Skip to main content

Due delegazioni delle Commissioni parlamentari Bilanci e Libertà civili del Parlamento europeo si sono recate in visita nei centri di accoglienza turchi per valutare sul campo la situazione dei rifugiati.

Oltre ad essere una via di transito per i profughi siriani, la Turchia al momento ne ospita tra i 2,5 e i 2,7 milioni di rifugiati; ed è per questo che i Paesi membri dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo per creare un fondo di 3 miliardi di euro, da destinare alla Turchia per l’accoglienza dei profughi.

La prima cosa che è saltata agli occhi dei membri delle delegazioni è che il flusso di rifugiati è costituito solo da famiglie e che i bambini non accompagnati sono meno di 80. “Dalla Siria si è spostata una intera società – commenta una addetta ai lavori di una ONG che opera in loco – dal medico al muratore, dall’ingegnere all’insegnante”.

Ciascuna famiglia ha cercato di riattivarsi in Turchia continuando a esercitare il proprio mestiere, non si tratta dei cosiddetti migranti economici (cosi definiti dalla UE) ma di profughi che sono scappati e continuano a scappare da una guerra. Alcuni di loro sono arrivati in macchina dalla Siria, hanno cercato di portarsi più roba possibile (oggetti di valore, denaro) e non chiedono ne soldi ne passaporti, l’unica domanda che fanno è: “Quando finisce la guerra? Quando potremo tornare in Siria?”. Alla maggior parte di loro non interessa vivere in Europa, vogliono solo tornare nella loro terra, martoriata da una guerra forse decisa da altri.

Al confine tra Siria e Turchia ci sono 25 campi profughi che ospitano circa 270.000 rifugiati, infatti secondo i dati forniti dalla Turchia solo il 10% dei profughi (su circa 2,7 milioni) vive nei campi di accoglienza. Gli altri profughi vivono nei Paesi o nelle altre città turche: ci sono gruppi di famiglie che si sono affittati una casa insieme per dividere spese, e singoli nuclei familiari che hanno cercato di ricostruirsi una vita che si avvicini il più possibile alla normalità, ma sempre in attesa di poter rientrare in Siria.

I centri di accoglienza, agli occhi dei delegati, sono apparsi estremamente organizzati: ci sono scuole che fanno turni doppi, vengono fatti corsi di formazione, ma nonostante tutta questa organizzazione ci sono ancora molti bambini che non riescono ad andare a scuola, perché le aule non bastano. A questo proposito le autorità turche hanno sottolineato che i 3 miliardi di euro stanziati serviranno per costruire principalmente scuole e ospedali.

Certamente a dare un contributo per il buon andamento dell’accoglienza, sul campo operano molte ONG che forniscono supporto economico e logistico. Ogni profugo riceve una card prepagata del valore di 85 lire turche (di cui 35 lire erogate dalle ONG) che corrispondono a circa 25 euro al mese. Le ONG sottolineano che oltre ai centri in territorio turco bisognerebbe trovare il modo di aiutare i siriani che sono bloccati in Siria, con la creazione di campi di accoglienza anche nel territorio siriano. L

a Siria è un paese devastato da troppi anni di guerra logorante, a detta di alcuni, una nuova guerra fredda combattuta a spese delle popolazioni civili siriane. Appaiono tutti contro tutti e forse gli unici che sono rimasti a combattere l’ISIS sono proprio i curdi.

Vi racconto cosa avviene in Turchia

Due delegazioni delle Commissioni parlamentari Bilanci e Libertà civili del Parlamento europeo si sono recate in visita nei centri di accoglienza turchi per valutare sul campo la situazione dei rifugiati. Oltre ad essere una via di transito per i profughi siriani, la Turchia al momento ne ospita tra i 2,5 e i 2,7 milioni di rifugiati; ed è per questo…

