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Qualche considerazione sull'Ucraina a partire dalle parole di Liliana Segre

Cosa si può evincere dalle parole di Liliana Segre sulla guerra in Ucraina? La riflessione di Raffaello Morelli a partire dal discorso della senatrice a vita

Cambia lo scopo del governo, cambi la maggioranza. Scrive Sisci

L’esecutivo attuale non era tarato per gestire tali dossier. Doveva varare il Pnrr e affrontare l’epidemia. La guerra in Ucraina ha cambiato le carte in tavola: politicamente questa maggioranza non c’è più e alcuni partiti, in tutto o in parte, dovrebbero andare all’opposizione mentre altri dovrebbero andare al governo

Putin e la Nato delle mezze misure. Il commento di Cazzola

La Nato deve tracciare una linea rossa oltre la quale Putin deve sapere di non poter andare, perché la risposta sarebbe la guerra. D’altra parte, l’Ucraina già al centro del conflitto, non può essere lasciata sola

Gli effetti della guerra in Ucraina sul Pnrr

Non c’è nulla di male a decidersi finalmente a por mano al Pnrr adeguandolo al nuovo quadro e ai nuovi equilibri sia energetici che macroeconomici, anche a causa del rischio di una stagflazione quasi del modello degli anni Settanta che si configura

Leadership politica cercasi (a destra e sinistra). Il mosaico di Fusi

Al momento centrodestra e centrosinistra sono due mezze mele che non combaciano né sono autosufficienti. Brutalmente: una zavorra che frena ogni ipotesi di crescita e di ritrovata autorevolezza. C’è Draghi, è vero. Ma da solo non basta. Il mosaico di Carlo Fusi

Le elezioni non sono così lontane, Draghi dovrà sporcarsi le mani

Ci avviamo infatti ad elezioni nazionali nel 2023 in cui si confronteranno due coalizioni fragili e piene di contraddizioni, per giunta messe seriamente in crisi dai gravissimi fatti delle ultime settimane. A Draghi toccherà fare politica eccome, di qui in avanti. Potrà mantenere un certo distacco senza mettere mano alla creazione di una sua formazione autonoma? Probabilmente sì, ma dovrà in qualche modo sporcarsi le mani. Il commento di Roberto Arditti

L’attacco russo all’Italia rivela l’isolamento di Mosca. Il commento di Sensi (Pd)

Il deputato commenta l’affondo dell’ambasciatore Razov contro La Stampa e sugli aiuti del 2020: “Atti disperati come questo non fanno che gettare una luce ancora più oscura sulla Russia e sui suoi rappresentanti in giro per il mondo”

Russia furiosa. Querela alla Stampa e attacco all’Italia sugli aiuti

L’ambasciatore Razov annuncia denuncia-querela nei confronti del giornalista Quirico e del quotidiano per un editoriale sulla morte di Putin. Poi sulla missione del 2020: “È stata tesa una mano di aiuto, ma se qualcuno la morde non è onorevole”. Della Vedova risponde: “I giornali italiani sono liberi di poter scrivere ed esercitare il loro lavoro di cronaca e di critica. È questa la sostanziale differenza tra le democrazie liberali e la Russia di Putin”

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La guerra, Letta e i tweet in inglese

Scrivere un tweet in inglese o francese non significa essere padroni di una lingua straniera, però è in questo momento il segnale simbolico di appartenere a una comunità più ampia, quella europea, e di non volersi chiudere nel recinto nazionale. L’analisi di Domenico Giordano (Arcadia)

Il filoputinismo in maggioranza va isolato. Mannino legge Conte e Salvini

L’ex ministro Dc: “Conversione del leader o sostituzione: Lega e Salvini sono a un bivio. Quel che è certo è che gli elettori non daranno più fiducia ai gialloverdi. È ora il momento della responsabilità atlantista”

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