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Milano incassa un primo modico dividendo dalla Brexit. L’infrastruttura di mercato italiana (Borsa italiana, Cassa di compensazione e garanzia, Monte titoli e Mts) si rivela un investimento sempre più strategico per il London Stock Exchange Group (Lseg), che possiede ora a Milano un Brexit hedge. Appaiono fondamentali le già eccellenti relazioni bilaterali anglo-italiane. Nel nuovo “disordine europeo”, l’asse con Londra ha ragioni che vanno oltre la finanza. Il Lseg ha confermato che una parte del mercato del debito sovrano denominato in euro si trasferirà dalla City di Londra a Milano, all’esito della procedura di uscita ex Art. 50 a marzo 2019.

Sul segmento Ebm (European Bond Market) di Mts Cash, che dovrebbe stabilire una nuova trading venue in Italia, viene contrattato un volume medio di 13,5 miliardi di euro al giorno, ed il 20% di questa quota sarà trasferito a Piazza Affari per garantire l’operatività trans-frontaliera del mercato del debito sovrano anche in caso di hard Brexit. Diversi Paesi dell’Unione europea, tra i quali Austria, Irlanda, Olanda, Portogallo e Repubblica Ceca, si affidano ad Mts per collocare titoli di stato presso gestori e investitori. Sebbene pregiudicare l’integrità di un pool di liquidità non è mai il corso di azione ideale, l’uscita dell’Uk dall’Ue impone ai mercati delle ristrutturazioni operative. In quest’ottica, il trasferimento di parte dei flussi a Milano è una strategia estremamente razionale: i ricavi e profitti da trading rimangono sul bilancio consolidato del Lseg, mentre l’Italia ne può ricavare un contributo netto al Pil, un incremento del gettito fiscale per le transazioni eseguite a Milano, e la creazione di posti di lavoro qualificati.

Il circuito Mts fu acquisito con il take over di Borsa italiana da parte del Lseg a giugno 2007. La piattaforma era stata introdotta nel 1988 (presidente del consiglio Goria, ministro del Tesoro Amato, banchiere centrale Ciampi) come una joint-venture tra il Tesoro e la Banca d’Italia. Allora, fu il Tesoro a manifestare l’esigenza di una gestione organizzata del crescente fabbisogno di finanza pubblica. Per poter determinare in modo trasparente i prezzi del debito pubblico, istituì un mercato all’ingrosso dei titoli di Stato basato su aste competitive svolte su un circuito telematico. Su questo, Piazza Affari garantisce alti livelli di affidabilità. L’Italia è il più grande debitore dell’Eurozona, e ciò ha consentito alle autorità di vigilanza, Banca d’Italia e Consob, di sviluppare una riconosciuta competenza regolamentare.

Assumendo un effetto di spill over, ed esistono evidenze accademiche sui benefici dell’aumento di liquidità, il rientro della piattaforma del debito a Milano è una buona notizia per il sistema bancario. Le banche italiane fronteggiano un certo grado di rischio funding a breve per la liquidità overnight. Il pool di liquidità generato dalle negoziazioni dell’eurodebito, almeno 3 miliardi di euro al giorno, garantisce collaterale di alta qualità al mercato repo, che è fondamentale per la stabilità finanziaria. Inoltre con gli scambi localizzati a Milano dovrebbe ricavarsene un beneficio nei saldi contabili di Target 2 Securities, fornendo benefici all’Italia su un altro fronte caldo.
Ma l’operazione non è soltanto economica.

Esistono almeno due implicazioni politiche. Milano quale importante hub europeo per il trading del debito pubblico in euro rende ogni discussione sull’uscita dell’Italia dalla moneta unica non più attuale. Londra diventa centrale alla strategia internazionale dell’Italia, rafforzandone il collocamento Atlantico. L’importanza dell’Mts per Londra era stata già testata a febbraio 2017, allorchè l’Lse non esitò ad abbandonare la fusione da 30 miliardi con la Borsa di Francoforte. La Commissione Ue aveva posto come condizione per la luce verde alla fusione, lo spin-off di Mts. “Considerata la materia e tutti i fattori rilevanti, dovendo agire nell’interesse degli investitori — il cda del Lse dichiarò allora — il gruppo (Lse, ndr) non può impegnarsi alla dismissione dell’Mts”. Oggi è più chiaro il perché. L’Italia è un Brexit hedge per il Regno Unito. Questa funzione va compresa e messa a sistema.

L’eurodebito migra dalla City a Piazza Affari. Le relazioni bilaterali anglo-italiane

Di Bepi Pezzulli

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