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Un luogo comune recita che il secondo, nello mondo dello sport, è il primo dei perdenti. Sarà anche vero, eppure, nel calcio italiano, la medaglia d’argento (ma anche quella di bronzo) sembra valere quasi quanto quella d’oro.

E proprio di oro si parla, nel senso di soldoni. Ne ballano tanti nella lotta agli ultimi due posti del podio: sul piatto infatti c’è la partecipazione alla prossima Champions League. Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina e Sampdoria, tutte ammassate in 5 punti per strappare i prestigiosi pass.

Di mezzo ci sono circa 40 milioni di euro, tantissimi in senso assoluto, addirittura vitali in un momento di crisi come questo. Ne sanno qualcosa Silvio Berlusconi ed Erick Tohir, costretti a ripianare perdite altissime proprio in virtù della mancata qualificazione alla Champions: il “bagno di sangue” costerà caro a entrambi, tanto che il primo sta cercando un socio (si dice l’abbia già trovato nel tailandese Bee Taechaubol) mentre il secondo starebbe pensando a vendere i gioielli del club (Icardi e Handanovic) per rientrare, almeno in parte, dalle perdite.

Lo stesso accadrà a chi, delle magnifiche 5 citate sopra, resterà con il cosiddetto cerino in mano. Eccezion fatta, forse, per Sampdoria e Fiorentina (i loro costi sono abbastanza sostenibili anche senza Europa), le romane e il Napoli si giocano gran parte del proprio futuro. Non è solo una questione meramente sportiva, come si evince chiaramente dal sito Uefa.com.

I 32 club che partecipano alla fase a gironi della Champions si portano a casa un fisso di 8,6 milioni ciascuno, a cui vanno aggiunti 1 milione per ogni vittoria e 500 mila euro per ogni pareggio. E’ chiaro poi che, andando avanti, i ricavi aumentano: partecipare agli ottavi vale 3,5 milioni, che diventano 3,9 ai quarti e 4,9 in semifinale.

Chi alza la coppa se ne prende altri 10,5, chi arriva secondo si ferma a 6,5. Il conto finale è presto fatto: il Real Madrid campione in carica ha guadagnato ben 57,4 milioni di euro, a cui vanno aggiunte le entrate del botteghino (il Bernabeu è sempre sold out) e tutte quelle legate a merchandising, brand e quant’altro. Vincerla è il massimo, partecipare è vitale.

Pensate al Napoli, eliminato nei preliminari dagli spagnoli dell’Athletic Bilbao. Gli azzurri speravano di incassare almeno 12 milioni, si sono dovuto fermare a 2. Chi ne ha beneficiato di più sono state Juventus e Roma, che si sono così spartite in due un piatto originariamente previsto per tre. Ma tutti questi soldi bastano appena (o, come succede in molti casi, non bastano affatto) a mantenere le folli spese di gestione, ecco perché perderli (cioè non qualificarsi) può essere pesantissimo. Roma, Lazio, Napoli, Fiorentina e Sampdoria: una lotta a 5 per la gloria sportiva.

E, soprattutto, per la sopravvivenza.

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