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Navi portadroni. Anche l’Iran si dota di una capacità di proiezione dal mare

Benché non comparabili in termini puramente operativi con le portaerei, l’avvento delle navi portadroni riduce sensibilmente la distanza tra le Marine militari mondiali. La nuova portadroni iraniana Shahid Bagheri è il perfetto esempio di come, anche nel dominio navale, gli Uav stanno ridefinendo i parametri delle forze militari convenzionali

Difesa europea, sempre più probabile l’obiettivo del 3%. Come arrivarci

Mentre le cancellerie europee si preparano a ricevere le richieste che verranno fatte da Donald Trump sulle spese militari, l’esigenza di un’accelerazione sulla difesa non è ancora pienamente condivisa tra gli Stati, divisi sui metodi con cui finanziare il riarmo europeo. Su queste titubanze pendono l’instabilità franco-tedesca, la linea dura della Polonia e le potenzialità dell’Italia nel definire il futuro del Vecchio continente

Firmato a Londra l’accordo per la joint venture sul Gcap. Tutti i dettagli

Il programma italo-anglo-nipponico segna un altro passo in avanti verso la sesta generazione. È stato firmato a Londra l’accordo per la costituzione della joint venture tra Leonardo, BAE Systems e Jaiec, che produrranno il caccia del futuro. Costituzione della società prevista per la metà del 2025, con l’obiettivo di far entrare in servizio il Gcap entro il 2035

Difesa europea? Fra Roma e Berlino le mosse di Leonardo e Fincantieri

Di Paolo Messa e Valbona Zeneli

La partnership tra Leonardo e Rheinmetall è solo uno dei progetti condivisi tra Italia e Germania. Progetti che simboleggiano un passo avanti verso una difesa europea più coesa e standardizzata. L’analisi di Paolo Messa, nonresident senior fellow presso l’Atlantic Council e fondatore di Formiche e Valbona Zeneli, senior fellow non residente presso l’Europe Center dell’Atlantic Council e la Transatlantic Security Initiative dello Scowcroft Center for Strategy and Security dell’Atlantic Council

Nato Edge 2024. Tecnologia, partnership e le sfide del futuro secondo Rigoni

L’evento annuale della Nato ha dimostrato che l’Alleanza è consapevole della posta in gioco. In futuro sarà necessario abbracciare una mentalità innovativa, capace di conciliare velocità tecnologica, sicurezza e interoperabilità in un quadro strategico comune. L’analisi di Andrea Rigoni, managing director presso Accenture

Minacce ibride e rischi nucleari. L’impegno dell’Italia spiegato da Silli

Di Giorgio Silli

Il sottosegretario agli Esteri ha aperto l’evento “Information warfare, hybrid threats and nuclear risk: the hidden threats of a digital age” organizzato dal Belfer Center della Harvard Kennedy School sotto la presidenza italiana del G7. Ecco il testo del suo intervento

Anduril raddoppia sull'underwater. Dopo Ghost Shark, ecco Dive Xl

Il progetto di Anduril combina innovazione tecnologica, flessibilità operativa e un design orientato alla produzione di massa. E mira a ottenere la commessa dal Dipartimento della Difesa Usa

Così l’industria Usa punta alla leadership sui droni nel settore della Difesa

Di droni, o Uav, ne esistono ormai di ogni tipo. Dalle munizioni circuitanti agli assetti Isr, passando per i droni Fpv, i velivoli senza equipaggio sono ormai una realtà destinata a diventare una costante degli affari militari. Tuttavia, passato il momento della scoperta sul campo di battaglia, giunge la sfida dell’implementazione all’interno delle procedure e delle strutture operative

Una riserva militare modulare e prontamente mobilitabile. Il progetto sulle Forze armate

Di Filippo Del Monte

La strutturazione di una forza di riserva in grado di fornire alla Difesa quelle competenze innovative necessarie ad affrontare uno scenario multidominio non è più rimandabile. Importante è che si ritenga questo tipo di riserva “specializzata” come un qualcosa di diverso dall’attuale Riserva Selezionata, la quale costituisce un bacino di integrazione numerica di professionalità “tradizionali” e già consolidate in seno al corpo ufficiali di ogni singola Forza Armata

Per rilanciare la Difesa europea 500 miliardi non bastano. Il punto di Nones

Nel frastagliato panorama di fondi dedicati alla Difesa e ai progetti congiunti, fa ora la sua comparsa una nuova proposta per un fondo da 500 miliardi euro. Il fondo sarebbe finanziato con garanzie nazionali e sarebbe aperto anche ai Paesi non-Ue. Nel momento in cui le condizioni geopolitiche chiedono una maggiore attenzione sulla Difesa, se i fondi non sono sostenuti da una visione chiara si rischia di commettere nuovamente vecchi errori. L’intervista con Michele Nones, vice presidente dello Iai

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