Skip to main content

Il principe ereditario emiratino, Mohamed bin Zayed (MbZ), è in Cina per una visita di alto livello che comprende anche un incontro col presidente Xi Jinping. Gli Emirati Arabi sono uno dei tre nodi delle comprehensive strategic partnership — “il più alto livello di partnership nella dottrina cinese”, come spiegava il ricercatore dell’Università di Dhuram, Jacopo Scita, su queste colonne — che compongono lo schema strutturale con cui la Cina dipana il proprio peso in Medio Oriente. E considerando che gli altri due punti nodali sono Arabia Saudita e Iran, diventa più chiaro il peso della visita cinese di MbZ se inserito nell’attualità.

LO STATO DELLE COSE NEL GOLFO

Il momento nel Golfo è delicatissimo. C’è il Jcpoa — l’accordo per congelare il programma nucleare iraniano del 2015 — da salvare, naufragato per il ritiro statunitense del maggio scorso, e in cui la Cina è cofirmatario momentaneamente in fase di osservazione. C’è il traffico delle petroliere che è diventato il terreno delle rappresaglie del confronto tra Usa e Iran. Gli Emirati sono parte in causa, fanno parte del sistema di alleanze americane che ha portato Washington a inasprire le policy anti-Iran, ma hanno un atteggiamento ultra cauto molto apprezzato a Pechino. Il coinvolgimento del petrolio è un aspetto sensibilissimo. E lo è anche per la Cina, fortemente dipende dal greggio del Golfo, tema che attira l’attenzione del Dragone forse più del nucleare — sebbene siano collegati.

L’IRAN AL CENTRO

È impossibile dunque, in questo momento soprattutto, pensare che l’Iran — e conseguenza connessa: la stabilità regionale — non sia tra i dossier sul tavolo quando gli uffici stampa di Abu Dhabi e Pechino fanno uscire le linee, generiche e altisonanti come da prassi, attorno cui ruoterà il dialogo tra le due folte delegazioni: cooperazione strategica globale tra i due paesi in vari settori, oltre a questioni regionali e internazionali di interesse comune. Ma c’è anche (molto) di più. Le relazioni — nate 35 anni fa, quando Sheikh Zayed fu il primo regnante del Golfo a visitare il Regno di Mezzo — “sono fiorite” dice il principe emiratino, che è già il policy maker nel suo paese e pendolo attorno cui ruotano buona parte delle dinamiche del quadrante anche per il gran feeling (profondo, ideologico, di visioni future e letture del presente) con il collega saudita Mohammed vin Salman, anche lui in ottimi rapporti con Pechino. Risposta dall’ambasciatore cinese ad Abu Dhabi: questo è il nostro miglior periodo. La Cina è il secondo partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti: per capirci, nel 2017, il commercio bilaterale ha raggiunto i 60 miliardi di dollari, con piani di aumento del 17 per cento nel 2020, quando si prevede che raggiungerà, per poi sorpassare, quello con gli Usa.

IL TURISMO

Le relazioni tra Stati ruotano solo in parte attorno agli aspetti economici, anche se il superamento americano diventa interessante nella dimensione politica e geopolitica. L’ambasciatore degli Emirati Arabi Uniti in Cina, Ali Obaid Al Dhaheri, ha detto la scorsa settimana che la Belt and Road Initiative — su cui gli emiratini all’ultimo dei super-vertici internazionali cinesi hanno garantito investimenti per 3,4 miliardi — “sembra connettere gli stati, avvicinare le persone e prosperare in modo condiviso”. Lo sfogo pratico è il turismo: più di un milione di turisti cinesi hanno visitato gli Emirati Arabi Uniti nel 2018, approfittando del mutuo accordo di esenzione dall’obbligo del visto. E ci sono anche più di 150 voli commerciali ogni settimana tra i due paesi. Il link commercio-turismo è un elemento con cui i cinesi penetrano i tessuti strutturali — per esempio (con i dovuti distinguo) anche attorno a questo ruota l’idea di aprire una base cinese in Cambogia.

UNO SGUARDO AL PASSATO

Dunque attenzione ad alcuni passaggi. Nel 2017, gli Emirati hanno assegnato il 12 per cento dei diritti di franchising del blocco petrolifero onshore di Abu Dhabi a società cinesi, segnando la prima volta che la Cina s’è aggiudicata una quota della catena energetica a monte in Medio Oriente. Nel marzo 2018, poi hanno concesso a società cinesi il 10 per cento per ciascuno dei due giacimenti petroliferi del blocco petrolifero offshore di Abu Dhabi. Il presidente Xi ha fatto visita agli Emirati Arabi Uniti nel 2018, dopo che per 29 anni nessun capo di stato cinese aveva messo piede nello stato arabo. Relazioni su cui pesano gli Stati Uniti, amici, partner, alleati degli Emirati (e dei sauditi, di cui Abu Dhabi ha necessità per muoversi). Queste circostanze sono anche dietro al motivo per cui Donald Trump ha sfruttato i rapporti che suo genero, il consigliere della Casa Bianca Jared Kushner, aveva sviluppato in passato con MbZ per rafforzare la partnership con gli Emirati, che dunque ha anche la dimensione strategica cruciale di far parte del sempre più complicato contenimento cinese. L’Iran, le politiche collegate, sono conseguenze quasi secondarie dietro a questo macro-tema, sebbene rappresentino il più delicato dei campi.

