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Pechino cerca il Golfo per una zona di libero scambio

Il ministro degli Esteri cinese ha ribadito, in una telefonata con l’omologo arabo, che la Cina vuole costruire un accordo di libero scambio con Riad (e il Golfo) il prima possibile, per giocare di anticipo su altri attori internazionali

Il neo-presidente ceco chiama Taiwan e sceglie da che parte stare

L’elezione di Petr Pavel è indicativa dell’umore nazionale. Il Paese sceglie il campo atlantico, a supporto dell’Ucraina, senza euroscetticismo. Le nuove destre moderate in Europa potrebbero portare alla diluizione del potere politico fuori dai tradizionali centri di Parigi, Berlino e Bruxelles?

Summit Nato a Nuova Delhi. Prove di dialogo politico

Washington vuole sfruttare le preoccupazioni indiane sull’aggressività cinese per rinforzare il fronte anti-Pechino e, possibilmente, isolare ulteriormente la Russia. Forse un terreno comune si troverà sulle questioni securitarie nell’Indo-Pacifico, ma Nuova Delhi non rinuncerà ai rapporti con Mosca e, soprattutto, alla propria autonomia strategica

Un Congo in fiamme attende papa Francesco

Papa Francesco arriva in Repubblica democratica del Congo: un Paese dilaniato dal conflitto e su cui interessi regionali si allungano, mentre migliaia di famiglie sono vittime delle azioni armate dei ribelli M23. Rischio scontro con il Ruanda, mentre anche l’Uganda ha i propri interessi nel Paese

L'espansione cinese nel Pacifico non va liscia come speravano a Pechino

La Repubblica Popolare va avanti con investimenti nell’aerea pacifica da un decennio nel tentativo di scalzare l’influenza statunitense. Le Isole Salomone sono sempre state la vetrina di questa attività per i media di Stato cinesi. Ma la popolazione locale non vede più di buon occhio una presenza che giudica ingombrante e foriera di conflitti tra corruzione, metodi repressivi e scarso rispetto delle comunità. E le Fiji non vogliono più rinnovare l’accordo in materia di polizia e sicurezza

Jet all’Ucraina. Le reticenze tedesche e le possibilità statunitensi

L’Ucraina si aspetta di ricevere presto aerei da combattimento occidentali. Gli Stati Uniti potrebbero essere favorevoli, mentre il cancelliere tedesco Scholz frena decisamente. Intanto la Cina, smentendo di nuovo chi la vorrebbe mediatrice del conflitto, definisce gli Usa “il più grande promotore della crisi”

Raid in Iran. Le mosse di Usa e Israele, il fattore Russia

Se Israele ha colpito l’Iran, lo ha fatto per interesse diretto e preoccupazioni per la propria sicurezza nazionale. L’aiuto fornito da Teheran a Mosca in Ucraina rende queste azioni più potabili, mentre la Repubblica islamica cercherà di proteggersi e reagire con resilienza

Xi volerà a Bruxelles. Sarà paciere o polarizzatore?

Il dilemma della Cina post pandemia. Scrive Mayer

Un Paese che viene redarguito dall’Organizzazione mondiale della sanità perché nasconde i dati sul Covid e sulle campagne di vaccinazione rischia di perdere la sua credibilità. E lo stesso discorso vale sul piano politico-simbolico e della comunicazione politica

Vi racconto gli effetti della guerra sulla Moldavia. Parla l'amb. Urecheanu

“La Repubblica di Moldova è forse il Paese più colpito dopo l’Ucraina, e qui mi riferisco principalmente alle crisi economica, energetica e umanitaria che incidono sulla vita quotidiana dei suoi cittadini”. Intervista di Formiche.net ad Anatol Urecheanu, ambasciatore della Repubblica di Moldova

Usa e Ue devono fronteggiare la Cina insieme. Parla Bergsten

Secondo l’economista Fred Bergsten, per anni consulente della Casa Bianca, bisogna spingere Pechino a comportarsi da attore responsabile. Una nuova guerra fredda non è possibile, l’obiettivo è il “decoupling funzionale”: da una parte le questioni come Taiwan e gli uiguri, sulle quali non si cede terreno, dall’altra l’aspetto puramente economico

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