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L’intelligenza artificiale e la nuova connessione 5G (rigorosamente made in China) sosterranno la ripartenza del trasporto aereo globale, duramente colpito da Covid-19. È questa, in estrema sintesi, la narrazione offerta oggi dal “Huawei global aviation forum”, evento in forma virtuale che il colosso cinese ha sponsorizzato sul suo profilo Twitter, con picchi di 700mila spettatori. Al centro dei vari interventi dei top manager, le soluzioni in tema di 5G e intelligenza artificiale che aiuterebbero l’aviazione civile a risollevarsi, in un momento in cui il settore (in crisi nera) appare con i recettori particolarmente attivi sul tema. Da notare inoltre un’altra coincidenza: sempre oggi il Pentagono ha aperto il suo simposio annuale dedicato all’intelligenza artificiale, considerata vero game changer degli scenari operativi del futuro.

L’EVENTO

Il simposio di Huawei ha visto tra gli altri la partecipazione di Hao Guoqiang, presidente del Global transportation development department: “In quanto partner strategico dell’Associazione internazionale del trasporto aereo (Iata), Huawei ha partecipato attivamente alle ricerche riguardo lo sviluppo della futura tecnologia da applicare al trasporto aereo civile”. Punto centrale del progetto l’utilizzo del 5G, ovvero della nuova tecnologia di comunicazione mobile che consentirà connessioni più veloci e più stabili, in grado di trasportare una mole di dati molto superiore rispetto a quelle scambiate attualmente attraverso il 3G e il 4G. “L’utilizzo di questa nuova tecnologia, in collegamento con l’utilizzo di altre tecnologie emergenti, accrescerà l’efficienza e la sicurezza delle operazioni aeroportuali e il benessere dei passeggeri.” ha spiegato Denver Zhang, vicepresidente dell’ Enterprise wireless marketing & Technology department.

5G PER GLI AEROPORTI?

Mediante l’utilizzo di questa tecnologia, ha spiegato Zhang con diverse slide, si potrà gestire con maggiore facilità ed efficienza il traffico aereo in arrivo e in partenza dal terminal aeroportuale, aumentare la capacità di pattugliamento dello scalo (riducendo i costi connessi all’impiego del personale) e migliorare l’esperienza dei passeggeri fornendo loro dei veri e propri spettacoli di intrattenimento (ad esempio stanze attrezzate per l’utilizzo di visori per la realtà aumentata). L’obiettivo, in definitiva, è quello di riprodurre nel mondo il modello di aeroporto smart di Shenzhen, innovativo scalo internazionale della Cina meridionale. La struttura aeroportuale, che dal 2017 utilizza diversi servizi digitali sviluppati da Huawei, “è stato definito aeroporto del futuro da Iata e dall’Icao (Organizzazione internazionale dell’aviazione civile)”, ha ricordato Frederic Comtet, direttore del Huawei Europe transportation competence center.

LA CRISI DEL SETTORE DELL’AVIAZIONE CIVILE

Lo show di Huawei sull’aviazione civile arriva in un momento di grossa crisi per il settore. Molte delle analisi prodotte in questi mesi concordano nell’affermare che costruttori, compagnie e aeroporti stiano vivendo una situazione problematica che non ha precedenti: in una recente ricerca, il think tank Oliver Wyman ha sottolineato come l’attuale crisi del settore sia molto più grave rispetto a quelle verificatesi a seguito degli attentati dell’11 settembre e del crollo finanziario del 2008-2009. Secondo la Iata, ci sarebbero circa 25 milioni di posti di lavoro a rischio in tutto il mondo, “tra aviazione e settori connessi”. Nella sola Europa, l’Associazione internazionale del trasporto aereo prevede perdite per circa 21,5 miliardi di euro nel solo anno in corso. Secondo i risultati presenti nell’analisi condotta dal think tank di Cassa depositi e prestiti, le perdite globali previste si attesterebbero a oltre la metà del valore del prodotto nel 2019. Gli esperti del settore non prevedono una ripresa del comparto industriale prima del 2022. È in questo contesto che Huawei ha rilanciato in pompa magna le sue soluzioni per il trasporto aereo.

huawei, Handelsblatt

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