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“Siamo pronti per stare fianco a fianco alle autorità nazionali per quanto riguarda i profili di sicurezza stradale”. Il capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Ue, Beatrice Covassi, in un’intervista a Formiche.net smorza i toni e preferisce non entrare in polemiche strumentali dopo le accuse del vice premier Matteo Salvini secondo cui le regole di bilancio imposte dall’Europa avrebbero impedito all’Italia di spendere denaro sufficiente per la sicurezza delle infrastrutture.

“Anche per noi è il momento del cordoglio. Se non fossimo stati chiamati in causa non avremmo espresso nessuna opinione sul crollo del ponte Morandi di Genova, tranne il cordoglio e la vicinanza alle vittime. Ma visto il tono e il livello del dibattito è giusto portare chiarezza”, afferma Covassi.

Ambasciatrice, di chi è la competenza di quel tratto di autostrada interessato al crollo del ponte Morandi?

Non entro nel merito delle competenze specifiche ma vorrei solo sottolineare che gli art 18 e 39 del regolamento Ten-T (Trans-European Transport Network), di cui la A10 Genova-Savona fa parte, stabiliscono che la sicurezza deve essere garantita, monitorata e aggiornata secondo le norme della direttiva europea sulla sicurezza stradale. Queste procedure sono responsabilità delle autorità nazionali. Laddove viene data una concessione la responsabilità per sicurezza e gestione diventa della concessionaria. Inoltre proprio per avere ancor più impatto sulla sicurezza della rete viaria di rilevanza europea abbiamo recentemente proposto un aggiornamento della direttiva sulla sicurezza del 2008 .

Salvini ha parlato di vincoli di bilancio europei che ci impediscono di spendere i soldi. Come risponde?

I vincoli del Patto stabilità e crescita non sono mai specifici. Ogni Stato membro secondo le norme di bilancio dell’Unione europea è libero di scegliere le sue priorità politiche. Nelle raccomandazioni per Paese di quest’anno l’Unione europea aveva inoltre incoraggiato l’Italia ad orientare meglio gli investimenti per le infrastrutture. Nulla osta al fatto che le autorità italiane possano decidere nel prossimo esercizio di orientare uno stanziamento di spesa più importante proprio per le infrastrutture. Ma mi faccia dire una cosa.

Prego.

Sulla flessibilità vale la pena sottolineare come ha detto più volte il presidente Juncker, che l’Italia è stata il Paese che in più occasioni ha beneficiato della clausola di flessibilità presente nel Patto. Ciò ha permesso all’Italia di spendere più di quanto non avesse fatto in periodi precedenti, sempre giustificato in base alle circostanze. È accaduto con il terremoto e con la migrazione e potrà avvenire in casi di analogo rilievo e importanza.

Quali sono gli altri strumenti che l’Europa mette a disposizione ai Paesi membri per investire in ambito infrastrutturale?

La flessibilità riguarda le norme generali di bilancio dei Paesi ma ci sono programmi specifici dell’Unione europea che aiutano a investire in infrastrutture. Si possono citare i Fondi strutturali che prevedono per questa programmazione 2,5 miliardi di euro di investimenti per infrastrutture di rete come strade e ferrovie. In aprile di quest’anno inoltre la commissaria per la concorrenza Margrethe Vestager ha dato il via libera definitivo, in base alle norme UE sugli aiuti di stato, al piano autostrade che consentirebbe all’Italia investimenti per 8,5 miliardi di euro anche nell’area di Genova. In linea generale va infine ricordato il piano Juncker per gli investimenti che ha superato l’obiettivo di mobilitare 315 miliardi di euro fissato nel 2015 e che nel nuovo piano prevede investimenti in tutta Europa per 500 miliardi di euro, che avrà un ruolo importante anche per l’Italia che è oggi il secondo Paese beneficiario del piano.

Qual è la posizione della Commissione in questo momento?

Proprio per la rilevanza europea di questo tratto autostradale la commissaria ai trasporti Violeta Bulc oltre ad unirsi al cordoglio espresso dal presidente Juncker, ha inviato una lettera al ministro Toninelli in cui esprime la disponibilità della Commissione europea a fornire assistenza alle autorità nazionali se fosse richiesto. Siamo quindi pronti per stare fianco a fianco alle autorità nazionali per quanto riguarda i profili di sicurezza stradale qualora ce ne fosse bisogno.

Vi spiego cosa fa la Commissione Ue per le infrastrutture. Parla Covassi

"Siamo pronti per stare fianco a fianco alle autorità nazionali per quanto riguarda i profili di sicurezza stradale". Il capo della Rappresentanza in Italia della Commissione Ue, Beatrice Covassi, in un'intervista a Formiche.net smorza i toni e preferisce non entrare in polemiche strumentali dopo le accuse del vice premier Matteo Salvini secondo cui le regole di bilancio imposte dall'Europa avrebbero…

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