Skip to main content

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori e dell’autore pubblichiamo l’articolo di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

Volete capire perché il pil italiano nel 2015 crescerà solo dello 0,5% nonostante il mini euro, il mini barile di petrolio e il Qe senza freni della Bce di Mario Draghi? Volete capire perché, in un anno intero, il governo Renzi ha saputo creare solo 13 nuovi posti di lavoro? Allora dovete calarvi nell’inferno della burocrazia italiana, quella che non è capace di utilizzare il buonsenso per gestire e che da quando è iniziata la peggiore recessione del secondo dopoguerra ha fatto e sta facendo di tutto per boicottare le manovre anticicliche dei vari governi.

Ecco una storia vera dal campo dell’impresa. Giugno 2012, cioè circa tre anni fa. L’allora governo di Mario Monti, su proposta del supertecnico Corrado Passera, vara una norma per favorire gli investimenti e le assunzioni in ricerca. È il cosiddetto Decreto Sviluppo Italia: introduce un credito di imposta per le assunzioni di dottori di ricerca in materie ingegneristiche e scientifiche pari al 35% dello stipendio annuo. Si punta a fare 4 mila assunzioni annue e a contenere la fuga dei cervelli. Senza i migliori cervelli il pil non cresce, sanno bene Monti e Passera, un concetto che alla burocrazia de’ noantri ancora sfugge.

Bene, le aziende assumono i Ph.D in ingegneria, fisica e matematica nel 2012 e pagano loro lo stipendio pieno e iniziano ad attendere l’entrata in vigore del credito di imposta. Attendono fino al settembre del 2014 quando la ministra Federica Guidi, brava lei, rende operativa la piattaforma per presentare le domande (una piattaforma cervellotica zero intuitiva per le pmi). Parte il clickday. A febbraio, finalmente, le imprese, quelle più fortunate ovviamente perché molte ancora sono in attesa di sapere l’esito dell’istanza relativa al 2012, ricevono dal Mise l’agognata risposta: il credito di imposta relativo alle assunzioni fatte nel 2012.

Non vi illudete però, il credito non è ancora operativo perché deve essere comunicato al Mef che deve rendere attivo il cassetto fiscale. Morale: due mesi alla burocrazia italica non bastano per rendere operativo un credito di imposta dal Mise al Mef via cassetto fiscale. Siamo nella googlenomics ma nella burocrazia si vive in un’altra galassia. Quindi ad oggi, dopo tre anni dalle assunzioni, il credito di imposta è tutto sulla carta. E se una pmi ha sbagliato a caricare i dati? Se ha caricato solo i dati del 2012 e non anche quelli del 2013 relativi ai costi dello stesso personale? Apriti cielo perché la burocrazia disconosce buste paghe e documentazione Inps: i Ph.D sono stati pagati, hanno fatto ricerca ma il Mise non ti dà il credito di imposta che gli spetterebbe perché solo la piattaforma fa fede. La legge è chiara: il credito di imposta spetta per 12 mesi e non pro rata ma al Mise il buonsenso gestionale è poco noto.

In tutta questa follia che neutralizza e, nei fatti, disattua una norma pensata per arginare gli effetti della recessione su investimenti e occupazione, il credito di imposta per le assunzioni fatte nel 2014 sarà richiedibile solo nel gennaio 2016. Poi ci sarà da fare un viaggio a Lourdes e accendere un cero alla Madonna pregandola di far sì che il cassetto fiscale non faccia le bizze.

Tutto si risolverà al Tar dove le pmi saranno costrette ad andare mentre i Ph.D andranno in Germania o a Londra. Può crescere il pil con una burocrazia del cavillo come quella descritta? Ovvio che no. C’è un’unica consolazione: anche i burocrati annegheranno nella barca Italia che stanno facendo affondare non usando mai il buonsenso e minando irreparabilmente i meccanismi che generano pil e occupazione.

