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La coalizione di centrodestra discute, anche animatamente, ma poi alle elezioni si presenta sempre compatta, a differenza del centrosinistra. È successo in passato, potrebbe succedere ancora al prossimo appuntamento elettorale in Sardegna, dove nonostante le urne siano vicinissime (domenica 25 febbraio) sui candidati, da una parte e dall’altra, ancora non si è trovata la quadra.

Nella giornata di oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha incontrato i suoi vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, a Palazzo Chigi ben due volte, una a metà mattina e poi per pranzo. Il tema: fare chiarezza sulle prossime regionali, che stanno creando non pochi attriti nella coalizione di maggioranza.

Il caso Sardegna, infatti, è solo il primo in ordine cronologico, ma si lega a tutte le prossime competizioni elettorali nelle regioni italiane, principalmente quelle guidate attualmente dal centrodestra. Intanto, a guidare l’isola è stato per gli ultimi cinque anni Christian Solinas, esponente del Partito Sardo d’Azione alleato della Lega di Matteo Salvini. Con l’appoggio di quest’ultimo – che viaggiava su percentuali del 30% ora molto lontane – Solinas arrivò al palazzo consiliare di Cagliari senza incertezze.

Ora, però, la situazione è cambiata, così come gli equilibri all’interno della coalizione di centrodestra. La sua forza trainante non è più la Lega, ma Fratelli d’Italia, che infatti in Sardegna vorrebbe candidare un suo uomo, l’attuale sindaco di Cagliari, Paolo Truzzu. D’altra parte, la Lega spinge sull’idea che il candidato uscente non si cambia, continuando così a sostenere Solinas, nonostante sia fortemente in difficoltà nei sondaggi.

Altri due elementi devono essere considerati: mentre si tenevano gli incontri a Palazzo Chigi tra i leader dei principali partiti di centrodestra per trovare una quadra, la Lega presentava in Parlamento una proposta di legge per estendere da due a tre il limite dei mandati possibili per la carica di presidente di Regione. Un’estensione di cui si è discusso molto in questi giorni, perché rimetterebbe in campo, a destra, candidati come Luca Zaia, Lorenzo Fontana e Massimiliano Fedriga.

Il secondo elemento, invece, è locale: dopo gli incontri di Palazzo Chigi, il presidente sardo ha convocato per domani pomeriggio a Cagliari, in qualità di segretario, la direzione nazionale del Psd’Az. All’ordine del giorno, come primo punto, l’analisi della situazione politica, con le determinazioni conseguenti.

Insomma, potrebbe essere l’ultimo giro di valzer per la scelta del candidato unico del centrodestra in Sardegna. Mentre i candidati a ballare, a sinistra, sembra che saranno proprio due…

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