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“Un’ottima notizia”. Così il sottosegretario di Stato alla Difesa Raffaele Volpi, in quota Lega, commenta l’annuncio del contratto siglato da Leonardo con il ministero della Difesa del Portogallo per cinque elicotteri AW119Kx. Dopo il contratto dello scorso marzo per 28 multiruolo NH90 al Qatar, e dopo la recente maxi commessa vinta con Boeing negli Stati Uniti, per l’azienda di piazza Monte Grappa si tratta di un nuovo segnale del rilancio del comparto elicotteristico, settore di punta della società che pure, negli ultimi anni, aveva sofferto di più.

IL CONTRATTO DI LEONARDO

L’intesa portoghese vale oltre 20 milioni per cinque macchine e la possibilità di opzione per altre due. Le consegne inizieranno alla fine di quest’anno, dallo stabilimento di Philadelphia negli Stati Uniti, e saranno completate all’inizio del 2020. Gli elicotteri di Leonardo saranno impiegati dall’Aeronautica portoghese per addestramento, evacuazione medica, trasporto truppe e ricerca e soccorso in mare a corto raggio, con la possibilità di essere utilizzati anche per missioni antincendio. “L’AW119Kx – fanno sapere da piazza Monte Grappa – è stato scelto dopo un’attenta valutazione tra diversi concorrenti, dimostrandosi la miglior soluzione per soddisfare i requisiti del cliente”.

IL COMMENTO DI VOLPI

“Si tratta di un riconoscimento importante per la nostra azienda, che ottiene un contratto del valore di 20 milioni di euro e rafforza così ulteriormente la collaborazione con il governo di Lisbona”, ha spiegato Volpi in una nota. “Mentre ci inorgoglisce, il successo odierno di Leonardo ci ricorda l’importanza dei mercati internazionali per la nostra industria dei materiali d’armamento, che merita dal governo e dal Parlamento la massima attenzione possibile”, ha rimarcato il sottosegretario.

IL VALORE DEL COMPARTO

“Al settore, che garantisce attualmente all’Italia lo 0,8% del suo Pil e un generoso gettito fiscale, deve in primo luogo essere assicurato un adeguato sostegno istituzionale, anche raccogliendo le sollecitazioni delle imprese, che spesso chiedono il supporto delle autorità quando competono per l’acquisizione di commesse all’estero”, ha spiegato ancora Volpi. Il riferimento è al sostegno all’export, che da diverso tempo rientra nelle richieste del comparto industriale nei confronti della politica. L’Italia appare ad esempio indietro sugli accordi governo-governo (anche noti come g2g), strumenti essenziali per creare relazioni sui mercati internazionali. C’è poi il tema dei rapporti politici con gli altri Stati, inevitabilmente determinanti (come hanno dimostrato anche casi più o meno recenti) per l’aggiudicazione di grandi gare.

VERSO UNA CABINA DI REGIA

Anche per questo, ha detto Volpi, “auspichiamo una cabina di regia al più alto livello, insieme all’affiancamento costante della rappresentanza di governo”. L’esigenza, ha rimarcato il sottosegretario, è ancora più forte “in un momento in cui altre esigenze di bilancio impongono tagli che possono incidere su diversi programmi militari d’interesse non solo nazionale, per il futuro delle aziende già destinatarie delle commesse e dei loro dipendenti”. D’altronde, il vice premier Luigi Di Maio ha già annunciato una riduzione di 500 milioni di euro per la Difesa. Il ministro Elisabetta Trenta ha cercato di tranquillizzare, parlando di ottimizzazioni e rimodulazioni. Lo stesso ha fatto l’altro sottosegretario alla Difesa, Angelo Tofalo. Ad ogni modo, resta la necessità di fare una sintesi più efficace delle risorse disponibili e già disperse in più rivoli. A questo servirebbe una Cabina di regia per la Difesa, in capo a palazzo Chigi (suggestione emersa anche nel recente evento organizzato dalle riviste Airpress e Formiche) che metta insieme la molteplicità degli attori coinvolti per coordinare l’azione nazionale di fronte alle tante sfide internazionali.

I FONDI DEL MISE

Il nodo delle risorse resta comunque quello più delicato. “Riteniamo opportuno – ha fatto sapere Volpi – che il ministero dello Sviluppo economico (da cui provengono finanziamenti importanti ai programmi del settore, ndr) sblocchi con sollecitudine i fondi già approvati destinati al sistema Difesa e all’industrie di riferimento per i progetti già in corso; con la stessa tempistività si proceda alla registrazione dei contratti già sottoscritti. Siamo certi – ha rimarcato – che la comune sensibilità di questo governo per il mantenimento e l’implementazione dei livelli occupazionali, per lo sviluppo industriale, per il sostegno alle aziende nazionali o che producono in Italia, per la ricerca tecnologica e per le necessità della sicurezza nazionale consentirà una rapida ed improrogabile azione in tal senso.”

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