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Il governo del cambiamento ha preso saldamente in mano le redini della Repubblica, gli apparati burocratrici e amministrativi che dipendono dai ministeri hanno avuto il tempo di leggere nella nostra passione l’impossibilità di rifugiarsi in un “si è sempre fatto così”. A breve ritengo saranno ufficializzate le nomine per i vertici dei comparti Difesa e Sicurezza. Non dimentichiamoci mai che siamo tutti servitori dello Stato, la Politica ha il diritto ed il dovere di scegliere, decidere, smontare e rimontare ciò che ritiene più opportuno sempre nel totale rispetto di chi da decenni combatte in prima linea.

Chi ha lavorato in settori strategici per lo Stato, raggiungendo ruoli apicali, deve essere messo nelle condizioni, anche e soprattutto dopo il servizio operativo, di mettere a sistema la propria intelligenza ed il know-how acquisito. Se vogliamo creare un Sistema Paese solido è il momento di fare tutti un passo indietro, mettere da parte convinzioni e aspirazioni in nome della costruzione di strumenti che ci riportino al posizionamento internazionale che meritiamo.

Il ministro della Difesa Elisabetta Trenta, con un dialogo costante con il Presidente della Repubblica, sta ascoltando tutte le voci autorevoli del governo e delle più alte istituzioni dello Stato per costruire un percorso condiviso e partecipato. Non cerchiamo persone che si accontentano di gestire la nostra più preziosa risorsa come fosse l’ordinaria amministrazione di una grande azienda di Stato ma uomini e donne motivati che vogliono dare nuova vitalità alle nostre Forze Armate attraverso la professionalizzazione e una maggiore attenzione alle esigenze dei cittadini.

Allo stesso modo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha studiato personalmente ed in modo approfondito lo scacchiere nazionale delle competenze relativamente i Servizi e farà le scelte migliori, nei tempi e nei modi che riterrà più opportuni. L’attenzione che ha per il comparto Intelligence è dimostrata dal fatto che ha tenuto per sé le deleghe sulla gestione del Sistema Informativo italiano.

In queste ore c’è chi interroga il Parlamento sulla base di indiscrezioni messe sul tavolo da chi non confida nel cambiamento e baratta un miglioramento dell’Italia con un ipotetico credito da vantare dopo l’eventuale fallimento del Paese.

Il governo del cambiamento porterà a termine una rivoluzione gentile grazie a chi dimostrerà di voler sacrificare qualcosa di personale in nome di un obiettivo collettivo. Abbiamo la testa dura, chi vede solo se stesso come soluzione per i problemi del Paese senza mettere idee sul tavolo del ragionamento si sarà fatto fuori da solo…

difesa

Servizi segreti e Difesa, pronti alla rivoluzione gentile. Parola di Tofalo

Di Angelo Tofalo

Il governo del cambiamento ha preso saldamente in mano le redini della Repubblica, gli apparati burocratrici e amministrativi che dipendono dai ministeri hanno avuto il tempo di leggere nella nostra passione l’impossibilità di rifugiarsi in un “si è sempre fatto così”. A breve ritengo saranno ufficializzate le nomine per i vertici dei comparti Difesa e Sicurezza. Non dimentichiamoci mai che…

difesa commissione sanzioni

La lettera della Commissione e il vicolo cieco di M5s

Di Francesco Grillo

La lettera della Commissione europea al ministro Tria assomiglia molto a uno scacco (quasi matto) al Movimento Cinque Stelle che – a differenza della Lega - rischia di ritrovarsi – solo sei mesi dopo aver vinto un’elezione politica generale – in un vicolo cieco politico senza via di uscita. È il costo di aver provato a governare senza uno straccio…

Statalizzazioni. Per battere il populismo, è meglio cercare altrove. Parola di Debenedetti

Di Franco Debenedetti

Che si tratti di Bekaert perché delocalizza la fabbrica o di Autostrade perché le crollano i ponti, la prima reazione dei gialloverdi e del M5S in particolare è quella di mettere lo Stato al posto dei privati: una pulsione sottopelle che aspetta solo un fatto eclatante per trasformarsi in bubbone. Ma il tentativo di vederlo come un altro episodio della…

libano

Spese per la difesa. Se la Francia accelera e l’Italia rallenta

Se la Francia accelera, l’Italia arranca, anzi rallenta e cambia direzione. Parigi ha messo su un piano per spendere poco meno di 40 miliardi di euro nella difesa nel 2019, nell’ambito di una legge che arriva fino al 2025, quando il budget per il settore raggiungerà il 2% del Pil, come promesso agli alleati. La ragione non è muovere guerra…

kavanaugh

Trump batte i Dem. Kavanaugh eletto alla Corte Suprema

Con uno dei margini minori della storia (50 a 48) il Senato americano ha confermato Brett Kavanaugh come 114esimo giudice della Corte Suprema; poco dopo ha giurato. La nomina di Kavanaugh – decisa dal presidente Donald Trump per rafforzare la composizione conservatrice della massima assise giurisprudenziale statunitense – aveva incontrato diversi problemi dopo che tre donne lo aveva accusato di…

petrolio

La Cina stoppa l’acquisto di petrolio americano. Per la gioia di Mosca e Teheran

Continua la guerra commerciale tra Cina e Stati Uniti. Il confronto tra le due potenze ora è passato al settore petrolifero. Pechino ha deciso di bloccare l’acquisto di greggio americano. Nonostante il petrolio non fa parte della lista di prodotti sanzionati da Washington, l’impresa China Merchants Energy Shipping ha annunciato che le operazioni di importazione sono state fermate totalmente. A…

africa mafia

L’Africa contesa da Cina e Francia. Ipotesi e scenari

Si delinea, oggi, uno scontro geo-economico e strategico tra Cina e Francia, in tutto il quadrante africano, con Parigi che sostiene gli Usa, in una nuova relazione bilaterale; e la Cina che modifica la sua penetrazione economica nel Continente Nero. In una nuova relazione con la Federazione Russa. Vediamo ora i dati principali: per quest’anno la Banca Africana per lo…

Khashoggi, Turchia erdogan

L'omicidio di Khashoggi. Le mosse dell'Arabia Saudita e i rischi di Erdogan

Da giallo, a intrigo internazionale e adesso brutta gatta da pelare per il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan. La conferma ufficiale arriverà a ore, insieme con le dichiarazioni di rito, ma è ormai quasi certo che Jamal Khashoggi, giornalista saudita, collaboratore del Washington Post, vicino ai Fratelli Musulmani e fiero oppositore del principe ereditario Mohammed bin Salman, sia stato ucciso…

hamas

Hamas predica bene (tregua) e razzola male. Così cresce la tensione in Israele

Da un anno l'Egitto tenta di mediare una riconciliazione tra Fatah e Hamas, intensificando gli sforzi per arrivare a un accordo generale anche con Israele. Mentre Fatah e Hamas arrestano i rispettivi attivisti, le tensioni al confine di Gaza aumentano. Il leader Sinwar sembra parlare di tregua, ma sul campo continuano gli scontri. Il 22 settembre due rappresentanti egiziani visitano…

Chi ha incastrato le spie russe sul caso Skripal? La corruzione russa...

Il caso Skripal – il tentato assassinio pianificato dal Cremlino di un agente del servizio segreto militare russo disertore, che aveva passato informazioni agli inglesi – s'è rivelato per la Russia e per il Gru, gloriosa e temibile intelligence del Cremlino, come una vicenda tra le più umilianti della storia. La missione incompiuta, l'individuazione dei due killer (con tanto di…

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