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C’è ancora oltre un mese di tempo per inviare la propria manifestazione di interesse per uno dei terreni rientranti nella Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea. Il termine originariamente fissato per il 19 aprile è stato infatti prorogato sino al 31 maggio 2020, a causa dell’attuale emergenza epidemiologica che ha spinto l’Istituto ad adottare una serie di misure straordinarie per venire incontro alle esigenze delle aziende del settore.

COSA È LA BANCA DELLE TERRE DI ISMEA

La Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea è un inventario di terreni agricoli, già coltivati e quindi in grado di produrre reddito fin da subito, che l’Istituto assegna tramite una procedura di vendita all’asta semplice e trasparente, gestita digitalmente su una piattaforma dedicata.

Lo strumento, istituito con la manovra finanziaria del 2016, favorisce l’incontro tra la domanda e l’offerta di terra e promuove una maggiore mobilità fondiaria, garantendo ai giovani agricoltori condizioni di vendita agevolate. Agli imprenditori agricoli under 41 è concessa infatti la possibilità di pagare il prezzo del terreno (fino al 100% del valore a base d’asta) ratealmente, con rate semestrali o annuali, per un periodo massimo di 30 anni.

PRINCIPALI RISULTATI DEI PRIMI 2 LOTTI MESSI IN VENDITA

Dalla sua istituzione a oggi la Banca nazionale delle Terre Agricole ha rimesso in circolo oltre 400 terreni, per un totale di più di 10mila ettari, garantendo l’accesso alla base fondiaria a centinaia di imprenditori desiderosi di investire in agricoltura.

Le risorse derivanti dalla vendita dei terreni, pari a 52 milioni di euro, sono state inoltre riallocate dall’Ismea per finanziare iniziative di giovani imprenditori agricoli attraverso le misure del primo insediamento, del ricambio generazionale in agricoltura e dell’autoimprenditorialità.

TERRENI IN VENDITA DAL 19 FEBBRAIO AL 31 MAGGIO 2020

I terreni in vendita in questo terzo lotto della Banca delle terra sono 386 per un’estensione complessiva di 10mila ettari, e un valore totale a base d’asta di 130 milioni di euro, risorse che andranno ad aggiungersi a quelle già destinate per il sostegno economico delle iniziative imprenditoriali dei giovani agricoltori.

Si tratta di fondi agricoli ubicati in prevalenza nelle Regioni meridionali, in primis in Sicilia, Basilicata e Puglia, che da sole coprono oltre la metà delle superfici disponibili.

Al centro Italia la maggior parte degli ettari sono concentrati in Umbria e Toscana, con una incidenza che arriva al 23% del totale, mentre il restante 9% è distribuito tra l’Emilia Romagna, il Veneto, la Lombardia, il Piemonte e la Liguria. Da rilevare come le aziende presenti nella Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea sono più ampie della media nazionale: circa 26 ettari a fronte degli 8,4 censiti dall’Istat, ed essendo già condotte possono produrre reddito fin da subito senza dover effettuare necessariamente investimenti onerosi in fase di avvio.

COME ACQUISTARE I TERRENI

Alla Banca nazionale delle Terre Agricole si accede attraverso un applicativo di immediata e facile consultazione, www.ismea.it/banca-delle-terre, che consente di visualizzare tutte le informazioni relative al terreno di interesse come la descrizione agronomica, l’ubicazione, le particelle catastali georeferenziate e l’aerofotogrammetria. Una volta scelto il terreno, si può procedere – previa registrazione sull’applicativo – a inviare la manifestazione di interesse, per la quale si ha tempo fino al 31 maggio. Trascorso questo termine, le persone che hanno inviato la propria manifestazione saranno invitate alla procedura di vendita, attiva dall’8 giugno al 23 luglio, in cui è prevista la presentazione di un’offerta economica.

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Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea. Ecco cos’è e come funziona

C’è ancora oltre un mese di tempo per inviare la propria manifestazione di interesse per uno dei terreni rientranti nella Banca nazionale delle Terre Agricole di Ismea. Il termine originariamente fissato per il 19 aprile è stato infatti prorogato sino al 31 maggio 2020, a causa dell’attuale emergenza epidemiologica che ha spinto l’Istituto ad adottare una serie di misure straordinarie…

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