Skip to main content

Non è più tempo di caccia grossa a qualche maggioranza fantasiosa. Uno sport che ha stancato gli imprenditori, soprattutto i più giovani. L’unica cosa che serve è un esecutivo solido, in grado di brillare di luce propria e soprattutto poco litigioso. Possibilmente duraturo. Target finora clamorosamente mancati. Gli imprenditori italiani sono alla finestra, ma non troppo (oggi Tonino Lamborghini sulla Verità ha fatto una specie di endorsement a Salvini). Alessio Rossi, leader dei giovani di Confindustria, invece non fa nomi e cognomi ma pone una condizione: a questo Paese serve un governo con le spalle larghe, ora e subito.

L’ORA DEL VOTO

La prima domanda è a bruciapelo. Conviene andare al voto? “Come abbiamo più volte spiegato in questi giorni non ci appassioniamo alle tattiche della politica ma siamo vigili sugli obiettivi. Conviene andare alle urne se è l’unico modo per evitare soluzioni pasticciate o di breve durata. Non possiamo permetterci soluzioni di serie B. Abbiamo bisogno di un governo forte in grado di fronteggiare i problemi economici aggravati dalla congiuntura internazionale. Naturalmente spetta al Capo dello Stato Mattarella indicare la strada da seguire. Per quanto mi riguarda il voto potrebbe farci uscire da questa fase d’incertezza e in questo senso può rappresentare una soluzione”.

IL PROBLEMA IVA

Rossi non si nasconde dietro un dito. Sa bene che un voto in piena sessione di bilancio complicherebbe e non poco la strada per un blocco dell’Iva. “Certamente c’è un problema Iva. Il rischio che l’Iva aumenti c’è ma non è il più grave che dobbiamo fronteggiare. Anche per questo, tuttavia, se la scelta è andare al voto bisogna farlo il prima possibile. Qualunque scelta va fatta in tempi rapidissimi. Scorgo una gran confusione intorno all’ipotetica formazione di un nuovo governo tra 5 Stelle e Pd. Una corsa ad accreditarsi che fa perdere di vista i problemi che dobbiamo risolvere: l’Iva, certo, ma non solo”. Secondo Rossi “dobbiamo far ripartire la crescita e questo si ottiene solo dando corpo ai suggerimenti rivolti al governo dalle tante organizzazioni ascoltate a Palazzo Chigi e al Viminale. Al primo posto c’è il lavoro, soprattutto giovanile, che potrà ripartire solo se ci saranno un taglio importante di tasse e contributi e il lancio di un grande piano d’infrastrutture in Italia e in Europa”.

COLPE GIALLOVERDI

Un ultimo passaggio Rossi lo dedica alla quasi ex esperienza di governo targata Lega-M5S. Vi sono state colpe evidenti. “Il governo uscente si è occupato poco dei giovani. Voglio sottolineare che solo Salvini si è premurato di convocare i giovani imprenditori al Viminale. Abbiamo un parlamento con l’età media più bassa di sempre eppure i giovani sono stati ignorati. I provvedimenti messi in campo da questo governo non sono stati utili alla nostra economia, questo è un dato di fatto”. I mercati? “Il Paese è esposto, il rischio che parta la speculazione non è teorico. Uno spread alto è una tassa occulta sulla nostra economia che non possiamo permetterci. I nostri politici sembra che a volte si siano divertiti a farlo salire”.

All'Italia serve un governo forte, a costo di votare. Parla Rossi (Confindustria)

Non è più tempo di caccia grossa a qualche maggioranza fantasiosa. Uno sport che ha stancato gli imprenditori, soprattutto i più giovani. L'unica cosa che serve è un esecutivo solido, in grado di brillare di luce propria e soprattutto poco litigioso. Possibilmente duraturo. Target finora clamorosamente mancati. Gli imprenditori italiani sono alla finestra, ma non troppo (oggi Tonino Lamborghini sulla Verità…

Caro Pd, Prodi sbaglia su Ursula. Un errore l’intesa con il M5S. Parla Macaluso

Non è credibile allearsi oggi con chi si è contrastato in Parlamento ieri, dice a Formiche.net Emanuele Macaluso, storico esponente della sinistra considerato da sempre vicino al Presidente emerito Giorgio Napolitano, ex direttore del Riformista e  - all'età di 95 anni - attento osservatore dell'attualità politica italiana, che dà i voti ai soggetti coinvolti in questa crisi di governo. Non crede…

