Alla larga dai missili russi. Non ha usato mezze parole il nuovo inviato degli Usa per i Balcani Matthew Palmer in visita ufficiale a Belgrado. “C’è una dose di preoccupazione per il dispiegamento di equipaggiamenti russi in Serbia – ha detto alla stampa locale il diplomatico, vice-sottosegretario agli Affari europei ed eurasiatici del Dipartimento di Stato. Il riferimento è ai…
Esteri
Risiko Mediterraneo. Atene e Usa sempre più a braccetto
Donald Trump molla la Turchia e sceglie la Grecia? I segnali in questo senso continuano ad aumentare. Dopo l'accordo formale tra Usa e Grecia per le quattro basi su suolo ellenico, ecco i primi KC-10 americani atterrare e decollare dall'aeroporto civile di Atene sotto gli occhi dei turisti che devono “fare spazio” alle petroliere Usa. Fanno la spola con l'Egeo…
Nelle piazze di Baghdad e Beirut nasce il Medio Oriente dei cittadini
Quando, nel 2011, le piazze siriane cominciarono a ribollire di rabbia contro il regime, la voce dei patriarchi, numerosi, basati a Damasco o Aleppo non le sostenne. Oggi invece la fotografia del patriarca caldeo, il cardinale Louis Sako che, accompagnato dai vertici patriarcali, raggiunge i manifestanti con la sciarpa irachena al collo, simbolo dell’unità nazionale e non confessionale del popolo,…
Italia-Libia, il nodo non è l'immigrazione ma la sicurezza. Ecco perché
La Libia non è solo immigrazione: c’è una guerra e l’Italia ha capacità e forza politica per aiutare a stabilizzare il paese. Per questo dai libici viene richiesto un maggiore interessamento, non solo legato al controllo dei rubinetti migratori, ma anche nel fermare le armi che hanno prodotto morti, feriti e sfollati interni. Vicendevolezza nell’affrontare interessi e priorità. Da Tripoli…
La Saudi Aramco in borsa. Bin Salman rispetta i suoi piani
La Saudi Aramco è pronta per essere quotata in borsa e parzialmente privatizzata attraverso le vendita delle azioni. Si tratta di una percentuale minima, non ci sono cifre precise o tempistiche definite, ma si tratta della notizia più importante dell’anno per il mondo della finanza. Attesa da tempo, dopo l’annuncio del 2016, oggi il regolatore di mercato saudita ha dato semaforo…
Perché si va verso il dialogo con Assad. Il commento di Bressan (Lumsa)
Tra i ringraziamenti per la missione contro il leader dello Stato islamico, Abu Bakr al Baghdadi, il presidente americano Donald Trump ha esplicitamente citato il regime siriano. Un passaggio che ci mette davanti a una questione de facto: dialogare con Damasco. La parziale e prudente apertura dei giorni scorsi del Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rispetto alla possibilità di parlare…
Venezuela, Cile e Bolivia. La sfida globale dell'America Latina
La Bolivia è solo l’ultimo campo di battaglia dell’America Latina. Immense folle hanno occupato le piazze di La Paz e Santa Cruz. Le occupazioni sono pacifiche, non ci sono i saccheggiatori violenti che hanno inquinato le proteste in Cile e in Ecuador, ma la reazione del governo è brutale. I manifestanti chiedono la rinuncia del presidente Evo Morales, accusato di…
Perché Twitter ha sospeso l’account di Al Manar Tv
Twitter ha sospeso l’account di Al Manar Tv, rete libanese considerata vettore propagandistico del gruppo Hezbollah. Il Partito di Dio è la più forte delle organizzazioni politiche paramilitari sciite che l’Iran ha aiutato a costruire dal punto di vista ideologico, militare ed economico-finanziario. Il gruppo, guidato dall’ayatollah Hassan Nasrallah, è uno dei proxy con cui i Pasdaran diffondono la loro…
Libia, il governo Conte vuole certezze sui migranti
Il governo italiano ha inviato una "nota a verbale” per chiedere all’esecutivo libico di avviare una revisione dell’accordo sui migranti attraverso una commissione congiunta. Roma s’è appellata all’articolo 3 dell’intesa, che permette la convocazione della commissione, e al 7 che lascia spazio alla possibilità di rivederne i termini firmati nel 2017 e in scadenza tra tre mesi. La notizia è importante…
Tornerò. I tweet piccati di Martin Selmayr, l'euroburocrate più potente e meno longevo
Ha lasciato il suo ufficio senza troppi clamori, ma non ha rinunciato a un paio di tweet tra il nostalgico e il piccato. Martin Selmayr è stato l’euroburocrate più potente e meno longevo. Con tutta probabilità sarà ricordato con il nomignolo che gli era stato affibbiato durante gli anni a fianco di Jean-Claude Juncker: Rasputin. Da noi è salito agli…