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Il Pentagono punta su Microsoft per rinnovare parte del suo sistema informatico, fermo agli anni Novanta. È stata annunciata ieri l’assegnazione  del programma noto come Jedi, Joint enterprise defense infrastructure, con cui fornire una tecnologia cloud computing alla Difesa Usa. Per accaparrarsi il contratto, spiegano gli analisti americani (per esempio David Ives di Wedbush Security citato dal New York Times), c’è stata una battaglia politico-commerciale con un “livello di cattiveria” mai visto.

All’aspra competizione a cui hanno partecipato oltre a Microsoft, Amazon, Oracle, Google e IBM, si somma una questione aperta che il presidente Donald Trump ha con la ditta di Jeff Bezos e con il multimiliardario direttamente. La questione Amazon/Bezos vs Trump è considerato un argomento profondo dietro all’assegnazione del contratto Jedi a Microsoft.

Chiaramente il Pentagono sottolinea legalità e correttezza della gara, ma i veleni non mancano. Trump considera Amazon un avversario politico perché lo collega a Bezos, a sua volta proprietario (come investimento personale) del Washington Post, il più venduto giornale del mondo, che il presidente critica per la copertura non asservita che dà della sua amministrazione.

Trump ha una partita aperta con il WaPo, dice che è il principale esempio di quelli che chiama “fake news media”, lo attacca come “enemy of the people”, e due giorni fa ha agito di conseguenza per limitarne le vendite. Ha infatti sospeso gli abbonamenti che gli uffici amministrativi statunitensi avevano con il giornale di Washington e con il New York Times, (mal)considerato allo stesso modo.

Attenzione, breve inciso: l’interessamento febbrile ai fatti che riguardano la politica è una novità negli Stati Uniti. È frutto di una polarizzazione generale del dibattito pubblico avviata pre-Trump e aumentata con l’entrata allo Studio Ovale di una figura divisiva come il presidente. Non va sottovalutato che tenere alta la tensione è anche un elemento di interesse per certi media, che in Trump hanno trovato un tesoro. “La politica agli steroidi” la chiamava lo scorso anno il sito Axios, seguitissimo e nato proprio sotto questo clima. Tanti per capirci: il WaPo ha creato in vista delle elezioni del 2020 la più organizzata squadra di sempre (costruite anche con nuove assunzioni, frutto di un periodo di entrate particolarmente buone) e spera di scovare inchieste succose tanto quanto quelle che gli hanno portato il Pulitzer nel 2016. Inchieste ovviamente su Trump, ma non solo. Serie che potrebbero far vendere milioni di copie e abbonamenti online.

Descritto il climax, il sospetto su Jedi è dunque chiaro. Trump potrebbe aver facilitato l’assegnazione del contratto per sfavorire commercialmente Amazon e dunque Bezos, e in definitiva attaccare quello che lui considera un avversario politico: il padrone del Washington Post. L’abuso di potere sarebbe evidente, ma al di là di certe ombre non c’è niente di confermabile al momento, se non un bel tema da romanzo.

Quella assegnata a Microsoft è comunque una commessa da 10 miliardi di dollari, potenzialmente ampliabile a 40. Investimento necessario per rendere la struttura digitale del Pentagono a un livello di operatività sufficiente per gestire gli scenari futuri, quelli che vedranno aumentare l’uso delle nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale.

Altri dato: con il sistema Amazon Web Service (AWS), la ditta creata da Bezos è considerata all’avanguardia. AWS è utilizzato da molte aziende nel settore privato da diverse agenzie governative come la Cia e altre intelligence. Un business quello col governo americano che dal primo contratto del 2014 — con cui aveva fornito il cloud alla Central intelligence — è cresciuto da 200 milioni di dollari l’anno a due miliardi. E perché Microsoft allora?

L’assegnazione della commessa Jedi, al di là della questione Trump/Bezos, è anche letta da altri analisti come un modo per evitare l’egemonia di un solo attore commerciale su un campo così importante. È infatti chiaro che la possibilità di lavorare con il mondo militare, permetterà alla società di Redmond di sviluppare i propri livelli operativi e crescere sul mercato.

Lo scontro Trump-Bezos consegna il cloud del Pentagono a Microsoft

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