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Un decreto Agosto che poteva essere qualcosa di più. E una ripresa che, a sentire il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, è già in atto, tanto da manifestarsi già nel terzo trimestre dell’anno, quando il contatore del Pil dovrebbe registrarsi un rimbalzo del Pil del 15%. Poco male, dice a Formiche.net Alberto Quadrio Curzio, economista di lungo corso alla Cattolica di Milano e presidente emerito dell’Accademia dei Lincei: tante misure erano e sono condivisibili, il problema è che manca un grande disegno industriale in grado di porre una solida base di ripresa.

L’ORA DEL CORAGGIO

“Gli ultimi due decreti approvati, l’ultimo pochi giorni fa, totalizzano 75 miliardi di euro, in termini di deficit”, premette Quadrio Curzio. “Tenendo presente che il governo ha appena chiesto il Sure, per 28 miliardi (il meccanismo Ue per il lavoro e la dissoccupazione, ndr) mi sarei aspettato più coraggio. Ovvero un decreto che portasse in seno delle misure che ponessero una vera base per il Recovery Fund. Questo non mi pare il caso, certamente ci sono provvedimenti giusti, condivisibili, ma non vedo quel grande disegno che serviva per prepararsi all’impiego delle risorse europee: siamo a 100 miliardi di scostamento del deficit, più il Sure. Sono molti soldi, non sarebbe il caso di allestire su questi fondi una vera politica economica in grado di accogliere il Recovery Fund?”

NESSUNO SI SALVA DA SOLO

Il punto è, secondo Quadrio Curzio, che l’Italia sta commettendo l’errore di affidarsi solo all’Europa, lavorando poco su se stessa. “Io non so se il ministro Gualtieri abbia ragione sul dato del 15%. Se l’aumento è trimestre su trimestre può anche starci, un rimbalzo certamente ci sarà. Però la questione è che è mancata finora una vera visione. Troppa logica d’urgenza e poca poltica di ampio respiro, non bisogna affidarsi solo all’Europa, perché l’Europa ci dà dei fondi che sono cruciali, come lo sarebbe il Mes. Ha fatto bene il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha chiedere un Mes da almeno 20 miliardi. Senza Europa non abbiamo prospettive, ma non basta prendere i fondi, serve impiegarli bene: infrastrutture, investimenti e occupazione, con particolare attenzione al Sud. Questa è la parte che dobbiamo fare. Ripeto, basta con la logica dell’urgenza, ora serve un salto di qualità, mettiamoci su una lunghezza d’onda macro-economica”.

DRAGHI? UNICO NEL SUO GENERA, MA…

Quadrio Curzio non si sottrae nemmeno a una domanda su Mario Draghi. L’ex presidente della Bce, più volte invocato come premier, il prossimo 18 agosto aprirà il meeting di Rimini (l’ultima sua apparizione è del 2009). Suggestione o qualcosa di più? “Non so cosa Draghi potrà dire, ma posso dirle che Draghi è un unicum nel contesto europeo. Mario Draghi è una personalità di altissimo profilo che può svolgere tantissimi ruoli, purché non venga trascinato in contesti troppo nazionali. La sua è e rimane una figura europea”.

 

Caro Conte, ora serve più coraggio. Parla Quadrio Curzio

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