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Politiche pubbliche più trasparenti e affidabili grazie agli Open data. È l’idea alla base della Fase II di OpenCUP, l’Anagrafe nazionale dei progetti d’investimento pubblico. Si tratta di una piattaforma web che rende accessibile in formato aperto i dati sui progetti realizzati in Italia e all’estero identificati attraverso il CUP – Codice Unico di Progetto. La gestione dei dati è affidata al Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica della Presidenza del Consiglio.

L’INTERVENTO DEL MINISTRO DE VINCENTI

Al convegno di presentazione della Fase II di OPenCUP, nella sede del Consiglio nazionale delle ricerche, ha partecipato anche il ministro per la Coesione territoriale e il Mezzogiorno, Claudio De Vincenti, che ha chiuso i lavori. “È tempo di Open data, ma c’è ancora molto da fare – ha sottolineato De Vincenti -: gli studi internazionali compiuti sul tema concordano nell’affermare che l’Italia, negli ultimi anni, ha focalizzato ulteriormente l’attenzione sulla definizione di politiche pubbliche aventi come obiettivo la trasparenza e l’affidabilità. Occorre dunque continuare su questa strada”. Secondo De Vincenti “la scommessa di Open CUP è la completezza e la semplicità” ma ha evidenziato pure alcuni problemi sottesi all’uso degli Open data come “il bisogno di acquisire capacità digitali e quello di semplificare il più possibile le procedure”. Inoltre il ministro per la Coesione territoriale – che ha ricordato altri progetti simili nati durante l’ultima legislatura come i portali OpenCoesione, Italia sicura, OpeCantieri, Geodipe – ha evidenziato come sia “importante che il tema degli Open data divenga oggetto di una riflessione più ampia tra gli utilizzatori del sistema e i costruttori del sistema stesso”.

FASE I OPENCUP

La prima fase del progetto, finanziata con i fondi europei del PON GAT 2007-2013, ha consentito la pubblicazione sul portale www.opencup.gov.it dei dati relativi a 850 mila progetti, in particolare lavori pubblici, comunicati direttamente dai soggetti responsabili degli interventi.

FASE II OPEN CUP

La seconda fase, finanziata dal PON GOV 2014-2020 per migliorare la qualità dei dati sugli investimenti pubblici, ha l’obiettivo di pubblicare tutta l’Anagrafe dei progetti registrati a dicembre 2017 che conta circa 3,8milioni di interventi. Inoltre si punta a garantire l’interoperabilità con le banche dati di altri soggetti pubblici e privati, a migliorare la qualità di quanto viene pubblicato e ad attivare collaborazioni con i diversi stakeholder per sviluppare l’iniziativa in modo partecipativo. L’obiettivo principale, come sottolineato nel corso del dibattito da Andrea Quacivi, Amministratore delegato di Sogei, il partner tecnologico del progetto OpenCup, è quello di “garantire attraverso il CUP la possibilità di navigare in modo trasparente e senza interruzioni, attraverso le vaire piattaforme di progetto gestiti dalle PA, per offrire uno sguardo d’insieme sugli investimenti pubblici”.

Il valore aggiunto di Open Cup è doppio: da un lato aumenta l’accountability dei decisori pubblici nei confronti della collettività, dall’altro garantisce ai decisori stessi maggiori informazioni sulle scelte che essi sono chiamati a prendere.

IL DIBATTITO AL CNR

Il convegno che si è svolto a Roma, organizzato dal Dipartimento per la programmazione e il coordinamento della politica economica (DIPE) di Palazzo Chigi in collaborazione con Sogei e Invitalia, è stato aperto dal consigliere Ferruccio Sepe, capo del DIPE, che ha evidenziato come sia “possibile fare squadra e realizzare concretamente un passo avanti nell’ammodernamento della PA a partire proprio dalla consultazione diffusa e dalla possibilità di riuso di dati già in possesso delle Amministrazioni”. Maria Ludovica Agrò, direttore generale dell’Agenzia per la Coesione Territoriale, ha sottolineato invece che “la collaborazione istituzionale negli ultimi tre anni ha fornito risultati estremamente completi, sia per l’amministrazione sia per i cittadini”. Riccardo Monaco, dell’Autorità di Gestione del PON GOV 2014-2020, ha parlato dei due obiettivi tematici di OpenCUP, “l’innovazione tecnologica e il rafforzamento della capacità amministrativa nella governance multilivello dell’investimento pubblico”. Con questo progetto che è “un prezioso strumento a supporto dell’attività di programmazione, valutazione e monitoraggio delle politiche pubbliche di sviluppo, ha aggiunto, “si cerca di ridurre il divario nel rapporto tra Pubblica amministrazione e cittadini. La Pa evidenzia la sua possibilità di aprirsi a tutti, cittadini, studiosi, imprenditori”. Per Danila Sansone, responsabile della Programmazione Comunitaria di Invitalia, grazie a OpenCUP per le amministrazioni “è senz’altro migliorata la capacità di programmare le risorse pubbliche”. Oggi, ha detto ancora, “la Pa ha più strumenti per programmare in maniera incisiva”.

Tutti i partecipanti alla tavola rotonda sono stati concordi nel ribadire che la condivisione di un maggior numero di dati non deve andare a discapito della semplicità. Su questo ha insistito il Professor Noci del Politecnico di Milano, che ha ricordato come la condivisione dei dati vada fatta avendo contezza degli obiettivi e delle esigenze di stake-holders e Pa. La condivisione di un numero troppo elevato di dati rischia, secondo il professore, di creare episodi di ‘entropia informativa’, in cui i dati non corrispondono più ai fabbisongi degli utenti, ma contribuiscono solo ad aumentare la complessità del sistema a danno della fruibilità stessa delle informazioni. Per questo è necessario insistere, come ricorda Danila Sansone di Invitalia, insieme a Sogei partner del sistema CUP, sulla qualità dei dati stessi e sulle procedure di classificazione. Sempre secondo Sansone, l’Open Cup costituisce “un tassello fondamentale dell’infrastruttura immateriale dei dati pubblici”. I dati consentono un confronto tra programmi, creando effetti positivi di natura reputazionale ed emulazionale, contribuendo così alla diffusione di best practices.

 

Da parte del mondo della ricerca, invece, è stato posto l’accento sull’aspetto fondamentale della collaborazione, attraverso l’integrazione delle banche dati disponibili delle PA, degli Enti di ricerca e delle Università. In tal senso il OpenCUP ha sviluppato collaborazioni che si sono già concretizzate in protocolli d’intesa con il Politecnico di Milano, il Cnr e la Struttura di Missione per il coordinamento e l’impulso nell’attuazione di opere di edilizia scolastica di Palazzo Chigi in modo da migliorare la qualità delle informazioni e favorire la trasparenza degli investimenti pubblici.

Anche Quacivi sottolinea l’impegno di Sogei per “rilanciare delle esperienze di semplificazione per creare una piattaforma veramente abilitante che superi le divisioni esistenti” e chiarisce che ogni azione di consivisione dati deve basarsi sulla cosidetta ‘citizen experience’, tenendo conto che il destinatario ultimo di tutti i processi rimane sempre il cittadino, che grazie a Open Cup avrà un elemente ulteriore per valutare la distribuzione degli interventi pubblici, i settori di investimento, l’impegno finanziario e gli esecutori delle opere.

Così gli Open Data possono migliorare le politiche pubbliche

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