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Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo il commento di Pierluigi Magnaschi, direttore di Italia Oggi e Mf/Milano Finanza

Nel silenzio assordante di tutti i media italiani (che fanno finta di non saperlo; o forse non lo sanno sul serio) il paesaggio audiovisivo francese sarà terremotato dalla discesa in forze di Netflix, il gigante americano della web-tv che, avendo scoperto il filone giusto, sta crescendo, in tutto il mondo, alla velocità del fungo cinese.

I NUMERI DI NETFLIX

Per dare il segno della sua potenza economica e di mercato è sufficiente ricordare che nel secondo trimestre di quest’anno, Netflix ha aumentato il suo fatturato del 25% rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente (per complessivi 1,34 miliardi di dollari). I suoi profitti inoltre (sempre rispetto al secondo trimestre del 2013) sono addirittura cresciuti del 141% attestandosi sui 71 milioni di dollari. Netflix, con la sua attività, consente ai suoi clienti di visionare, senza limite, serie tv, film e cartoni animati in qualsiasi ora del giorno a un prezzo di soli 7,99 euro al mese.

LE PROSSIME MIRE

Netflix sbarca adesso in Francia ma non è operatore nuovo nel Vecchio continente, dato che già opera, con grande successo, in Gran Bretagna e nei paesi Nord-europei. Essa inoltre già dispone, in giro per il mondo, di una rete di 50 milioni di clienti. Nel suo mirino, adesso, non c’è solo, in Europa, la Francia ma anche la Germania, l’Austria, il Belgio, il Lussemburgo e la Svizzera. Fra i grandi paesi europei manca quindi solo l’Italia che pure ha un mercato televisivo ampio e maturo, sicuramente disponibile a rispondere positivamente alla nuova offerta di Netflix.

GLI OBIETTIVI DELLA SOCIETA’

Quest’ultima società, quando arriva, non si propone certo di occupare uno strapuntino nel mercato audiovisivo nazionale ma vuol diventare, subito, un operatore di prima grandezza e quindi finisce per terremotare il mercato dei paesi nei quali decide di insediarsi. Basti pensare che il suo punto di equilibrio si pone sul 10% delle famiglie. Una cifra immensa che Netflix, ad esempio, nel suo ruolino di marcia in Francia, si propone di raggiungere tra un minimo di due e un massimo di cinque anni. Il mercato italiano, già presidiato da operatori giganteschi come Rai, Mediaset e Sky, fa inevitabilmente resistenza a questo tycoon ma questa resistenza, come altrove, non potrà durare a lungo.

I MOTIVI DEL SUCCESSO

Netflix ha un successo travolgente perché è l’operatore web-tv, quindi dell’ultima generazione, che più risponde alle moderne esigenze dell’utente smanettone. I suoi programmi infatti si possono guardare sul tablet, sullo smartphone, sul pc e sul televisore di casa. Essi ti inseguono in movimento e ti coccolano nel salotto di casa. E si può passare, a piacere, e senza nessuna complicazione, da una forma all’altra di ricezione. Inoltre, se si interrompe la visione del programma, per qualsiasi motivo, Netflix se ne ricorda e, quando si ha ancora del tempo a disposizione, Netflix incomincia a darti il programma abbandonato, esattamente dal punto in cui se ne era interrotta la visione. Non solo, grazie a dei potenti algoritmi, da una parte, Netflix riesce a valutare esattamente i gusti del cliente e quindi a suggerirgli i programmi a lui più graditi e, dall’altra, riesce a costruire una libreria di filmati continuamente aggiornata sulla base delle richieste e dei gusti del pubblico.

L’OFFERTA DI NETFLIX

Il grosso dei programmi visti (anche questa è una rilevante novità, in termini di marketing) non è rappresentato tanto dai film, quanto dalle più popolari serie televisive che vengono utilizzate in modo diverso rispetto alla fruizione adottata dal pubblico televisivo tradizionale sui canali televisivi già consolidati. Infatti i clienti di Netflix, anziché godersi le serie tv una puntata per volta, ne fanno spesso una scorpacciata tutta di seguito, magari nei fine settimana. Questo comportamento bulimico viene spesso incentivato dalla stessa Netflix dal fatto che un’intera serie tv spesso viene proposta solo per una o, al massimo, poche settimane per cui ci si deve affrettare a vederle prima che le varie puntate siano tolte dal catalogo.

I TIMORI DELLE TV TRADIZIONALI

Le tv tradizionali temono, di Netflix, soprattutto il fatto che questa web-emittente, in concreto, sottrae pubblico alle grandi tv di massa. Infatti se il suo pubblico è assorbito dalle serie tv somministrate da Netflix, esso non è più disponile a guardare altri programmi e quindi, inevitabilmente, abbatte l’audience della tv generaliste. Di conseguenza, riduce anche i loro proventi pubblicitari che, come si sa, dipendendo, a loro volta, dal numero di telespettatori raggiunti.

LO SCENARIO

Ma il progresso tecnico non è contrastabile (se non per pochi mesi). Netflix quindi, prima o poi, riuscirà a vincere anche il fuoco di sbarramento italiano. Nel frattempo sarebbe opportuno che i grandi operatori tv già presenti in Italia, si dessero da fare per contrastare l’incombente concorrenza di Netflix con nuove soluzioni tecnologiche ed editoriali e non con lo sbarramento, che è una tecnica primitiva, oltre che riprovevole sul piano della libera concorrenza che, in definitiva, è sempre a vantaggio dei clienti.

Perché Netflix è lo spauracchio delle tv tradizionali

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