Migrazioni, politica estera e competitività. Le comunicazioni della premier Meloni al Parlamento lasciano presagire un Consiglio europeo piuttosto acceso. Ma il problema dell’Ue è l’assenza di una politica estera comune che le permetta di essere incisiva sui principali dossier: dal conflitto in Ucraina, passando per quello in Israele. E sulla competitività l’Italia ha la possibilità di incidere positivamente. Colloquio con il politologo Sergio Fabbrini
Politica
Così l'Ue deve cambiare rotta su green, debito e guerre. Cosa ha detto Meloni in Parlamento
In Aula la premier, in occasione delle comunicazioni in vista del Consiglio europeo di domani e dopodomani, sottolinea che l’attacco a Unifil è stato ingiustificabile, annuncia il viaggio in Libano e spiega la postura del governo sul prossimo ruolo europeo di Fitto, sul modello albanese per i migranti e sulla guerra i Ucraina
Di Centro ne è rimasto uno solo. La versione di Merlo
Se del Centro e della “politica di centro” c’è assolutamente bisogno, è altresì necessario che il partito che li interpreta, e cioè Forza Italia, sia realmente l’espressione e la sintesi di queste culture. E questo per il bene e la qualità della democrazia nel nostro Paese e non solo, o non tanto, per il destino delle singole culture politiche
Phisikk du role - L'Europa non si perda in un tappo di bottiglia
Non è che la lotta alla dispersione della plastica sia una fisima della giovane ambientalista Greta Thunberg: negli ultimi tempi il ritmo della produzione di bottiglie di plastica prodotte dall’industria dell’imbottigliamento nel mondo ha superato i 600 miliardi di unità all’anno, con un riciclo minimo, solo il 15%. Il pensare però che il tappo attaccato col cordone di plastica all’orlo della bottiglia possa produrre un beneficio reale alla salute del pianeta, sembra che sia anche per gli ambientalisti una cosa risibile. La rubrica di Pino Pisicchio
Quanto reggerà lo scontro tra destra e sinistra? Le ragioni del centro che non c’è
La ruvidezza del bipolarismo italiano non trova forze politiche significative d’interposizione per evitare lo scontro. Lo spazio politico ed elettorale ci sarebbe: quel grumo di consensi che tenacemente continua a raccogliere da trent’anni risultati a due cifre come sommatoria del pulviscolo centrista tra i due poli. Il commento di Pino Pisicchio
De Gasperi non è di destra e l’Italia non è di sinistra. L'opinione Chiapello
Durante la presentazione del nuovo libro di Italo Bocchino, l’ex leader Dc è stato descritto come uomo di destra. Nulla di più sbagliato. Giancarlo Chiapello (segreteria nazionale Popolari/Italia Popolare) spiega perché
Commercio estero alle Regioni? Il giusto no di Tajani. L’opinione di Mayer
La proposta di autonomia differenziata rischia di frammentare le relazioni internazionali italiane e il commercio estero. Precedenti come le relazioni Lombardia-Russia e Molise-Hubei dimostrano i rischi di una regionalizzazione incontrollata. La soluzione? Prendere spunto da quanto fatto negli anni Ottanta dal ministro Ruggiero
Governo, bene su conti e politica estera. Ora un nuovo slancio. Parla Quagliariello
Il fenomeno del dossieraggio è sempre esistito. Ora la rivoluzione digitale ci impone di alzare i livelli di garanzie non solo per i politici, ma per il sistema Paese: dall’impresa alla Pubblica amministrazione. E non è una teoria del complotto. Il campo largo? Schlein ha più di un problema. Colloquio con il presidente della fondazione Magna Carta, Gaetano Quagliariello
Gli occhiali di Fini, i bisbigli di Schlein, il boccale di Gualtieri. Queste le avete viste?
Un gesto involontario quello dell’ex presidente della Camera? Del tutto volontario invece l’incontro tra la segretaria del Partito democratico e il senatore Casini. Mentre il sindaco di Roma Gualtieri celebra l’unità tedesca con un boccale di birra. Ecco le foto politiche degli ultimi sette giorni
Un bipolarismo sempre più anomalo. Il commento di Merlo
Un bipolarismo che, almeno in teoria, dovrebbe certificare e consolidare la presenza di una vera e propria democrazia dell’alternanza. Al contrario, invece, dobbiamo prendere atto che è proprio la democrazia dell’alternanza ad essere messa in crisi