Skip to main content

Era nell’aria. L’annuncio cinese di lanciare una criptovaluta di stato aveva già creato un po’ di scompiglio, allargando il solco sul fronte della guerra tecnologica tra Cina e Usa. Così l’Europa, ancora prima degli Usa, ha deciso di entrare in partita. Benoît Coeuré, del comitato esecutivo della Banca centrale europea, ha svelato che l’istituzione di Francoforte sta studiando un progetto di moneta digitale europea.

Coeuré ha spiazzato i giornalisti durante una recente conferenza congiunta della BCE e della Banca Nazionale del Belgio a Bruxelles. Secondo le prime affermazioni una tale moneta potrebbe avere diverse “forme”, mentre i benefici e costi sono oggetto di indagine da parte della BCE e di altre banche nazionali. La prima cosa da tenere in considerazione sono le conseguenze sull’intermediazione finanziaria, quindi lo studio andrà avanti per diversi mesi. Di più non si conosce, ma di certo non si può non apprezzare un certo attivismo delle istituzioni europee per rendere autonomo il mercato unico dei pagamenti dalle piattaforme e circuiti extraeuropei. I rischi secondo lo stesso Coeuré sono di due tipi. Il primo è relativo alla natura di alcune iniziative. Come ad esempio il progetto Libra per una moneta stabile globale – ancorché oggi fermo – ha evidenziato rischi potenziali in diversi settori, dalla certezza del diritto, alla protezione degli investitori, alla stabilità finanziaria e al rispetto dei requisiti antiriciclaggio.

L’altro rischio riguarda l’autonomia e la resilienza dei sistemi di pagamento europei. Infatti, proprio a fronte di una rapida crescita dei servizi di pagamento transfrontalieri (dovuta anche all’espansione del commercio elettronico) c’è una corrispondente domanda da parte degli utenti di soluzioni innovative tecnologicamente, veloci e meno costosi. Anche su questi presupposti sarebbe quindi allo studio, da parte di un consorzio composto da una ventina di banche, il nuovo campione dei pagamenti europei.

Verso una criptocurrency europea?

Era nell’aria. L’annuncio cinese di lanciare una criptovaluta di stato aveva già creato un po’ di scompiglio, allargando il solco sul fronte della guerra tecnologica tra Cina e Usa. Così l’Europa, ancora prima degli Usa, ha deciso di entrare in partita. Benoît Coeuré, del comitato esecutivo della Banca centrale europea, ha svelato che l’istituzione di Francoforte sta studiando un progetto…

L'innovazione in agricoltura: nasce l'agronomo smart

Di Angelo Bozza

Oggi viviamo un momento di profonda rivoluzione tecnologica, una nuova era, quella dell’Internet delle cose. Grazie alle enormi capacità delle reti di nuova generazione e alla bassissima latenza, sarà possibile far dialogare migliaia di sensori intelligenti per chilometro quadrato. Ciò consentirà a sua volta l'abilitazione di innumerevoli applicazioni innovative e dirompenti in grado di trasformare profondamente tutti i settori dell'economia, nonché…

Enel, Eni e Snam. Ecco la via della transizione energetica

Il mondo ha sempre più bisogno di energia e questa necessità riguarda tutti i paesi, anche l'Italia. Va ricordato che un terzo dell'umanità non ha accesso ad alcuna forma di energia primaria, come il gas ed il carbone, o secondaria, come l'elettricità. Anche qui da noi le principali aziende si attrezzano in vista di una decarbonizzazione che prima o poi…

Xinjiang, Pompeo difende gli uiguri ma la Cina nega a oltranza

La Cina attacca il segretario di Stato Usa Mike Pompeo per le dichiarazioni fatte sullo Xinjiang durante una conferenza stampa da Foggy Bottom. Pompeo ha parlato di quello che è un argomento caldo anche alla luce di diverse rivelazioni giornalistiche – cioè degli Xinjiang Papers, documenti trafugati al Partito comunista cinese e arrivati prima al New York Times e poi al consorzio di giornalisti dello Icij…

I contractor russi in Libia? Bufale. Parola del Cremlino

“Naturalmente sono bufale, in questo caso noi le definiamo così e come tali le gestiamo", ha detto alla stampa a Mosca Dmitri Peskov, portavoce del presidente Vladimir Putin. Parlava della presenza russa in Libia, che in questo momento è il centro dell’attenzione statunitense per quanto concerne i dossier dell’area Mena. Un interessamento che conferma svariate indiscrezioni arrivate alla stampa da…

Ferrovie conquista l'alta velocità spagnola. Tempi e tratte

Dopo la Gran Bretagna, la Thailandia, adesso tocca alla Spagna. Ferrovie dello Stato continua a mietere successi all'estero, aggiudicandosi importanti gare per l'Alta Velocità. Trenitalia ha infatti vinto la gara per le 5 principali linee di alta velocità in Spagna. Il consorzio Ilsa, di cui fa parte il gruppo di Piazza della Croce Rossa, insieme ad Air Nostrum, sarà il primo…

La beffa del bilancio per l’eurozona

Da alcuni anni la consapevolezza che l’eurozona, avendo delegato la politica monetaria (ma solo quella) ad un organismo sovranazionale, possiede delle caratteristiche di fragilità particolari, che occorre gestire con attenzione e strumenti ben più ampi della sola moneta, ha spinto a proporre la predisposizione di un bilancio ad-hoc. Un bilancio che dovrebbe servire: a stabilizzare l’area in caso di shock,…

A Vado Ligure si produce energia col gas (invece che col carbone)

Una storia iniziata male e finita bene. Alla centrale elettrica di Vado Ligure s’è visto il decorso di una crisi industriale aggravata da un intervento giudiziario paralizzante. Nel 2012 l’impianto di generazione elettrica a carbone è stato sequestrato in fase di indagine giudiziaria perché, secondo l’accusa, causava malattie e morti nella provincia di Savona. Oggi questa vicenda è l’esempio di…

Non si tratta solo del caso Open. Serve una legge sui partiti

In queste ore infuria sui social media la discussione circa un'indagine che la magistratura sta portando avanti sul caso della Fondazione Open. Un gruppo fondato per sostenere l'attività politica di Matteo Renzi. Come spiega Il Post: "Utilizzare una fondazione per raccogliere finanziamenti da usare nell’attività politica, invece che finanziare direttamente un partito (che è spesso più complesso e permette di…

Terzo Settore, come e perché la riforma è finita in mezzo a un guado

La Riforma del Terzo Settore varata nel 2016 è in mezzo ad un guado: mancano ancora l'approvazione dei decreti attuativi e appare lunghissimo il processo di messa in pratica dei nuovi strumenti normativi e delle conseguenti trasformazioni organizzative previste della riforma. Una riforma molto innovativa che prevede un nuovo profilo giuridico di soggetti dotati di solidissime risorse professionali organizzative ed…

×

Iscriviti alla newsletter