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Tunisia, ecco chi sono le due sorprese alle elezioni presidenziali

Dai primi exit poll emerge un ballottaggio che in pochi si aspettavano dopo il primo turno delle elezioni presidenziali in Tunisia. Il giurista Kais Saied e il tycoon Nabil Karoui tra un mese saranno impegnati al secondo turno, con un messaggio molto chiaro: gli elettori hanno scelto di cambiare, quindi hanno dato fiducia a due nomi lontani dall'establishment politico di ieri.…

Africa, un mondo in movimento che nessuno fermerà

L’Europa e il mondo hanno paura dell’Africa, la vedono come minaccia mentre dovrebbero cambiare approccio e avere lo sguardo lungo, accantonando gli interessi immediati. Un mondo estremamente complesso, dunque, che Mario Giro analizza a fondo nel libro “Global Africa. La nuova realtà delle migrazioni: il volto di un continente in movimento” (Guerini e Associati), un mondo nel quale sono chiamati…

L'aut aut di Pechino alle aziende per isolare i manifestanti di Hong Kong

Continuano le proteste a Hong Kong, dove per il quindicesimo fine settimana di manifestazioni ha portato a decine di arresti. Ma ora l'attenzione è anche sulle strategie dei grandi gruppi presenti sull'isola, che subiscono le pressioni di Pechino per dissociarsi pubblicamente dai manifestanti e isolarli. LE MANIFESTAZIONI In video pubblicato dalla Cnn si vede che, dopo un breve ma acceso dibattito,…

Cari Conte e Di Maio, non dimentichiamo la Tunisia. Parla Mercuri

Fare previsioni su come andrà a finire il primo turno delle elezioni presidenziali in Tunisia non è semplice e anzi, potrebbe riservare grosse sorprese. A crederlo è Michela Mercuri, docente di Paesi mediterranei all’Università di Macerata che in una conversazione con Formiche.net approfondisce contraddizioni e opportunità che il Paese nordafricano dovrà affrontare nei prossimi mesi. "È sicuramente molto triste notare…

La guerra dei droni (dell’Iran) avrà gravi conseguenze. Ecco quali e perché

Il portavoce dei ribelli yemeniti Houthi ha rivendicato con una conferenza stampa l’attacco di ieri contro gli impianti petroliferi di Abqaiq e Khurais (il primo è il più grande sistema di lavorazione del mondo, di proprietà della Saudi Aramco). Ha parlato di un’azione condotta con droni sofisticati e ha detto che "è uno dei più grandi attacchi compiuti dalle nostre…

Fra Tripoli e la Cirenaica, avanza Misurata. Che chiede spazio (anche in Italia)

"Le decine di feriti che sono curati al Celio non vogliono incontrare l'ambasciatore libico in Italia, Omar al Tarhouni, perché non si fidano di lui", ci dice una fonte da Misurata che frequenta i corridoi del Consiglio presidenziale di Tripoli. Misurata è la città-stato molto potente, con ottimi collegamenti internazionali, che difende il governo che l'Onu ha insediato nella capitale e…

Tunisia al voto per il nuovo presidente fra crisi economica e scandali

La Tunisia va al voto per le elezioni presidenziali forse più importanti della sua storia recente, che si svolgono in un clima di grande attesa, ma anche di profonda tensione per l’arresto, lo scorso 23 agosto, del magnate Nabil Karoui, grande favorito nei sondaggi e finito in manette con l’accusa di riciclaggio ed evasione fiscale. Domani, circa otto milioni di…

Libia, nuovo vertice internazionale in vista? Perché coinvolgere la Turchia

A distanza di quasi un anno è legittimo rileggere la Conferenza di Palermo come una occasione mancata. La stabilizzazione della Libia è ancora lontana e soprattutto l’idea di individuare un percorso condiviso con il generale Haftar si è rivelata particolarmente “ottimista” (eufemismo). La comunità internazionale però non intende rinunciare all’obiettivo di una Libia unita ed in pace. In gioco c’è…

Erdogan perde pezzi (e potere?). Davutoglu verso un nuovo partito

Defezioni turche. L'ex premier Davotoglu si dimette dal partito del presidente, seguendo l'ex presidente Gul. La cerchia attorno a Erdogan non è più così solida come in passato. Pesano i problemi economici, la guerra per gli F-35 e soprattutto alcune mosse apparentemente senza ratio del capo del governo. Così può nascere una valida (e moderata) alternativa? ADDIO Ahmet Davutoglu, ex…

Polveriera balcanica. Ecco chi mette in dubbio il riconoscimento del Kosovo

Il presidente ceco Milos Zeman ha sollevato dubbi sullo status relativo al riconoscimento del Kosovo. L'occasione è stata una visita ufficiale in Serbia, dove alla presenza del presidente serbo Aleksadar Vucic, ha detto che mentre lui non può revocare il riconoscimento del Kosovo, in proprio, ha intenzione di sollevare il problema. Soffiando così sulle polemiche infinite che toccano il nervo scoperto…

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