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Investimenti per 4 miliardi al 2022, maggiori dividendi agli azionisti e sbarco nel mercato del riciclo di carta e plastica. E ancora Acqua, rifiuti, fotovoltaico e reti. C’è tanta carne al fuoco nel piano industriale di Acea, presentato questa mattina a Milano dal ceo della multiutility (partecipata al 51% dal Comune di Roma), Stefano Donnarumma. Una strategia di lungo respiro ma soprattutto la massima diversificazione del business societario, che entra per la prima volta nel comparto del riciclo.

Il piano industriale 2019-2022 di Acea prevede investimenti pari a 4 miliardi di euro, i “più alti di sempre” ha tenuto a precisare il ceo Donnarumma, con 900 milioni aggiuntivi rispetto al piano precedente. Circa l’80% del totale degli investimenti sarà destinato ad attività regolate. Da un punto di vista finanziario, si prevede invece una crescita media annua dell’ebitda (il margine operativo lordo) pari all’8%, 1,1 miliardi al 2020 e 1,3 miliardi al 2022 registrando, quindi, un incremento complessivo a fine piano del 36%.

Tornando al piano, gli investimenti annunciati da Acea saranno così distribuiti. Al settore idrico andranno investimenti per 250 milioni di euro, grazie anche grazie all’avvio del progetto di raddoppio dell’acquedotto del Peschiera, mentre allo sviluppo e all’M&A del settore fotovoltaico saranno destinati 200 milioni di euro. Ancora, 250 milioni andranno all’innovazione dei processi industriali e al rafforzamento della resilienza della rete elettrica e infine 100 milioni andranno su impianti di recupero e trattamento dei rifiuti. Su quest’ultimo punto, l’obiettivo è quello di rafforzare il ciclo del trattamento dei rifiuti, “permettendo al gruppo di entrare come operatore di rilievo nel trattamento e nel riciclo della carta e della plastica”.

“Il piano investimenti – spiega ancora Acea – punta ad una crescita e creazione di valore sostenibile per il gruppo determinando un incremento di 400 milioni di euro degli investimenti per la sostenibilità, fino a raggiungere 1,7 miliardi di euro nel periodo 2018-2022”. In questo contesto l’80% degli investimenti servirà a finanziare le attività regolate, con la Rab (Regulatory Asset Base), che al 2022 arriverà 4,8 miliardi di euro, in crescita del 28% rispetto al 2018. “I nostri pilastri strategici”, ha affermato Donnarumma, “rimangono gli stessi del piano precedente, ma ora intendiamo puntare con sempre maggiore forza su cinque specifiche azioni: accelerare la crescita, sviluppare e diversificare il portafoglio di business, focalizzarsi sull’innovazione dei processi industriali, orientarsi al risultato e ad un approccio dinamico e sostenibile.

Robusta poi anche la remunerazione degli azionisti, Campidoglio in primis, visto che si prevede per il 2019 un dividendo minimo di 0,75 euro per azione, “in ulteriore crescita nell’arco di piano” al 2022. “Nel periodo 2018-2022”, è scritto nella nota, verranno distribuiti dividendi per 800 milioni “in crescita di 100 milioni di euro rispetto al piano precedente”.

Per Acea un piano da 4 miliardi e dividendi sprint

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