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La compagnia elicotteristica Elitaliana ha creato la Drone Division, scuola per piloti e operatori di velivoli a pilotaggio remoto (APR). Con sede a Roma, sarà la prima struttura specializzata per la formazione di queste figure professionali. In particolare la divisione si occuperà dell’organizzazione di corsi di pilotaggio e programmi di formazione tecnica, obbligatori con la nuova regolamentazione avviata dall’Ente nazionale aviazione civile (Enac).

IL DEBUTTO
Elitaliana presenterà la nuova realtà in occasione del Roma Drone Expo&Show, la manifestazione dedicata ai droni che si svolgerà allo Stadio Alfredo Berra di Roma il 24 e 25 maggio. “Per un’impresa che si occupa di servizi elicotteristici – ha dichiarato Alessandro Giulivi, direttore operativo Elitaliana – la progressiva diffusione degli aeromobili a pilotaggio remoto non può che rappresentare un’opportunità importante, sia sul piano operativo degli aeromobili, che a livello formativo e regolamentare. Sul fronte della formazione, in particolare, la Drone Division sarà un valore aggiunto, che andrà ad affiancarsi alle attività già offerte dalla nostra Training Academy”.

QUASI 400 LE AZIENDE IMPEGNATE NEL SETTORE
Ad oggi, in Italia, sono impegnate nel settore degli aeromobili a pilotaggio remoto circa 400 aziende, mentre il numero di APR attualmente operativi raggiunge le 500 unità. Notizie sulla formazione di piloti di APR (anche se di tutt’altra natura e caratteristiche) arrivano anche dal fronte militare, dove l’US Air Force sta sta consolidando nuove pratiche di addestramento, con l’obiettivo di ridurre il numero di incidenti durante la formazione.

NOVITÀ ANCHE PER L’ADDESTRAMENTO MILITARE
Addestratori statunitensi hanno infatti spiegato – l’occasione è stata la conferenza annuale dell’AUVSI (Association for Unmanned Vehicle Systems International) – che in passato molti aeromobili sono andati persi in addestramento, anche per la necessità di aver dovuto preparare in fretta gli operatori per le attività in Iraq e Afghanistan, mentre ora si sta lavorando per ridurre il rateo di incidenti e salvaguardare così soldi e aeromobili.

NUOVE REGOLE
A causa dell’alto numero di incidenti, personale specializzato dell’Air Force ha cambiato il syllabus addestrativo per gli operatori, aumentando la supervisione e mettendo a punto procedure mirate a rafforzare alcune aree, ad oggi ancora deboli. Le nuove procedure includono selezione iniziale al volo, qualifica strumentale, elementi fondamentali sugli APR e addestramento su uno specifico aeromobile. In particolare i due mesi di screening iniziale – 40 ore di volo – saranno effettuati sull’addestratore basico Diamond DA-20, dopodichè si passerà al simulatore e all’aula.

FONDAMENTALE L’ESPERIENZA DI VOLO “TRADIZIONALE”
Questi mezzi hanno caratteristiche particolari, come la mancanza di doppi comandi nella stazione di controllo a terra. In caso di emergenza quindi, l’istruttore è impossibilitato a prendere direttamente il controllo, ma può solo stare vicino all’allievo, comunicare con lui ed indicargli che qualcosa non sta funzionando. Comunicazione e vista sono dunque elementi fondamentali nella prevenzione degli incidenti, ma anche – ormai è dimostrato – esperienza di volo su aerei manned. “Per gli APR è necessario avere esperienza di volo su velivoli tradizionali, lo standard minimo è quello di un pilota privato”. Ha spiegato Jack Antedomenico, istruttore per i velivoli a pilotaggio remoto MQ-1 Predator e MQ-9 Reaper dell’USAF.

Nasce a Roma la prima scuola per piloti di droni

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