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Una aragosta per evocare il cambiamento è un’idea certo originale. Ma può non bastare quando le aspettative sono alte e a parlare è Davide Casaleggio. Un cognome ingombrante. Se è vero, come è vero, che il padre Gianroberto, per tutti il guru del Movimento 5 Stelle, ha fatto della comunicazione un brand e pure un partito. Passi la timidezza e la poca dimestichezza con l’ars oratoria. Ma ieri sul palco della manifestazione Italia 5 Stelle a Circo Massimo, Davide avrebbe mancato proprio nei fondamentali. Lo sberleffo al presidente dell’Associazione Rousseau, giunge dalle pagine del Fatto Quotidiano di Travaglio che questi fondamentali li mette proprio in riga come fossero dei comandamenti. Numero uno: “Evitare di leggere un discorso da un palco, ma passi pure la difficoltà di andare a braccio, possibile però che non siano riusciti a trovare una chiusa per il suo intervento?”.

Casaleggio junior ha fatto capolino sul palco nel primo pomeriggio per partecipare a un dibattito sul tema “Diventare cittadini digitali. Nuovi diritti, nuovi doveri”.

“A me piace il mare. Mi appassionano tutte le sue creature, una in particolare è l’aragosta, un animale che cambia il carapace più volte nel corso della sua vita. Per continuare a crescere deve sostituirlo più volte facendo crescere quello nuovo. Questa storia può insegnarci molto. Il cambiamento richiede tempo e fatica, non è indolore”, ha affermato davanti ad una timida platea sottolineando: “Il cambiamento spaventa sempre, non tutti sono disposti ad abbracciarlo subito, molti hanno bisogno di essere rassicurati, noi siamo i pionieri. Il M5S è nato per essere esempio per molti Paesi in giro per il mondo. Ora stiamo parlando di democrazia partecipativa, oggi possibile grazie alla Rete”.

Ma, fa notare il quotidiano di Travaglio, il discorso non deve aver fatto un particolare effetto. Ma non demorde. “Non sempre è possibile fare tutto e subito, il cambiamento richiede pazienza, ma noi non dobbiamo farci scoraggiare. Noi lo facciamo perché è difficile, non perché facile. Ma insieme possiamo organizzare un grande progetto di democrazia partecipativa, anche a costo di alcune forti prese di posizioni internazionali”.

Riesce finalmente a strappare un applauso e cogliere qualche cenno di vita tra gli adepti quando pronuncia una parolina magica: “Non può essere il Pil a decidere il futuro di una nazione”.

Dura poco però: “Quando finisce il discorso, qualche minuto più tardi, invece la platea non dà cenni di vita. Lui la osserva con uno sguardo incredulo. Poi se ne esce con un ‘siete bellissimi’ e lì il resto del mondo capisce che il ragionamento è arrivato a conclusione”.

Se stare davanti ad un microfono non dev’essere una passeggiata, è diverso parlare alla stampa, con la quale Casaleggio questa mattina è tornato sui temi attuali della politica economica del nostro Paese: “Le ripercussioni da rating e spread sulla situazione economica italiana sono tutti temi da dover gestire, ma non sono da mettere in contrapposizione con le scelte politiche che si fanno nell’interesse di un Paese”, ha detto il presidente di Rousseau intervistato dal Corriere della Sera.

“Oggi possiamo conquistare grandi obiettivi e sono fiducioso che tra dieci anni magari non ci sarà nemmeno più la necessità di un Movimento perché la partecipazione dei cittadini sarà già intrinseca nello Stato”, ha spiegato poi il presidente della Casaleggio Associati parlando del futuro di M5S.

Spazio anche al rapporto con la Lega: “Credo sia responsabile firmare un contratto per dare un governo al Paese e poi rispettarlo in modo aperto condiviso. Per la maggior parte questo contratto contiene punti che erano stati votati e sottoscritti dagli attivisti del Movimento in oltre un anno e mezzo di votazioni su Rousseau. Il contratto stesso è poi stato votato dagli iscritti e approvato con oltre il 90%. Credo sia responsabile portare avanti questo progetto con una forza politica che comunque ha ricevuto i suoi voti, è da rispettare per questo ed è necessaria per la formazione di questo governo”.

travaglio

Così il Fatto di Travaglio sbeffeggia Casaleggio (Davide)

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