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Prosegue la tela del governo italiano alla voce Piano Mattei, con una missione in Eritrea del ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso. Tre giorni per approfondire le relazioni bilaterali e costruire progetti comuni in settori nevralgici, come sanità, trasporti, energia, agricoltura. Asmara, dunque, come Paese-obiettivo della strategia di Palazzo Chigi tarata sul costruire un futuro comune in sicurezza.

Qui Asmara

Dopo Algeria, Egitto, Libia e Tunisia il ministro Urso ha scelto l’Eritrea come ulteriore tappa istituzionale, figlia di quel tragitto avviato dal Vertice Italia-Africa dello scorso gennaio a Roma, quando non solo il governo presentò ai player africani il Piano Mattei, ma sdoganò una visione nuova dedicata al continente posto a sud dell’Europa: una collaborazione paritaria, fondata su una cooperazione innovativa. In questa chiave Urso ha ribadito la traccia del Piano Mattei al presidente eritreo Isaias Afwerki e ai ministri degli Esteri Osman Saleh Mohammed, del Commercio e dell’Industria Nesredin Bekit, dei Trasporti e delle Telecomunicazioni Woldemichael Abraha e della Sanità Saleh Meky, oltre al commissario alla Cultura e allo Sport, Zemede Tecle Woldatetios. “Il presidente Afwerki è pienamente consapevole del valore strategico del Piano Mattei e del ruolo che l’Italia può assumere quale ponte tra Europa e Africa – ha osservato – . Insieme, possiamo costruire un futuro comune in sicurezza”.

Accoglienza struttrata

L’accoglienza strutturata del governo di Asmara “segue” le numerose visite che la presidente del consiglio, Giorgia Meloni, ha effettuato nell’ultimo anno e mezzo in Africa, a dimostrazione di un interesse crescente, culminato con la stesura del Piano Mattei. Lo stesso Urso si è caratterizzato per una serie di incontri tematici, tutti caratterizzati per una formula comune: ovvero coinvolgere in maniera totale i governi locali, strutturando progetti comuni che coinvolgano scuole e formazione, territori e popolazioni, istituzioni e culture al fine di creare relazioni durature e basate sul principio win-win.

C’è tanto desiderio di Italia, ha analizzato Urso, così come emerso in occasione del vertice Italia-Africa, la seconda fase che si può aprire ora consiste in una nuova forma di collaborazione, con la presenza attiva delle imprese italiane impegnate “in settori primari per lo sviluppo di questo Paese prioritario per il Piano Mattei, questa prima riunione ci conferma che siamo sulla strada giusta”,

Ponte per l’Africa

Sin dalle ore immediatamente successive al vertice Italia-Africa dello scorso gennaio, era emerso chiaramente come l’idea di Giorgia Meloni sull’Africa corrispondesse ad un modello, un metodo ma anche un progetto concreto, che negli ultimi cinque mesi ha corso in parallelo al G7 a guida italiana e che ora si sta intrecciando con le agende dei Paesi coinvolti. Lo dimostrano i bilaterali di Meloni pre e post vertice, l’interesse del tema africano che è stato coagulato all’interno del G7 di Borgo Egnazia con un panel dedicato, le interlocuzioni costanti con la sponda nord africana che si mescolano all’attivismo di varie realtà associative e imprenditoriali italiane. Va ricordato che per la prima volta la Conferenza Italia-Africa, che si è svolta fino a questo momento a livello ministeriale, è stata elevata a rango di Vertice di capi di Stato e di governo.

Tutte le tappe di Urso (e del Piano Mattei) in Eritrea

Urso, dopo essere stato ricevuto dal presidente Afwerki e i ministri del governo di Asmara, visiterà l’azienda tessile italiana ZaEr-Dolce Vita, la “Casa degli italiani” e anche la mostra fotografica “Annulliamo la Distanza – Anladi”. Il ministro è accompagnato da una delegazione di imprese italiane tra cui Enel, Fincantieri, Ferrovie dello Stato e Bonifiche Ferraresi

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