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Il manifesto dell'Italia digitale e il Pnrr (da non perdere). Il libro di Razzante

Sfruttare la leva digitale per far crescere la competitività del nostro sistema Paese. La sfida dell’Italia “digitale” nel saggio curato dal docente di diritto dell’informazione. “Il digitale non è più solo uno strumento, ma diventa un vero e proprio ambiente in cui si situano tutta una serie di strategie che enti pubblici e aziende devono portare avanti per garantire la crescita delle comunità”

Perché un accordo Ppe-Ecr fa paura a Macron. Parla Fidanza (FdI)

“Un accordo strutturato Ppe-Ecr, se raggiungesse numeri sufficienti indebolirebbe per primo proprio Macron, che già teme una forte riduzione della propria pattuglia europea nel 2024. Se a questo sommiamo l’attivismo del governo Meloni in Africa, ecco spiegato perché sono così nervosi”. Conversazione con Carlo Fidanza, europarlamentare di Fratelli d’Italia

Che cosa insegnano i casi di Enel e Leonardo. La lettura di Firpo (Assonime)

​Le assemblee delle due società quotate sono state movimentate e animate da una vivace dialettica tra piccoli e grandi soci. Ma c’è una lezione da imparare​. Il direttore generale di Assonime spiega quale

Giorgia Meloni, l’Europa e la sindrome dell’accerchiamento. Parla Nathalie Tocci

Con l’avvicinarsi della scadenza elettorale delle Europee, la sfida è cercare di mantenere – al di là della dialettica interna – un’Unione coesa anche in chiave strategica. Dopo le critiche di Francia e Spagna, il premier italiano sceglie la strada della non belligeranza. Nathalie Tocci, direttrice dell’Istituto Affari Internazionali, a Formiche.net: “La coesione va mantenuta, ma sui dossier principali l’Italia deve essere più incisiva per tentare di preservare l’interesse nazionale, benché il Paese sconti una fragilità strutturale non indifferente”

Ucraina e spese militari. Il summit Nato visto da Lorenzo Cesa

Intervista con il nuovo presidente della delegazione del Parlamento italiano presso l’Assemblea parlamentare dell’Alleanza atlantica. Per l’Italia è fondamentale rilanciare il tema del Mediterraneo allargato, dice. Post Stoltenberg? “L’Italia è legittimata ad ambire a quell’incarico”

Meloni a Praga e l'ampio orizzonte euro-balcanico

A Praga per continuare il doppio binario Ue e conservatori. Con Fiala c’è la comunanza a Bruxelles oggi, ma soprattutto per il progetto di domani: avanzare un’idea concreta per la governance del dopo Merkel. L’eurodeputato di FdI, Nicola Procaccini, a Formiche.net: “C’è un terrore, ormai sempre più evidente, rispetto al successo di Giorgia Meloni. La considero come il capotreno di questo convoglio europeo di centrodestra”

​Leonardo, Assogestioni e quella sorpresa che tale non è. La versione di Maffè

La sconfitta nell’assemblea della lista di Assogestioni, battuta dai soci esteri guidati dal fondo Greenwood è una lezione di buona governance e visione globale del mercato. Che la politica dovrebbe imparare, dice l’economista della Bocconi

Riformare i trattati, solo così l'Ue avrà vita lunga (e nuova). Parla Mauro

Intervista all’esponente popolare, già vicepresidente del Parlamento di Bruxelles, in occasione della giornata dell’Europa: “La nostra fortuna? Si chiama Ue, ci ha evitato una guerra per 80 anni: e non è poco, di questi tempi. Nella testa di troppi a sinistra vedo l’Unione europea somigliare a una sorta di Unione delle Repubbliche socialiste europee di cui onestamente non sentiamo il bisogno”

Semipresidenzialismo alla francese. La ricetta di Guzzetta per le riforme

Il coinvolgimento delle opposizioni sull’agenda delle riforme è “un fatto meritevole di apprezzamento nella grammatica costituzionale”, dice il costituzionalista di Tor Vergata. “L’instabilità in Italia è figlia della inveterata abitudine a fare e disfare i governi in Parlamento senza ricorrere alle elezioni. Se si vuole che i cittadini contino di più e sentano di contare, bisogna cambiare schema. Ecco perché il semi-presidenzialismo alla francese farebbe al caso nostro”

La Bce ha fatto quello che doveva. Ma la fine dei rialzi è vicina. Parla Codogno

L’inflazione è il nemico pubblico numero uno della crescita, Francoforte ha semplicemente dato seguito al suo mandato. ​Con ogni probabilità i tassi si fermeranno al 4%. Giusto prevedere piani di rientro per il debito su misura. Meloni? Un fisco più amico aprirà la strada alla riduzione delle tasse. Intervista a Lorenzo Codogno, economista della London School of Economics

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