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Dopo la netta vittoria di Virginia Raggi e del Movimento 5 stelle a Roma, adesso tutte le attenzioni sono anche rivolte su nomi e programmi degli assessori della futura giunta pentastellata che governerà la capitale.

L’ANNUNCIO (A METÀ) DELLA SQUADRA

Annunciata a più riprese, alla fine ieri sera la Raggi ha svelato la sua squadra di governo per Roma. Solo che l’ha fatto per metà, o quasi. Nel senso che di assessori della sua futura giunta ne ha resi noti soltanto quattro. Gli altri, ha fatto sapere, per motivi professionali non hanno intenzione di esporsi prima del voto. Cioè, non vogliono fare sapere che stanno con lei nel caso poi vinca il pd Roberto Giachetti. Non proprio una bella dimostrazione di trasparenza come i grillini insegnano, ma tant’è. I quattro nomi sono: Paolo Berdini, Paola Muraro, Andrea Lo Cicero Luca Bergamo.

CHI E’ BERDINI, L’URBANISTA COMUNISTA ANTI CALTAGIRONE

Uno dei nomi dell’ipotetica giunta Raggi che più fa discutere è quello di Paolo Berdini. Sessantotto anni, urbanista noto per le sue posizioni fortemente ambientaliste (qui il suo curriculum), è stato indicato per le deleghe di Urbanistica e Lavori pubblici in quanto “ha lottato contro il consumo di suolo e noi vogliamo un simbolo. Roma deve ripartire dalla riqualificaizone dell’esistente, vogliamo una persona che possa opporsi ai palazzinari e lui sa farlo”. Paladino di Rifondazione comunista per i temi urbanistici, Berdini ha sempre gravitato nell’area della sinistra e per alcune sue posizioni si è guadagnato l’opposizione di importanti gruppi cittadini. A partire dai tifosi della Roma, che non hanno apprezzato le sue recenti parole su Repubblica a proposito del nuovo stadio. In un’intervista al Fatto Quotidiano è entrato nel merito di alcuni interventi a suo dire necessari per riqualificare Roma (qui la versione vide), mentre è stata RomaToday a svelare un suo contributo su quale idea di città occorre avere per candidarsi a governarla (leggi qui). Berdini è stato anche protagonista di un duro scontro a distanza con l’editore del quotidiano Il Messaggero Francesco Gaetano Caltagirone, che dalle telecamere di La7 ha accusato di essere l’unico a poter costruire nella zona di Tor Vergata nel caso in cui venissero assegnate a Roma le Olimpiadi 2024; il patron dell’omonimo gruppo editoriale lo ha querelato e Berdini ha spiegato il suo punto di vista in un intervento pubblicato sul Manifesto (qui la ricostruzione di Affari Italiani e qui l’intervento su Formiche.net degli architetti Francesco Karrer e Sergio Pasanisi).

L’ASSESSORA CHE FA PARTE DEL TEAM DELL’AMA

Nessun nome sulla delega al Bilancio, che pure è piuttosto importante per un Comune che ha rischiato il dissesto dei conti. Niente indicazioni anche per chi dovrà gestire le società municipalizzate, e anche qui si tratta di una pedina decisiva visto quello che è accaduto con i sindaci precedenti. La Raggi ha preferito fornire i nominativi di chi si occuperà di altre materie. Tra questi spicca Paola Muraro da Adria di Rovigo ma residente a Roma dove è sposata con un ufficiale del Noe e madre di tre figli. A lei, 52 anni e laureata in Scienze agrarie a Bologna, andrebbe la delega alla Sostenibilità ambientale; si tratta di una professionista esperta di compostaggio, che per 10 anni ha collaborato con l’Ama, la municipalizzata dei rifiuti di Roma Capitale più volta finita nel polverone delle polemiche per scandali e disservizi. E’ stata lei che ha seguito gli impianti di TMB (trattamento meccanico biologico) di via Salaria e Rocca Cencia, così come quello di compostaggio di Maccarese. Di sicuro non è un esponente del partito del no a tutto, anzi. Il Messaggero, che in questa campagna elettorale non ha lesinato critiche alla Raggi, ha fatto notare come la Muraro abbia incassato parcelle da 115mila e 165mila euro per le sue consulenze con Ama, e si chiede come possa essere garantita la discontinuità nella gestione dei rifiuti se si sceglie una persona che ci ha lavorato per così tanto tempo. Il quotidiano diretto da Virman Cusenza sottolinea inoltre come la stessa Muraro abbia lavorato a stretto contatto con Giovanni Fiscon, ex dg dell’Ama arrestato per Mafia Capitale.

IL RUGBISTA E L’ULIVISTA

Chiudono il cerchio dei nominativi annunciati da Raggi il rugbista Andrea Lo Cicero, ex pilone della nazionale di origini catanesi, pronto ad assumere le deleghe a Sport e Qualità della vita. E, in una intervista ieri al Messaggero, ha detto che non c’è alcuna sua chiusura verso le Olimpiadi, anzi. Infine Luca Bergamo che, in caso di vittoria della grillina, seguirà la Crescita culturale. Romano ma di stanza a Bruxelles dove ricopre l’incarico di segretario di Culture action Europe (Ong del settore culturale), è stato inventore dell’incubatore di produzioni artistiche ribattezzato Enzimi e realizzato sotto la giunta Rutelli del 1999. E’ vicino al deputato di Possibile Pippo Civati e ha un pedigree da ulivista all’ombra della Quercia, in quanto tra le altre cose ha collaborato all’Agenzia per i giovani dell’ex ministra Giovanna Melandri. Qualche tempo fa aveva partecipato al lancio del movimento Contaci, alla ricerca di un candidato a sinistra del Pd. “Si è già candidato con Walter Veltroni, è stato pappa e ciccia con la sinistra che ha governato Roma – ha scritto il vicedirettore di Libero Franco Bechis -. Ecco, mi aspettavo qualcosa di veramente nuovo, senza etichette. Non il riciclo del gruppo di potere che ha dominato sulla città e sulla cultura italiana negli ultimi 20 anni. Peccato”. E ieri il Messaggero ha ricordato che Bergamo espresse pubblicamente un elogio di Renzi quando divenne premier e alle ultime Europee votò i democrat Gianni Pittella e Silvia Costa.

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