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Il governo di Tripoli emanazione dell’Onu è “legittimo rappresentante internazionale” della Libia, ma l’Italia non rinuncia al dialogo con “altre rappresentanze libiche come interlocutori nella ricerca di una soluzione politica”. Il pensiero va all’uomo forte della Cirenaica, Khalifa Haftar, che ha aggredito la capitale libica tentando di rovesciarne l’esecutivo con cui gli esecutivi italiani non hanno mai interrotto i contatti. È questa la linea italiana (non nuova) emersa dall’incontro tra il premier Giuseppe Conte e il suo omologo libico, Fayez Serraj.

Il meeting, svoltosi stamattina attorno a mezzogiorno a Palazzo Chigi, arriva in un momento cruciale per la Libia, con l’azione di Haftar bloccata sul campo e con un rinvigorito sforzo politico-diplomatico internazionale per risolvere la crisi creata dal tentato scacco matto haftariano. La situazione è “un interesse nazionale cruciale”, dicono fonti dagli uffici del governo.

Dopo il faccia a faccia del 7 maggio, e dopo l’incontro milanese con l’ex vicepremier Matteo Salvini di luglio, è il terzo appuntamento in pochi mesi per Serraj. Un collegamento continuo che dimostra che Roma ha le potenzialità per svolgere un ruolo centrale sul dossier libico – ritenuto un bubbone che destabilizza i precari equilibri della regione nordafricana.

Nei prossimi giorni Serraj sarà anche a New York, per un incontro organizzato nell’ambito dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite – ragione principale della concentrazione diplomatica vista nei giorni passati. E prima in Germania, Paese che per volontà della Cancelliera – che nutre un interessamento strategico per l’Africa – ha intenzione di organizzare un’iniziativa di pace a novembre.

La visita di Serraj in Italia è stata preparata in fretta ed è probabilmente legata alla concomitanza con altri tre appuntamenti: quello del presidente francese, Emmanuel Macron, atteso oggi pomeriggio; il capo di Stato di Malta, George William Vella, che ha già incontrato il presidente, Sergio Matterella; e quello di Frank Walter Steinmeier, presidente tedesco in Italia domani e venerdì per colloqui con Mattarella e Conte.

Serraj “ha espresso il proprio apprezzamento per il rifiuto dell’Italia dell’aggressione su Tripoli”, scrive la pagina Facebook (in arabo) dell’esecutivo libico. Il premier del Governo di accordo nazionale ha sottolineato anche che “l’aggressore”, ossia Haftar, “non è più un partner del dialogo”, che è una delle direttive politiche che emerge da tempo e molto sentita a Misurata, centro di sostegno dell’esecutivo onusiano.

“Esortiamo da tempo una sinergia più forte con le agenzie Onu sul terreno e siamo promotori di un rinnovato sostegno a tutti i livelli, nazionale e con le organizzazione internazionali”, spiegano fonti dell’esecutivo alle agenzie italiane a proposito di un tema importante affrontato nell’incontro: l’immigrazione.

 

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