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Chi ha paura dei grillini a Palazzo Chigi? I mercati finanziari, certamente. Almeno secondo Bloomberg, che a quattro giorni scarsi dal voto ha sfornato un report in cui mette nero su bianco i rischi finanziari di una vittoria grillina il 4 marzo. Tutto ruota intorno allo spread, il differenziale di rendimento tra i Btp italiani e i Bund tedeschi, ovvero la cifra dell’affidabilità di un Paese.

Se la forchetta di rendimento si allarga troppo l’Italia può avere difficoltà a rimborsare il capitale in scadenza, sotto forma di titoli di Stato venduti al mercato, perdendo credibilità internazionale. In soldoni, se lo spread si restringe vuol dire che il mercato valuta meno alto il rischio di default del debito italiano, se si amplia, significa che viene percepito come più rischioso.

Ebbene, se davvero dalle urne del 4 marzo uscisse un governo a guida Movimento Cinque Stelle, lo spread schizzerebbe alle stelle, su livelli mai visti negli ultimi cinque anni. I trader, chiamati a gestire la vendita di titoli di debito italiani, si ritroverebbero con un differenziale doppio rispetto agli attuali 130 punti base. La bomba grillina, dicono da Bloomberg, farebbe esplodere lo spread oltre i 260 punti base, livello che l’ultima volta è stato visto nel 2013.

Decisamente migliori le previsioni in caso di vittoria di una coalizione frutto di un accordo centrodestra-centrosinistra. Secondo gli analisti interpellati dalla media company statunitense, una coalizione tra Forza Italia e il Partito Democratico di Matteo Renzi potrebbe far scendere lo spread da 130 a 118 punti base, mentre un patto di centrodestra con la Lega Nord potrebbe essere lo scenario migliore per l’euro e potrebbe portarlo a $ 1,24.

Ma se la finanza internazionale sembra temere l’approdo dei grillini a Palazzo Chigi, sempre dall’estero, stavolta sponda New York Times, arriva qualche preoccupazione. Un mago di Oz, un mistery man che si muove dietro le quinte del Movimento 5 Stelle. Così il quotidiano Usa descrive Davide Casaleggio, ”che potrebbe essere l’uomo più potente d’Italia” anche se “pochi sanno chi sia”. Il Movimento, si legge in un lungo editoriale dedicato al figlio di Gianroberto, “ancora lontano dal diventare un forum per una democrazia senza filtri, è cresciuto fino ad essere il più opaco partito politico in Italia. E Casaleggio è il suo leader più enigmatico in un’era in cui il web è un coacervo di hacking, fake news e interessi occulti”.

Il quotidiano accende quindi i riflettori sulla Casaleggio Associati, la società che viene presentata come “uno strumento a disposizione del partito” ma che invece, secondo i documenti pubblicati da alcuni organi di stampa, consente a Casaleggio di “mantenere un controllo assoluto sull’associazione che gestisce la piattaforma web” del Movimento. La presa di posizione del M5S arriva per bocca della deputata Laura Castelli, che contattata da Formiche.net, ribatte seccamente. “I mercati non avranno nessuna paura di noi, li abbiamo rassicurati più volte con il nostro piano per gli investimenti. Non c’è alternativa. Direi proprio che non hanno nulla da temere”.

Davide Casaleggio, Luigi Di Maio

Così Di Maio e Casaleggio jr agitano mercati e stampa internazionale

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