Ecco come si frena lo sviluppo dell'Italia

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori e dell’autore pubblichiamo l’articolo di Edoardo Narduzzi apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi Volete capire perché il pil italiano nel 2015 crescerà solo dello 0,5% nonostante il mini euro, il mini barile di petrolio e il Qe senza freni della Bce di Mario Draghi? Volete capire perché, in un anno…

Piano Juncker, cosa può fare la Bce

Il piano Juncker, insieme ad altre misure di politica economica e, in particolare, al quantitative easing, è un segno tangibile che in Europa l’aria è cambiata, che ci avviamo a un sostanziale superamento delle politiche di austerità e che l’Eurozona può fare un sostanziale progresso verso l’unione fiscale. Come programma di investimenti, il Piano Juncker può sembrare ancora vago e…

Grandi opere, tutte le differenze tra Delrio e Lupi

Poche infrastrutture ma buone, e soprattutto altamente prioritarie per il futuro del Paese. Con l’allegato Infrastrutture al Def (il Documento Economico e Finanziario) – varato da Palazzo Chigi lo scorso 10 aprile – finisce l’epoca della Legge Obiettivo e del super elenco di opere pubbliche da realizzare. Delle oltre 400 previste nel Def dello scorso anno – in continuità con…

Cosa (non) si fa a Taranto. Lettera aperta del prof. Pirro

E’ stato giustamente sottolineato da alcuni autorevoli osservatori come il governo, dopo la conversione in legge del decreto per Taranto, stia continuando a seguire con attenzione ed impegni operativi le vicende economiche di Taranto come dimostrano fra l’altro l’incontro al ministero dello Sviluppo economico fra il ministro Guidi, i Commissari dell’Ilva e la Confindustria ionica per individuare i modi migliori…

Caro Renzi, non rottamare le partite Iva

Preg.mo Presidente Renzi, il cosiddetto popolo delle partite Iva sta vivendo un momento molto difficile: i dati dell’Istat ci dicono che, a seguito della crisi economica, è il corpo sociale che più degli altri è scivolato verso il baratro della povertà e dell’esclusione sociale. Questa categoria produttiva – costituita da lavoratori autonomi, da professionisti e da freelance – non ha potuto beneficiare delle più…

Ecco come Google strapazza l'Antitrust Ue

La Commissione europea ha presentato ufficialmente le sue accuse contro Google per violazione della concorrenza e abuso di posizione dominante nel mercato della ricerca su internet. La querelle, che potrebbe sfociare in una sanzione di oltre 6 miliardi di dollari a carico del colosso di Mountain View, è stata accolta internamente da Google con un memo diffuso a tutti i “googlers”,…

1992. Come sarà l'ultimo appuntamento su Sky

Domani sera ultimo doppio appuntamento con 1992, la serie che racconta, mixando realtà e finzione, gli eventi di Mani Pulite. La fiction, in onda su Sky ogni martedì sera, ha una media di ascolti sopra il milione, affermando 1992 al vertice di sempre degli ascolti di SkyAtlantic. 1992, prodotta da Wildside e diretta da Giuseppe Gagliardi, si chiuderà domani con il…

Ucciso al Daghestani, la guida dell'Emirato del Caucaso

Ali Abu Muhammad al Daghestan, l'emiro dell'autoproclamato Emirato islamico del Caucaso (ICE), affiliato ad al Qeaeda, è stato ucciso domenica nel corso di una incursione delle forze speciali in un edificio della città di Buynaksk, nella regione del Daghestan (Russia meridionale, affacciata sul Mar Caspio). La sua morte è stata confermata da un comunicato ufficiale firmato VDaghestan, braccio media della…

Immigrazione, ecco chi invia più soldi ai Paesi di origine

Il naufragio del peschereccio partito dalla costa libica con a bordo 950 migranti - numero riferito dai superstiti messi in salvo dalla Marina Militare e sbarcati a Catania - ha riaperto per l'Italia e l'Europa il dibattito su cosa sia necessario fare per impedire il ripetersi di tragedie di questa natura. La realtà, però, si scontra con il cordoglio, l'indignazione: un…

Bravo Enrico Letta!

Fa bene il giovane adulto Enrico Letta a tornare a insegnare e fa bene a promettere che non abbandona la politica, ma lascia il Parlamento. Sono convinta che è una scelta di libertà che lo aiuterà a trovare quell’armonia e quella forza che ho ritrovato io dopo 10 anni trascorsi fuori dalle aule, troppo lontano dai giovani che avvicinavo troppo…

×

Iscriviti alla newsletter