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Prima gli inceneritori, poi l’incidente sul peculato alla Camera, ora la bocciatura (telefonata) dell’Ue su una manovra che sfora tutte le cifre concordate a Bruxelles in modo “particolarmente grave”. Non c’è bisogno di gufare per notare che qualche tegola è caduta su Palazzo Chigi. Anche ai più ottimisti il tanto sospirato traguardo delle elezioni europee non sembra più vicino. Senza lanciarci in improbabili oroscopi, abbiamo chiesto a Nicola Porro, vicedirettore de Il Giornale e conduttore di Quarta Repubblica su Rete 4, un breve tagliando sul governo gialloverde.

Quanto pesa questa bocciatura della manovra firmata Ue?

Era annunciatissima. Purtroppo la vera bocciatura non è arrivata dall’Europa ma dagli italiani che non hanno comprato i titoli del Btp Italia. Non riesco a capire per quale motivo in questi giorni ci siamo lasciati così affascinare dallo spread e dalla bocciatura dell’Ue e non ci siamo resi conto che gli italiani che votano un governo che spenderà 18 miliardi in assistenza con la finanziaria sono gli stessi italiani che non comprano i titoli di Stato.

L’incidente sul peculato alla Camera è un’estrema unzione per il governo?

Azzeccare le previsioni in politica è come azzeccare gli oroscopi, è un’arte in cui tutti dovremmo essere un po’meno tranchant. Ho l’impressione che questo sia un governo nato con una sua opposizione all’interno, non è ancora chiaro se della Lega contro il Movimento Cinque Stelle o viceversa, conta poco. Ci saranno tanti incidenti parlamentari, questo è il primo e non mi sembra il più grave. Peraltro si tratta di un incidente davvero ridicolo. È stato ideato da un parlamentare di Forza Italia, Enrico Costa, che ha armato la manina di un fuoriuscito Cinque Stelle per far passare un emendamento sul peculato che fa comodo a due leghisti (ride, ndr).

Nulla di nuovo. C’è chi ha puntato il dito su Roberto Fico e i suoi adepti.

Secondo me il problema dei Cinque Stelle non è di natura parlamentare. Loro dovranno sempre fare i conti con un’anima tradizionale, del Sud, di sinistra, che non possono violentare eccessivamente. I fichiani sono semplicemente lo specchio di una parte dei suoi elettori. Sono andato a fare dei giri con le telecamere in Sicilia, Campania, Puglia. I grillini della prima ora sono furibondi.

Che il governo regga o meno, sembra che qualche ministro non sia così sicuro di arrivare al traguardo.

Leggo diversi nomi in bilico, Grillo, Trenta, Toninelli. Se fanno il rimpasto poi mi devono spiegare cosa è cambiato rispetto al passato. Si sono già abituati ai vertici notturni, ai caminetti, alle trattative, se sono tentati da un rimpasto vuol dire che siamo tornati ai tempi del pentapartito.

pensioni governo

La vera bocciatura del governo? L'asta dei Btp. Parla Nicola Porro

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