Repubblicani, così Jeb Bush è uscito di scena

Hillary Clinton vince le assemblee del Nevada fra i democratici. Donald Trump fa sue le primarie nella South Carolina fra i repubblicani. Esce di scena Jeb Bush, che, dopo un risultato deludente, decide di abbandonare la corsa alla nomination. Ora, c’è poco tempo per riflettere sui risultati: martedì 23 sarà già tempo di assemblee per i repubblicani nel Nevada; sabato…

Usa 2016, ecco chi finanzia Ted Cruz

Mentre un appuntamento con Hillary Clinton può costare 2700 dollari, una cena con Ted Cruz può arrivare a 500mila dollari. Secondo un documento appartenente alla campagna elettorale per le elezioni presidenziali del senatore repubblicano del Texas pubblicato da Associated Press, l’anno scorso è stata organizzata una raccolta fondi molto particolare. La strategia prevedeva una serata a casa di Ted Cruz e la moglie per…

Tutte le falle dell'Unione bancaria europea

L’acuta instabilità che si è sviluppata nelle settimane scorse sui principali mercati finanziari ha trovato un epicentro nel sistema bancario europeo, esponendo i rischi di un’unione bancaria a metà, dove mancano sia un sistema europeo di assicurazione dei depositi sia una garanzia pubblica di ultima istanza per il caso di una crisi sistemica. 5 In questo quadro, le prime applicazioni…

germania,

Ecco come Mediobanca sculaccia la Germania su banche e bond

Da settimane le grandi firme dei giornaloni fanno a gara nel bacchettare Matteo Renzi, colpevole ai loro occhi di comportarsi in modo sbagliato verso l'Unione europea. Renzi, tuttavia, insiste. E anche dall'Argentina ha ribadito che negli ultimi otto anni la politica economica di Obama, mirata alla crescita, ha avuto successo, mentre quella dell'Unione europea, succube dell'austerità tedesca, è stata un…

Le vere partite del referendum in Bolivia

Nuovo test per la sinistra in America latina. Questa volta il turno è della Bolivia di Evo Morales, al potere dal 2006. Dopo la vittoria di Mauricio Macri in Argentina e il risultato delle elezioni legislative in Venezuela a favore dell'opposizione, è la volta del Paese andino, che dovrà decidere se riformare la propria Costituzione per dare un’altra opportunità al presidente…

Umberto Eco, il nemico del Grande Fratello

Fra i motivi per cui Umberto Eco si è conquistato un posto nell’empireo della cultura mondiale vi è anche il geniale modo con cui sciolse uno dei dilemmi del suo tempo: il tema della comunicazione di massa. Erano gli anni ’60 del XX secolo e gli intellettuali erano spaccati tra chi riteneva che i mass media fossero il nuovo oppio…

Ecco quanto Renzi e Padoan (non) vanno d'accordo sull'Europa

Per la serie «c'è chi vuole fare le scarpe a Renzi», due new entry. Il quotidiano Il Foglio ha avanzato l'ipotesi di un complotto orchestrato da tre ex premier (Enrico Letta, Massimo D'Alema e Romano Prodi), d'intesa con non meglio precisati poteri forti europei, per far cadere il governo di Matteo Renzi e insediare al suo posto Tito Boeri, attuale…

Ecco le vere intenzioni punitive di Merkel contro l'Italia

Peter Bofinger, 61 anni, economista, è uno dei cinque saggi che danno consigli al governo di Angela Merkel. Per inciso, dei cinque è l'unico keynesiano, l'unico che in Germania si è detto contrario alla proposta del ministro delle finanze, Wolfgang Schaeuble, di introdurre un tetto ai bond statali detenuti dalle banche, non oltre il 25% del patrimonio. Il motivo lo…

Cosa può fare l'Italia in Europa

Riceviamo e volentieri pubblichiamo Il livello di tensione nei rapporti tra il presidente del Consiglio italiano Matteo Renzi e la Commissione Europea da alcuni mesi ha raggiunto temperature sconosciute alla nostra storia, da molti considerata come troppo filoeuropeista o addirittura prona a Bruxelles. In questo contesto, è maturata anche la decisione di mandare il Vice Ministro Carlo Calenda a Bruxelles,…

×

Iscriviti alla newsletter