dell'esplosione del 4 agosto che ha portato a nudo tutte le criticità del paese, Adib…

La Francia rispolvera l'idea di un esercito europeo. Ecco perché non funziona

La Francia torna a rispolverare la proposta di “un esercito comune europeo” che permetta al Vecchio continente di non delegare più la difesa alla Nato. Pochi giorni fa, il ministro transalpino per gli Affari europei Clement Beaune è tornato a proporre il tema con un'intervista a Politico. Ha parlato di “un esercito europeo” e di “hard power” per il Vecchio…

5 star movement

Perché il travaglio pentastellato costa mezzo punto di Pil. Scrive il prof. Pennisi

Le cronache dei quotidiani dedicano pagine e pagine al travaglio del Movimento 5 Stelle (M5S); analogamente, i media on line sono pieni, in questi giorni, di commenti, analisi, retroscena su ciò che sta avvenendo in seno ad un Movimento che ha una vastissima rappresentanza parlamentare ma pare di avere esaurito il prorio seguito nel Paese. Nessuno pare chiedersi, però, le…

Un secolo fa la “Carta del Carnaro”. Malgieri racconta il capolavoro politico di D’Annunzio

Cento anni fa, l’8 settembre del 1920, Gabriele D’Annunzio pose il sigillo alla sua rivoluzione promulgando a Fiume la Carta del Carnaro, documento che nelle intenzioni del Poeta doveva sancire la nascita non soltanto del libero Stato conquistato un anno prima, ma le basi di una grande trasformazione politica e culturale. La Carta venne recepita e discussa come una moderna…

Coronavirus, De Luca: "Mettete la mascherina, se la curva non cala chiudiamo tutto". Il video

Coronavirus, De Luca: "Mettete la mascherina, se la curva non cala chiudiamo tutto" [embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=A1kH7N0Q6vs[/embedyt] Il presidente della regione Campania Vincenzo De Luca durante la diretta Facebook del venerdì per fare il punto sull'emergenza Covid, ha espresso un messaggio chiaro ai cittadini campani: "Siamo in una fase delicata e la mascherina deve essere sempre indossata quando si è fuori. Se…

Libia, Libano e Mediterraneo. L'impegno italiano alla stabilità secondo Guerini

“L’Italia continuerà a mantenere alta l’attenzione sulle aree strategiche nel Mediterraneo, in Libia, in Libano e in Africa settentrionale”. Parola del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, che oggi è intervenuto in videoconferenza al vertice con i colleghi dei Paesi partecipanti alla European intervention iniziative (Ei2), l'iniziativa lanciata dalla Francia nel 2018 (l'Italia ha aderito a settembre dello scorso anno) per…

×

Iscriviti alla newsletter