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Non solo i capi di Stato. Tra i protagonisti del G20 giapponese di Osaka è spiccata infatti anche la figlia del presidente americano, Donald Trump, Ivanka. Oltre ad aver affiancato il padre in alcuni vertici con i leader di Giappone e India, la first daughter è principalmente intervenuta sulla questione dell’emancipazione femminile, affermando come la partecipazione delle donne al mondo del lavoro produca risvolti positivi per l’economia internazionale e in altri ambiti. “Crediamo”, ha dichiarato, “che l’inclusione delle donne nell’economia sia non soltanto un tema di giustizia sociale, com’è ovvio che sia. Si tratta anche di una intelligente politica economica e di difesa”. Nella fattispecie, secondo Ivanka, con una maggiore partecipazione delle donne al mondo del lavoro il Prodotto interno lordo globale aumenterebbe dai dodicimila ai ventottomila miliardi di dollari entro il 2025. Senza trascurare poi che tutto questo determinerebbe una minore propensione all’uso della forza per risolvere le tensioni a livello geopolitico. Ivanka ha successivamente accompagnato il padre nel corso del faccia a faccia di oggi con il leader nordcoreano, Kim Jong-un, affermando: “Siamo in procinto di inaugurare potenzialmente un’età dell’oro per la penisola coreana. Ci sono passi seri che devono essere compiuti dalla Corea del Nord per realizzare questo obiettivo – ovviamente la denuclearizzazione”.

EMANCIPAZIONE E GEOPOLITICA AL FEMMINILE

La geopolitica e l’emancipazione femminile rappresentano del resto temi rispetto a cui Ivanka Trump mostra da tempo un significativo interesse. Così come non è esattamente una novità la presenza della first daughter in occasione di appuntamenti internazionali importanti insieme a suo padre (e talvolta anche senza). Un fattore, quest’ultimo, che in passato ha suscitato più di un malumore. Nonostante Ivanka e suo marito Jared Kushner, siano ufficialmente consiglieri presidenziali, i critici sostengono che il loro iperattivismo sul fronte internazionale risulterebbe fuori luogo. E qualche polemica si è del resto accesa anche nelle ultime ore.

Un video, diffuso dall’account Instagram dell’Eliseo, ha mostrato come, nel corso dell’ultimo G20, Ivanka si sia introdotta nel corso di una conversazione tra lo stesso presidente francese Emmanuel Macron, la premier britannica dimissionaria Theresa May, il premier canadese Justin Trudeau e la direttrice del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde. Dal video, sembrerebbe che quest’ultima si mostri quasi infastidita, nel momento in cui la first daughter prende la parola. E, per quanto non sia oggettivamente chiaro se il suo volto esprima un effettivo atteggiamento di ostilità, gli avversari del presidente americano ne hanno approfittato per criticare nuovamente quella che giudicano una partecipazione inopportuna di Ivanka ad eventi come i summit internazionali. La deputata democratica americana, Alexandria Ocasio-Cortez ha non a caso twittato: “Può essere scioccante per alcuni, ma essere la figlia di qualcuno in realtà non è una qualifica professionale. […] Gli Stati Uniti hanno bisogno che il nostro presidente lavori al G20. Portare un diplomatico qualificato non farebbe male”.

LE CRITICHE A IVANKA E A SUO MARITO JARED KUSHNER

Come accennato, questo genere di critiche hanno bersagliato in passato anche il marito di Ivanka, Jared. In particolare, le alte sfere dell’establishment di Washington non hanno mai troppo digerito il suo ruolo nell’elaborazione del piano di pace americano per il conflitto israeliano-palestinese. Un elemento che l’anno scorso portò non a caso a non pochi attriti con l’allora segretario di Stato statunitense, Rex Tillerson. Più in generale, il peso politico della coppia si è man mano rafforzato negli anni in seno allo staff presidenziale. Una dinamica non nuova. Si pensi solo che, quando l’allora stratega Steve Bannon venne silurato nell’agosto del 2017, si disse che – dietro la sua dipartita – ci fosse proprio lo zampino di Ivanka che con l’ex guru del padre non aveva – guarda caso –  mai intrattenuto rapporti troppo cordiali.

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