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L’Ucraina, l’Occidente che esiste e la democrazia che resiste

Chi, a Mosca come a Pechino, è rimasto sorpreso dalla coesione della risposta non aveva capito il punto di fondo: i Paesi democratici sono diversi e si possono dividere su tante cose proprio perché sono liberi, ma non sul collante fondamentale della democrazia. Il commento dell’ambasciatore Stefano Stefanini

Tensioni tra Russia e Azerbaigian. Il rischio per Mosca di scoprire i fronti

Scontri verbali (per ora) tra Azerbaigian e Russia sul Nagorno-Karabakh. Mosca rischia di impegnarsi su più quadranti e si espone agli avversari. Massima attenzione per l’Italia, che dall’Azerbaigian importa gas-non-russo

Cosa pensano gli esperti di quella frase di Biden su Putin

Francia e Regno Unito prendono le distanze nonostante la precisazione della Casa Bianca sul “regime change” a Mosca. Ma secondo l’ex capo dell’intelligence Clapper l’obiettivo del presidente Usa era il popolo russo

Più Wagner in Ucraina, e non è un buon segno

Se la Wagner aumenta la sua presenza in Ucraina, e se dovessero arrivare anche i miliziani di Hezbollah, significa che Putin è in difficoltà ma vuole aumentare la forza degli attacchi

Erdogan Putin Mosca Turchia

Movimenti turchi sulla Libia, con incognita russa

Viaggio in Turchia dei consiglieri di Bashaga per costruire l’allineamento d’astri attorno al suo governo. Senza sapere come si potrà muovere Mosca

Un atlantismo coerente e senza ambiguità. Così l’Italia è tornata nel Quint

Di Gabriele Checchia

C’è da augurarsi che il nostro meritato rientro a pieno titolo al tavolo dei Cinque possa contribuire a far sì che l’aggressione all’Ucraina della Russia di Putin giunga prima o poi a termine e che prenda infine avvio un credibile negoziato di pace. Il commento di Gabriele Checchia, già rappresentante permanente d’Italia al Consiglio atlantico e ambasciatore all’Ocse, oggi presidente del comitato strategico del Comitato atlantico italiano

Aderire al Trattato di Roma per fermare le guerre

La Corte penale internazionale è uno strumento essenziale per dare giustizia alle vittime dei crimini di guerra, ma può essere anche un deterrente per contenere le escalation militari delle crisi diplomatiche. Specie se le superpotenze ne riconoscessero la giurisdizione. L’intervento di Andrea Monti, professore incaricato di Digital Law, Università di Chieti-Pescara

Così i polacchi hanno reagito al discorso di Biden

Più che una rivisitazione kennediana del “Ich bin ein Berliner”, Biden ha riprodotto inconsapevolmente il contenuto di “Gli si diceva…”, l’opuscolo che Zygmunt Bauman offrì alla Varsavia del 1968. L’invasione russa dell’Ucraina ha di nuovo messo in luce il “contributo del pensiero polacco per portare la civiltà al successivo, più alto grado di sviluppo”

 

Gli effetti della guerra in Ucraina sul nucleare iraniano

I falchi di Teheran sembrano più decisi a dotare il Paese dell’arma facendo leva sull’inaffidabilità delle garanzie internazionali ottenute in passato da Paesi che, come l’Ucraina, disponevano di tali armamenti. Ora serve una strategia condivisa euroatlantica, anche contro i Pasdaran. L’intervento dell’ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, già ministro degli Esteri

Attenti all'Eurasia, l'espressione geografica che diventa guerra

Non è solo il titolo di una rivista pubblicata in varie lingue (tra cui l’italiano) che sposa in modo fedele la dottrina anti-Nato sull’invasione dell’Ucraina. È un concetto culturale, etnico e geopolitico che va dalla Chiesa ortodossa agli zar, dai sedicenti filosofi stile Dugin ai proclami di Putin

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