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È il secolo asiatico ed è in atto un ineludibile processo di “asianizzazione” del mondo con un impatto sulla politica, l’economia e la cultura globale. È questa la tesi sostenuta da Parag Khanna, esperto di relazioni internazionali riconosciuto a livello mondiale, nel suo ultimo libro “The Future is Asian: Commerce, Conflict & Culture in the 21st Century” (Fazi Editore). “Non si tratta esclusivamente di Asia ma di Eurasia”, sottolinea Parag Khanna, “è in atto una convergenza, gli scambi commerciali tra Europa ed Asia al momento superano il valore di 500 miliardi di dollari all’anno, un valore maggiore rispetto a quello degli scambi commerciali con l’America, perciò non mi stupisce il fatto che l’Europa operi in modo da aumentare il giro d’affari con l’Asia”. Gli ultimi decenni hanno visto l’ascesa del “sistema Asia” intendendo con questo termine l’insieme di paesi appartenenti alla stessa regione, dove la Cina ne è sicuramente la presenza predominante ma non l’unica. Un sistema che si estende dal Mediterraneo al Mar Rosso e nel quale si contestualizza l’ambizioso progetto cinese della “Belt and Road Initiative” (BRI).

LA BELT AND ROAD INITIATIVE

La Belt and Road Initiative è davvero importante, gli americani pensano che sia una iniziativa destinata a fallire mentre io credo che sia destinata ad espandersi, lo dimostra il numero di nazioni europee, anche le più piccole, che continuano ad aderirvi – dichiara Parag Khanna – è un’ottima opportunità perché potrebbe generare più investimenti per le infrastrutture e creare relazioni commerciali preferenziali con la Cina e con l’Asia in generale. È in corso una vera e propria gara all’interno dell’Europa, volta ad imporsi sul mercato asiatico”. La difficoltà è però l’adozione di una strategia comune per interfacciarsi con la Cina e quindi gli Stati membri stanno attuando strategie diverse. Secondo l’autore “le posizioni prese da Germania e Francia appaiono abbastanza ambigue perché entrambe le nazioni hanno già forti accordi con la Cina, è anche vero che la maggior parte degli accordi per le infrastrutture e i trasporti tra la Germania e la Cina si sono sviluppati prima della BRI, quindi la situazione è diversa”.

IL RUOLO DELL’ITALIA

In questo contesto “l’Italia sta cercando di rafforzare le proprie connessioni con l’Asia ed il Medio Oriente, allo stesso modo in cui è connessa con l’Europa – continua Parag Khanna –. Quello che sto riscontrando in Italia, che sia Venezia, Milano o Roma, è che ogni città sta sviluppando la propria strategia globale, mirata a rafforzare le reti commerciali e di investimento, e ad espandere la propria connettività”. Come osservatore degli equilibri internazionali, l’autore sostiene che in futuro le nazioni più potenti saranno quelle più connesse. La connettività definisce una nuova mappa globale non più basata sui confini geografici ma sulla realizzazione delle infrastrutture: autostrade, ferrovie, gasdotti e cablaggi per Internet. “Una parte vitale della cosiddetta nuova via della seta è la ‘strada digitale’, potenziare la cablatura per la fibra ottica e la rete 5G sono importanti opportunità per espandere gli affari nel settore dei servizi digitali”, afferma l’autore.

LO SCONTRO SUL 5G

Proprio il 5G è uno dei principali terreni di scontro tra Cina e Stati Uniti con l’Europa al centro poiché, sulle connessioni ultra veloci legate all’internet delle cose e all’intelligenza artificiale, si gioca il futuro tecnologico. Parag Khanna è di altro avviso: “L’episodio di Huawei ha spinto le varie nazioni a rafforzare il proprio settore delle telecomunicazioni, in modo da poter essere in grado di competere. Non prevedo uno strapotere di Huawei a livello globale, penso si creerà un mercato globale per questa tecnologia proprio come è successo per tutte le innovazioni tecnologiche precedenti. Inoltre esistono modi per tenere al sicuro i dati degli utenti, come quello utilizzato in Germania, con un regolamento basato sull’elaborazione dei dati a livello locale; a breve anche altre nazioni si muoveranno in questo senso”. In prospettiva il sistema economico globale sarà più complesso ma anche più integrato, dominato da una multipolarità caratterizzata da conoscenze diverse anche in campo tecnologico. “In Asia ci sono molte aree in cui sono molto avanzati e per i quali possiedono tecnologie all’avanguardia, come il settore dei social media e dei dispositivi mobili, o per quanto concerne l’energia solare – conclude Khanna – perciò dovremmo apprezzare il fatto che le idee e le innovazioni tecnologiche possano viaggiare a doppio senso al giorno d’oggi”.

Italia, Europa ed Asia nel mondo connesso. Parla Parag Khanna

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