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A Monaco si apre la Conferenza sulla Sicurezza, importantissimo vertice internazionale dove si ritrovano Capi di Stato, leader di aziende e funzionari delle organizzazioni internazionali. Non solo per prendere parte ai panel mirati e specifici su questioni di primaria importanza per la società globale nel suo complesso: a margine della conferenza si tengono infatti numerosi incontri bilaterali tra i suoi partecipanti, una preziosa occasione per discutere discretamente di tematiche estremamente rilevanti per il policy-making. Dal conflitto tra Russia e Ucraina, alle tensioni in Medio Oriente, fino all’evoluzione dei rapporti di forza transatlantici in caso di una ri-elezione di Donald Trump: questi sono i temi caldi, ufficiali ed ufficiosi, di questa edizione della Conferenza. Un evento altamente frenetico, dove gli appuntamenti si accavallano l’un l’altro, spesso anche infrangendo le regole del protocollo diplomatico, sacrificato sull’altare del realismo politico.

Numerosi i “grandi nomi” il cui arrivo a Monaco è previsto per questa settimana. A partire dagli Stati Uniti, la cui delegazione sarà guidata dal Vicepresidente Kamala Harris e dal Segretario di Stato Antony Blinken, e a cui prenderanno parte anche un gruppo di senatori e di membri della Camera. Tra gli altri partecipanti di rilievo sono previsti Wang Yi, capo della politica estera cinese; il ministro degli Esteri saudita, principe Faisal bin Farhan al-Saud; il ministro degli Esteri indiano Subrahmanyam. Jaishankar; il capo del MI6 (i servizi segreti britannici responsabili per le attività estere) Sir Richard Moore; il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres; il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg; la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. È prevista anche la presenza del presidente ucraino Volodymyr Zelensky.

Zelensky inizierà il suo tour diplomatico incontrando il Cancelliere tedesco Olaf Scholz e il Presidente francese Emmanuel Macron, rispettivamente in Germania e in Francia, secondo quanto comunicato dall’Ufficio presidenziale. Il presidente ucraino farà poi un intervento dal palco principale della Conferenza di Monaco in data 17 febbraio. Zelensky terrà diversi incontri bilaterali a margine della conferenza: oltre a Kamala Harris (presumibilmente insieme a Blinken), il leader ucraino dovrebbe avere un faccia a faccia con il presidente ceco Petr Pavel, con i primi ministri di Danimarca e Paesi Bassi Mette Frederiksen e Mark Rutte, e con leader di altri Stati e rappresentanti del mondo economico non meglio specificati. Molto probabile che il tema di queste discussioni tra Zelensky e gli altri esponenti del mondo politico-economico si incentri sull’accelerazione degli aiuti militari per contrastare l’invasione della Russia e le discussioni sulle garanzie di sicurezza per l’Ucraina.

Un altro attesissimo bilaterale è quello che dovrebbe vedere coinvolti i due plenipotenziari degli esteri di Washington e di Pechino. Blinken dovrebbe incontrarsi con Wang Yi durante la prima giornata di lavori, secondo quanto riferito da Politico, a un mese di distanza dall’incontro di Wang con il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan.

Un incontro, quello tra i due responsabili degli affari esteri, che non era stato menzionato nel comunicato ufficiale del ministero degli Esteri cinese riguardo alla partecipazione di Wang alla conferenza di Monaco; e neanche in quello del Dipartimento di Stato sull’agenda di Blinken, che si sarebbe focalizzato su Ucraina, Medio Oriente e “sicurezza transatlantica”. L’ordine del giorno dell’incontro Blinken-Wang a Monaco includerà probabilmente la pianificazione di una telefonata tra Biden e Xi nei prossimi mesi, prevista per la primavera di quest’anno. Nel solco del percorso, iniziato nel 2023, di stemperamento delle tensioni tra le due grandi potenze che si affacciano sull’Oceano Pacifico, tensioni che avevano raggiunto l’apice con la scoperta (e il successivo abbattimento) di un pallone spia cinese orbitante sui cieli americani nel febbraio dello stesso anno.

 

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