La visita del principe emiratino in Cina. I dossier aperti e gli occhi di Washington

Il principe ereditario emiratino, Mohamed bin Zayed (MbZ), è in Cina per una visita di alto livello che comprende anche un incontro col presidente Xi Jinping. Gli Emirati Arabi sono uno dei tre nodi delle comprehensive strategic partnership — “il più alto livello di partnership nella dottrina cinese”, come spiegava il ricercatore dell’Università di Dhuram, Jacopo Scita, su queste colonne…

Tra Sanchez e Podemos, l’infinita ingovernabilità della Spagna

Pedro Sánchez è intervenuto oggi davanti al Parlamento spagnolo. Il leader del Partito Socialista Operaio Spagnolo (Psoe) ha spiegato in maniera approfondita, per più di due ore, il suo programma di governo. Poco dopo,  gli interventi di diversi  gruppi dell’opposizione: Pablo Casado (Partito Popolare), Albert Rivera (Ciudadanos), Pablo Iglesias (Unidas Podemos), Santiago Abascal (Vox), Gabriel Rufián (Erc) e gli altri… Domani proseguiranno i discorsi e,…

Bulgaria, tutti gli effetti dell'hackeraggio (russo?) che mette a rischio un intero Paese

È senza dubbio uno dei peggiori cyber attacchi di sempre quello che ha colpito la Bulgaria, dove "bucando" i sistemi informatici del fisco sono stati sottratti e poi messi online i dati della stragrande maggioranza dei cittadini, cinque milioni su un totale di sette, quasi tutti quelli in età da lavoro. L'HACKERAGGIO DI UN PAESE Si tratta di numeri enormi,…

Clarissa Burt... Dalla moda allo startup

La ricordiamo tutti, bellissima, modella e attrice americana naturalizzata italiana, ha vissuto nel nostro Paese per tanti anni. Oggi è tornata negli Stati Uniti, a Phoenix in Arizona, dove ha iniziato la sua carriera di startupper lanciando iniziative di grande successo. In una intervista rilasciata al Blog delle relazioni istituzionali, Soft Power, Clarissa ha parlato delle sue creazioni ed in…

Hormuz, petrolio e nucleare. Le mosse dell’Iran spiegate da Alcaro (Iai)

La britannica “Stena Impero” è ferma davanti Bandar Abbas, bloccata dai Pasdaran; l’iraniana “Grace 1” ferma a Gibilterra dopo uno stop inglese. Nel mezzo due droni abbattuti, in un pericolosissimo uno a uno nel confronto del Golfo tra Usa e Iran. Un quadro complesso che Formiche.net analizza con Riccardo Alcaro, Responsabile del programma "Attori globali" dello IAI, esperto del dossier iraniano. Come…

Chi ha rubato (e come) i segreti dell'intelligence di Mosca

Mosca è ritenuta uno degli attori più temibili nello spazio cibernetico. Ma al tempo stesso non è poi così impenetrabile. A dimostrarlo c'è la violazione condotta ai danni di SyTech, un contractor dell'Fsb, il servizio segreto della Federazione Russa. I DATI SOTTRATTI Colpendo l'anello 'debole', come spesso si fa in questi casi, il collettivo è riuscito a sottrarre circa 75…

Se la Boschi diventa l’anti Salvini (e Zingaretti). L’analisi di Ocone

Poco si capirebbe, a mio avviso, delle accuse di “sessismo” rivolte da Maria Elena Boschi al vicepremier e ministro degli interni Matteo Salvini se si facesse astrazione (come qualche anima bella pure fa) dalla lotta interna al Pd per la leadership. Che quella battaglia, solo apparentemente acquietatasi con la nomina di Nicola Zingaretti a segretario del partito, sia in una…

Da Monti e Conte. l "professori", croce e delizia del popolo. La fotografia di Swg

"Io faccio l’avvocato, lei non so". "Da ottobre, mi chiami dottoressa". Nello scambio di cinguettii al veleno tra Maria Elena Boschi e Paola Taverna torna in auge un’antica e mai risolta diatriba: quella della competenza in politica. Per valutare l’abilità di un parlamentare bisogna consultare il suo libretto universitario? E soprattutto, nell’epoca del "nuovismo", l’esperienza è una virtù da esibire…

Le liti tra Lega e M5S continuano. Ad alta velocità

La crisi, o comunque la si voglia chiamare, continua ad aleggiare sul governo targato Lega e M5S. E lo si è capito anche oggi, ma non nei palazzi romani, bensì tra le montagne della Val di Susa. La Tav, l'opera più contestata degli ultimi dieci anni, ha rivelato ancora una volta la profonda distanza di vedute tra le due compagini…

Suggerimenti non richiesti mentre si rinazionalizza Alitalia. Il commento di Pennisi

Il cantiere per la nuova nazionalizzazione di Alitalia è stato aperto. Non sapremo se verrà mai completato, ossia se il progetto andrà mai in porto. A chi sta lavorando su questa intrapresa, specialmente se inquilino nel palazzo di Via Veneto con ingresso da Via Molise, dove alberga il ministero dello Sviluppo Economico, mi permetto di dare un suggerimento (ovviamente non…

×

Iscriviti alla newsletter