Skip to main content

Tutto può succedere in pieno agosto. Anche che Antonio Padellaro, co-fondatore del Fatto Quotidiano e già direttore dell’Unità, tra le firme più autorevoli dell’universo culturale dem, inviti il premier Giuseppe Conte a prestare ascolto a Giorgia Meloni. Tutto vero: il presidente a questo giro ha preso un (affettuoso) buffetto da un giornale che certo non è noto per essergli avverso.

Padellaro ricorda all’inquilino di Palazzo Chigi che l’opposizione, “ancorché maggioritaria”, va ascoltata. E dentro a quel marasma che è oggi il centrodestra, un orecchio bisogna tenderlo soprattutto verso la Meloni, “che almeno studia e i problemi li conosce”.

Si parla del bonus Inps da 600 euro (e di chi se ne approfitta), ma anche del contributo da 1000 euro che già a marzo la Meloni proponeva di elargire subito a “chi ne ha bisogno”. Il padre nobile del Fatto fa pubblica ammenda alla Meloni per un articolo in cui riportava solo parzialmente la proposta della giovane leader. Che, aggiunge, su Stato ed economia, avendo “ereditato i principi della destra sociale”, avrebbe senz’altro “delle cose serie da dire”. Poi un’altra bacchettata al premier, che aveva promesso al centrodestra un appuntamento a Chigi salvo poi rimandarlo “per il protrarsi delle trattative a Bruxelles sul Recovery Fund”.

Non è da tutti i giorni leggere sul Fatto, e da una firma di primissimo piano come Padellaro, uno “chapeau” a Giorgia Meloni. Dopotutto non è che l’ennesimo sintomo di un vento favorevole che spira per la condottiera di Fdi. Anche i quotidiani meno clementi le riconoscono un cambio di marcia.

Magari non verso la tanto inflazionata “svolta moderata” che, ha sottolineato su Formiche.net Francesco Giubilei, non è categoria che appartiene al dna della Meloni. Ma comunque verso una Fase 2 della leader che è ben rispecchiata dall’impennata nei sondaggi. Sulla stampa e non solo la stessa benevolenza non è accordata al “Capitano” della Lega Matteo Salvini, che di impennate nei sondaggi non ne vede da un pezzo. E forse qualcosa vorrà pur dire…

Meloni mania. La leader che piace (anche) al Fatto

Tutto può succedere in pieno agosto. Anche che Antonio Padellaro, co-fondatore del Fatto Quotidiano e già direttore dell’Unità, tra le firme più autorevoli dell’universo culturale dem, inviti il premier Giuseppe Conte a prestare ascolto a Giorgia Meloni. Tutto vero: il presidente a questo giro ha preso un (affettuoso) buffetto da un giornale che certo non è noto per essergli avverso.…

libia

Libia, ora arriva il piano Usa per la stabilità

L’ambasciatore statunitense in Libia, Richard Norland, ha parlato della situazione nel Paese dando la sua visione su come arrivare a una possibile stabilizzazione. Obiettivo che in questo momento, secondo quanto detto dalla feluca americana al quotidiano egiziano al Ahram, è possibile. Anche grazie al raggiungimento di un punto di stallo ottenuto con il respingimento delle forze ribelli in Cirenaica e la…

L'anno nero dei voli. L'apocalisse dei cieli secondo Standard&Poor's

Il titolo del report, forse, dice tutto. From bad to worse, ovvero di male in peggio. Che il 2020 fosse l'annus horribilis del traffico aereo mondiale, lo si poteva intuire, visti i lockdown su scala planetaria. Ma forse non fino a questo punto, almeno secondo Standard&Poor's che in un report ha racchiuso tutta la drammaticità del momento. ECATOMBE NEI CIELI…

Dazi Usa, Trump risparmia il vino italiano ma non i formaggi

Tre settimane fa, dopo essersi messo in regola con l’Organizzazione mondiale del commercio sulle sovvenzioni statali, il consorzio Airbus aveva iniziato a sperare in un ritiro dei dazi da parte degli Stati Uniti. Ma la decisione di queste ultime ore dell’ufficio del rappresentante per il Commercio di Washington ha infranto le speranze. Niente ritiro, soltanto una modifica all’elenco dei prodotti…

Biden il regista, Harris il centrattacco (ma i sondaggi non cambiano). Il punto di Gramaglia

Con Kamala Harris, Joe Biden s'è messo in squadra un centravanti di sfondamento e lo ha subito schierato al centro dell'attacco, riservandosi il ruolo di regista. Nelle sue prime sortite pubbliche insieme a Biden, Harris alza tono e livello degli attacchi e delle critiche a Donald Trump e alla sua amministrazione. Invece, i repubblicani – notano quasi all'unisono Lisa Lerer…

Il 5G non vale una crisi di governo? L'interrogativo del prof. Mayer

L'articolo di Francesco Bechis sul 5G ha il merito di disvelare le crescenti difficoltà con cui il governo cerca di affrontare il tema della radicata presenza delle aziende cinesi (Wind 3, Zte, Huawei, ecc.) nel nostro Paese. Sul piano tecnico-giuridico la posizione potrebbe (anzi dovrebbe) essere molto netta. Ben quattro leggi cinesi (sicurezza nazionale, controspionaggio, crittografia, cybersecurity) obbligano le imprese…

Le innegabili difficoltà del "tutti a scuola" il 14 settembre

Tutti, genitori e nonni, e politici di ogni schieramento, vogliono far tornare i lori figli “a tutti i costi” a scuola, il 14 settembre. E, per di più, pare, a orario intero. Che ci scampi Zeus, a noi presidi, dal danno erariale! Se sono d’accordo che il rientro a scuola è “un dovere morale e civile” (Giuseppe Ippolito, direttore Istituto…

Bielorussia, Libano e Turchia. Tutti i dossier al vertice del Consiglio Affari esteri Ue

Appuntamento domani per una riunione straordinaria del Consiglio Affari esteri dell’Unione europea. Ad annunciarlo è l’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza, Josep Borrell: “Discuteremo di questioni urgenti e affronteremo la situazione nel Mediterraneo orientale, le elezioni presidenziali bielorusse e gli sviluppi in Libano”. L’incontro si svolgerà in videoconferenza, e sarà seguita da un incontro presenziale a Berlino…

Dibattiti e politica estera. Così Biden e Harris si completano

La conquista della nomination da parte di Joe Biden aveva lasciato qualche scoria tra i democratici statunitensi, in particolare tra le frange più radicali che vedono in Alexandria Ocasio-Cortez e in Bernie Sanders i loro paladini. Ma con la sua scelta della cinquantacinquenne senatrice Kamala Harris come running mate, l’ex vice di Barack Obama sembra essere riuscito nell’impresa di unire…

Ecco il primo logo dell'alleanza giallorossa fra M5S e Pd (in Sardegna)

È il primo simbolo di una unione elettorale ufficiale tra il Movimento 5 Stelle e il Partito democratico. Il terreno della corsa congiunta, quello delle elezioni suppletive in Sardegna in cui Pd e M5S vanno, per la prima volta, ufficialmente assieme sostenendo la candidatura di Luciano Corda, che correrà nel collegio del Nord Sardegna rimasto vacante dopo la morte della…

×

Iscriviti alla newsletter