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Il governo apre ai sindacati sul taglio del cuneo fiscale e il confronto parte col piede giusto. Questa la sintesi della riunione che si è tenuta questa mattina a Palazzo Chigi, subito dopo quella del Consiglio dei ministri, tra governo ed organizzazioni sindacali. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha spiegato che sulla misura presentata “c’è consenso sia nella maggioranza, sia nei sindacati”.

IL RILANCIO DEL DIALOGO SOCIALE

Ha detto il premier Giuseppe Conte: “Prosegue la stagione di dialogo e di confronto sui temi del lavoro, della crescita e della fiscalità, che il governo ha già avviato lo scorso anno in maniera positiva con le organizzazioni sindacali. Confidiamo di rilanciare questo dialogo in vista delle molteplici sfide che ci attendono e anche in vista del confronto di maggioranza che vorremmo finalizzare a fine mese. Ci sarà un prosieguo dei tavoli nei prossimi giorni per quel che riguarda il piano degli investimenti e tutte le questioni aperte della pubblica amministrazione. Ovviamente ci sarà un’attenzione specifica anche al piano di rilancio per il Sud”.

RESTITUIRE SICUREZZA ECONOMICA AI LAVORATORI

Prima che la riunione suddetta avesse luogo, si è tenuta una riunione preliminare tra il ministro Gualtieri ed i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil in cui il rappresentante dell’esecutivo ha spiegato a Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo l’ipotesi per la distribuzione relativa al taglio del cuneo fiscale: cento euro mensili agli attuali beneficiari del “bonus Renzi”, 20 euro in più degli 80 percepiti attualmente, detrazioni con “decalage” invece per gli altri redditi fino a 40 mila euro. Tra bonus e taglio del cuneo fiscale gli interventi esposti oggi dal ministro dell’Economia a Cgil, Cisl e Uil coinvolgerebbero circa 16 milioni di lavoratori. Il taglio del cuneo fiscale partirà dal primo luglio e consentirà di aumentare almeno fino a 100 euro lo stipendio netto, estendendo la platea del “bonus Renzi” a più di 4 milioni di lavoratori.

“L’appuntamento di oggi – ha ribadito, poi, il presidente del Consiglio Conte – è dedicato alle modalità di attuazione del taglio del cuneo fiscale e al progetto di riforma complessiva del nostro sistema fiscale, in particolare dell’Irpef, che è fondamentale per semplificare il nostro sistema tributario e ridurre il carico fiscale sulle famiglie, i lavoratori e i pensionati. Coinvolgeremo in questo piano di riforma fiscale anche i pensionati. L’obiettivo è restituire sicurezza economica ai lavoratori e alle famiglie, rendendo più equo il sistema tributario”.

UN PRIMO STEP DI RIFORMA FISCALE PER LA UIL

“Siamo partiti con il piede giusto: si allarga la platea, si mantiene il bonus, si introduce il ragionamento sulle detrazioni.”. Così il leader Uil, Carmelo Barbagallo, ha commentato al tavolo con il governo le proposte del governo. “Questo incontro, per noi, rappresenta il primo step” di una riforma fiscale complessiva –ha continuato Barbagallo- Serve ora ridurre le tasse anche ai pensionati e rendere il prelievo fiscale coerente con il principio costituzionale della progressività. Vanno attivati inoltre, tutti gli altri tavoli sugli altri capitoli della piattaforma”.

GIORNATA IMPORTANTE PER LA CGIL

Sulla medesima lunghezza d’onda anche il leader della Cgil Maurizio Landini: “Sono soddisfatto –ha dichiarato- è una giornata importante. Dopo tanti anni c’è un provvedimento che aumenta il salario netto di gran parte dei lavoratori dipendenti. Un primo risultato ovviamente, si parla di circa 16 milioni di persone che vedrà aumentare il netto in busta paga. E’ un primo risultato perché ovviamente nessuno diventa ricco in questa situazione dal momento che i salari del nostro Paese restano bassi, ma la strada è quella giusta”.

LA CISL: UN RISULTATO DOPO UN ANNO DI MOBILITAZIONE

“Non è una risposta che potrà soddisfare tutti ma è un primo passo importante e lo sottolineo perché abbiano portato milioni di lavoratori in piazza per arrivare a questo risultato, in oltre un anno di mobilitazione. Ancora una volta però restano fuori gli incapienti”. Così il leader Cisl, Annamaria Furlan. “Abbiamo su questo però voluto e ottenuto rassicurazioni dal governo – ha concluso- che attraverso la riforma fiscale o con una azione sociale gli oltre 4 milioni di incapienti, anziani ma anche giovani costretti ad un part time involontario, ricevano una risposta”.

PROSSIMO INCONTRO TRA LE PARTI IL 27 GENNAIO

Immediata è giunta la rassicurazione del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Nunzia Catalfo: “Misure in favore degli incapienti e contrasto alla stagnazione salariale – ha spiegato – sono priorità mie e di tutto il governo. Proprio in questo senso, oltre al taglio del cuneo fiscale, stiamo studiando interventi importanti come il salario minimo dando efficacia ‘erga omnes’ alla parte salariale dei ccnl comparativamente più rappresentativi, eliminando la concorrenza al ribasso fra i lavoratori, il contrasto al ‘part time’ involontario che colpisce soprattutto le donne, una detassazione dei rinnovi contrattuali e, ultima ma non meno importante, una riforma del sistema fiscale, soprattutto l’Irpef, da cui traggano reale beneficio anche i pensionati. Il 27 al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali continueremo il confronto con i sindacati per realizzare una riforma delle pensioni improntata su una maggiore equità e flessibilità”.

CHIGI

Il confronto sul cuneo fiscale è partito col piede giusto

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