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Dopo i due green bond lanciati nel 2017 e nel 2019 e l’adesione al Global Compact dell’Onu, Ferrovie dello Stato ha deciso di aderire al Manifesto di Assisi, un documento che mira ad azzerare il contributo netto di emissione dei gas serra entro il 2050, lo stesso obiettivo contenuto nel Green Deal della Commissione Ue.

Il manifesto, nato per sostenere lo sviluppo di un’economia a misura d’uomo contro la crisi climatica e promosso da Fondazione Symbola, Confindustria, Coldiretti, Enel, Sacro Convento di Assisi, Rivista San Francesco, Novamont, adesso potrà contare anche sul contributo di Ferrovie. Chiunque però può decidere di firmare il documento sul sito symbola.it. Ad oggi le adesioni sono più di 2.000. Il primo incontro tra i firmatari – aperto dal ministro dell’Università, Gaetano Manfredi – è in programma per venerdì 24 gennaio.

“Un approccio realmente sostenibile è quello in cui vengono prese decisioni avendo ben chiaro il senso della prospettiva, non preoccupandosi solo degli effetti di breve periodo ma proiettandosi in un orizzonte di più ampio respiro”, ha commentato Gianfranco Battisti, amministratore delegato e direttore generale di Fs.”Ferrovie  quale grande gruppo industriale nel settore dei trasporti, ha la responsabilità e la consapevolezza di quanto le proprie scelte possano incidere sulla qualità della vita delle persone e sugli equilibri naturali”.

La sostenibilità, ricorda l’azienda, è uno dei princìpi alla base del Piano industriale 2019-2023. Fs ha inoltre definito i suoi obiettivi di lungo periodo (2030-2050) sul tema della sostenibilità: incremento shiftmodale per passeggeri e merci verso la mobilità sostenibile; aumento ai massimi livelli della sicurezza sulla rete ferroviaria, stradale e autostradale; riduzione delle emissioni di CO2 per diventare carbon neutral entro il 2050.

Sostenibilità, anche Ferrovie aderisce al Manifesto di Assisi

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