Vi racconto il “capolavoro” di Salvini e Berlusconi. Parla Stefano Parisi

Salvini, Berlusconi, Ronzulli, Carfagna, Toti, Bernini. Stefano Parisi ne ha per tutti. Alla vigilia della giornata che deciderà le sorti di questo governo e di quello che verrà il fondatore di Energie per l'Italia, un tempo fiore all'occhiello degli azzurri, si toglie dei sassolini dalla scarpa. E riconosce l'onore delle armi a un avversario, Matteo Renzi, che da questa vicenda…

Maria Elena Boschi, la mummia con gli artigli. Elogio del bersaglio che non cede

Non sarà un manifesto politico, ma il tweet con foto lanciato ieri da Maria Elena Boschi in risposta a Salvini è ben più di una reazione polemica e divertita. C'è la politica e c'è anche la rivendicazione dell'aspetto personale che è stato certamente uno dei motivi dei numerosi attacchi che ha subito da quando ha avuto un ruolo di rilievo…

Perché padre Spadaro e Sorge non devono essere zittiti

L’attacco. Può essere definito il fuoco mediatico che si svolge in queste ore contro figure di spicco del mondo cattolico e che nelle prossime ore potrebbe coinvolgerne altre. Si è cominciato con padre Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà Cattolica. A lui il quotidiano La Verità ha riservato questa immotivata accusa: “Pur di non ritrovarsi mai più il leader leghista…

W la Cina e abbasso gli Usa. Parola del blog di Grillo (non ditelo a Zingaretti..)

Non solo crisi. Tra un post e un altro dedicati alla soap-opera gialloverde sul blog di Beppe Grillo capita di imbattersi in una raffinata dissertazione di geopolitica. Dal titolo, "Gli Usa in un vicolo cieco?", già si capisce la musica. Ma l'abito non fa il monaco e un titolo non fa un pezzo. Vale quindi la pena addentrarsi nella gustosissima…

La guerra del Califfato non è finita. La fase 2 dell’Isis spiegata da Ricci

Di Alessandro Ricci

Nella notte di sabato lo Stato Islamico ha colpito ancora a Kabul, provocando la morte di 63 persone e il ferimento di più di 180. Scenario dell’attacco è stato un matrimonio in un quartiere di Kabul ovest, a prevalenza sciita. L’attentatore era un pakistano pronto al martirio, come riportato nella rivendicazione dell’Isis, che si è fatto esplodere nella zona del…

Verso il Conte bis. Ecco perché Tabacci scommette su Ursula

In Forza Italia ci sono molti esponenti come Carfagna, Brunetta, Letta che hanno sempre mostrato di avere la testa sulle spalle e che non intendono soggiacere ai dogmi del Capitano non più vincente. Così Bruno Tabacci, deputato e presidente di +Europa, scommette sul Conte bis supportato dalla cosiddetta coalizione Ursula (Pd, M5S. FI, Misto): per disinnescare la mina della crisi…

La crisi? Un grande girotondo. La soluzione? Non impossibile. Silenzio, parla Parisi

Alleanza Pd-M5S per un nuovo esecutivo? Il Rosatellum, se si andasse a elezioni subito, non cambiarebbe la situazione di caos che si creò all'indomani delle elezioni politiche del 2018, ed "è solo il rischio che fra pochi mesi siamo punto e da capo il motivo che giustifica questo tentativo". Sono le parole di Arturo Parisi, già ministro della Difesa e sottosegretario alla…

Quanto costa un governo litigioso e in crisi? 5 miliardi, solo di spread...

Un anno di litigi ha il suo costo, ma anche la crisi di governo scoppiata in pieno agosto non è da meno. Era metà luglio quando lo spread, all'indomani della chiusura della procedura di infrazione per debito eccessivo, ha cominciato a scendere. Il danno però era già stato fatto. Oggi lo spread tra Btp e Bund è a 212 punti,…

×

Iscriviti alla newsletter