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I 5 PUNTI DI FIORAMONTI

Si intitola “Lo sviluppo economico di cui ha bisogno l’Italia” il post sul blog del Movimento firmato dal possibile ministro del Mise indicato da Luigi Di Maio, Lorenzo Fioramonti. Cinque punti che prevedono taglio agli sprechi nella Pubblica Amministrazione, maggiori investimenti pubblici, creazione di una banca pubblica degli investimenti e messa in discussione dei vincoli del Fiscal Compact (qui i dettagli). “Trovo interessante ragionare con chi ha un pensiero apparentemente eretico sul Pil come su molte altre cose”, ha detto il ministro Carlo Calenda su Twitter riferendosi alla visione di Fioramonti, aprendo al dibattito sulle proposte.

LE PAROLE DI DI MAIO

Si tratta però di punti preliminari, a cui ne seguiranno altri. Lo ha precisato il leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio oggi al Corriere. “Entro il 10 aprile deve essere presentato il Def, il documento di economia e finanza che definisce le scelte di politica economica dei prossimi anni, e che dovrà essere approvato a maggioranza assoluta del Parlamento, quindi il Movimento sarà determinante – dice Di Maio, che prosegue -. Questa sarà l’occasione per trovare le convergenze sui temi con le altre forze politiche. Siamo già al lavoro su una proposta che renderemo nota nei prossimi giorni. Se le altre forze politiche vogliono proporre altre misure che hanno al centro il bene dei cittadini, siamo pronti a discuterne”.

IL COMMENTO DI PIGA

Raggiunto da Formiche.net, il professore di Economia politica all’Università di Roma Tor Vergata Gustavo Piga ha commentato positivamente le misure proposte dal Movimento. “Bene l’enfasi contro il Fiscal Compact, bene la Banca pubblica, bene l’attenzione alle PMI ed all’ambiente, bene la lotta agli sprechi. Tutte cose che sapevamo già prima del risultato elettorale appartenere al Dna del Movimento” e proseguendo la riflessione, spiega: “Ora che si tratta tuttavia di smettere di proporre ma di cominciare a fare, aspettiamo (pazientemente) di sapere come si intendono raggiungere tutti questi risultati. Identificare gli sprechi, aiutare le Pmi e proteggere l’ambiente, confrontarsi con l’Europa: ci vogliono proposte precise, azioni di sistema, capacità di monitoraggio e intervento, accuratezza e serietà nel trovare le risorse e volontà e competenza nel saperle impiegare”. E chiosa: “A proposito di risorse ed impieghi, ma il reddito di cittadinanza, dove è finito?”.

Così il Movimento 5 Stelle vuole entrare (seriamente) nella partita del Def

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