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“Deal!”. Una sola parola quella twittata alle 5:31 di mattina da Charles Michel, presidente del Consiglio europeo, per far sapere che l’accordo tra i Paesi europei sul Recovery Fund è stato trovato. Un accordo che prevederebbe 750 miliardi di fondi: 390 di contributi a fondo perduto e 360 di prestiti. “Giornata storica per l’Europa, e per l’Italia!”, ha commentato il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte, dopo quattro giorni di trattative.

“È fatta. Accordo storico raggiunto dopo 4 giorni e 4 notti di duri negoziati. Egoismi e veti stavano mettendo a rischio il futuro dell’Europa, ma l’Italia è stata determinata: dal #NextGenerationEU riceveremo 209 mld. Riformeremo il Paese e daremo nuova speranza all’Ue”, si legge sul profilo social del ministro gli Affari europei Enzo Amendola. “Il compromesso finale – si legge in un approfondimento dell’Ispi – prevede complessivamente maggiori fondi per l’Italia che passano dai 172 miliardi previsti nella proposta iniziale a poco meno di 209 miliardi attuali, di cui 80 miliardi in contributi e il resto in prestiti a basso tasso da investire nei prossimi anni e rimborsare tra il 2026 e il 2056. I fondi arriveranno a partire dalla prossima primavera ma potranno essere utilizzati anche per coprire spese affrontate nel 2020″.

Non si sono fatte attendere le reazioni di ministri, viceministri e esponenti politici nazionali. “Una giornata storica, inimmaginabile pochi mesi fa – ha scritto il ministro per il Sud Peppe Provenzano su Twitter -. L’Europa risorge, non più vincolo ma opportunità, frontiera di nuovo sviluppo e nuova solidarietà. Un successo per l’Italia, un’Italia protagonista. Ora sta a noi, tutti noi, renderla più forte, giusta, sostenibile #RecoveryFund”, e così la viceministra degli Esteri Marina Sereni: “Storico accordo al #EuCo: 750 mld € di Recovery Fund, 209 destinati all’Italia! Vince chi crede nell’Europa e nella solidarietà, perde l’egoismo e la pretesa di porre veti. Bene il Governo, ora al lavoro per riforme e progetti per ripartire!”. Una vittoria, quella sul Recovery Fund, celebrata anche dal segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti: “L’Europa c’è ed è più forte e vicina alle persone. Un’Europa popolare. Grande battaglia del Governo Conte e vittoria per l’Italia. Ora servono visione, concretezza e velocità. Investimenti su green economy, digitale, infrastrutture, conoscenza, inclusione #NextGenerationEU”.

Il plauso per i risultati della trattativa arrivano anche da Matteo Renzi, segretario di Italia Viva: “A Bruxelles un ottimo risultato per l’Italia, un capolavoro per l’Europa. Perdono i sovranisti: l’accordo dimostra che un governo europeista fa bene all’Italia. Adesso spendiamo bene questi soldi: lavoro, non sussidi. Crescita, non assistenzialismo. Infrastrutture, non ideologia”, seguito da Teresa Bellanova, ministra dell’Agricoltura proprio in quota IV: “Con la firma sul #RecoveryFund gli Stati dell’Unione firmano un accordo storico. Oggi le ragioni dell’unità, di un’Europa che vuole essere comunità politica, hanno prevalso”.

“È stata una trattativa estenuante e ringrazio il presidente Conte per la tenacia e la convinzione con la quale ha portato a termine uno dei risultati più importanti della storia europea. Un grande successo”, ha scritto invece la viceminisra dell’Economia, Laura Castelli, in un post su Facebook sottolineando come “i 209 miliardi all’Italia dal Recovery Fund renderanno il nostro Paese più sostenibile, digitale, innovativo e verde continuando il percorso di investimenti e riforme strutturali”. “Recovery Fund da 750 mld di cui il 28% all’Italia (209 miliardi). Nessuno veto possibile da parte di altri Paesi. Conte, grazie al sostegno ricevuto da tutti noi, ha scritto un pezzo di storia della nostra #Italia. Grazie Presidente. Viva l’Italia”, ha condiviso Manlio Di Stefano, sottosegretario agli Esteri M5S.

“Abbiamo tifato Italia in ogni momento – ha commentato invece dall’opposizione Giorgia Meloni -. Con la coscienza a posto, a negoziato concluso, voglio dire che Conte è uscito in piedi, ma poteva e doveva andare meglio. Risorse #RecoveryFund arriveranno nel 2021 e “super freno” rischia di essere commissariamento”. “Noi siamo soddisfatti del fatto che l’Europa si sia dimostrata più solidale rispetto al 2008 – ha dichiarato Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia e già presidente del Parlamento europeo -. C’è stata la resistenza di alcuni Paesi e questo deve farci riflettere sul futuro. L’Italia ora dovrà essere in grado di avere i soldi che sono a disposizione, l’Italia deve dare il meglio di se per presentare delle riforme valide. Rimane il problema del Mes, io credo che si debbano utilizzare quei soldi che sono disponibili sin da ora per riformare la sanità e per risolvere il problema della cassa integrazione”. Di diverso avviso, invece, il leader della Lega Matteo Salvini:”Non c’è nessun regalo. È resa senza condizioni alle scelte della Commissione. Si parla di soldi prestati, da restituire fino all’ultimo centesimo, che arriveranno se va bene tra un anno, solo se l’Italia farà le riforme su pensioni, lavoro, sanità”.

Deal! L'Europa trova l'accordo sul Recovery Fund. Tutte le reazioni

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