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I guai di Marine Le Pen nascono da un’indagine Olaf del decennio scorso. L'opinione di Butticè

Nel clamore suscitato dalla condanna francese, prosegue sottotraccia la selezione del nuovo direttore generale dell’Ufficio europeo per la lotta alla frode (Olaf). In un momento di attacchi ibridi contro l’Ue e l’unità europea, il generale in congedo Alessandro Butticé, spiega il ruolo dell’Olaf – di cui è stato tra i pionieri e il primo portavoce – in questo caso giudiziario. Ma anche le ragioni del suo auspicio che il nuovo vertice possa provenire dalle fila della Guardia di Finanza italiana

Ventotene, il coraggio di Meloni e la debolezza culturale del centrodestra. L'opinione di Pedrizzi

Cosa resta e resterà e quale lezione se ne può trarre dalle dichiarazioni al Parlamento del presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, riguardo il Manifesto di Ventotene. L’opinione di Riccardo Pedrizzi

Sotto sotto qualcuno nella destra francese gradisce la condanna di Le Pen (che mi lascia perplesso)

C’è molta politica nella decisione del giudice francese di non attendere il processo di appello per la pena accessoria dell’esclusione dalla candidatura. Avrebbe tranquillamente potuto evitare questo aggravio di sanzione, lasciandolo alla determinazione dell’ultimo giudice (in caso di condanna). Il commento di Roberto Arditti

Le Pen è vittima del suo populismo giudiziario. La versione di Ceccanti

Non conosciamo i temi del processo d’appello, in più il quadro probatorio contro Le Pen fornisce diversi elementi per escludere la sua possibile corsa per l’Eliseo nel 2027. Questa sentenza indebolisce non solo lei, ma anche il giovane Bardella che non ha la credibilità per correre da presidente. Ora si apre un problema di successione all’interno del partito. E i patrioti sono disuniti. Conversazione con il costituzionalista Stefano Ceccanti

Schlein non farà la traversata verso i riformisti. Pombeni spiega perché

Il Pd è già di fatto diviso in due partiti: quello massimalista e quello riformista. Schlein non farà mai la traversata verso il riformismo, non solo perché ha una formazione politica differente ma anche perché non ha la leadership per farlo. Conte l’ha sempre vinta, giocando al rilancio e puntando sugli arrabbiati. Un po’ come fa Salvini dall’altra parte. Colloquio con il politologo Paolo Pombeni

Il premierato per Meloni significa stabilità all'estero. Parla Sterpa

In pochi giorni il presidente del Consiglio l’ha ribadito più volte: l’approvazione del premierato è una priorità per il Paese. È la stabilità dell’esecutivo, l’elemento sul quale si costruisce la credibilità nazionale, ma soprattutto internazionale. La capacità di incidere sullo scenario globale è direttamente proporzionale alla solidità del governo. Con due piccole integrazioni, la riforma potrebbe accontentare anche l’opposizione. Colloquio con il costituzionalista Alessandro Sterpa

Paolo Reale, pilastro della giustizia internazionale. Il ricordo di Angioli

Di Matteo Angioli

Ezechia Paolo Reale è stato un importante giurista, molto impegnato nell’istituire la Corte penale internazionale, nelle iniziative sul carcere, per l’iniziativa sul diritto alla conoscenza, per la lotta alla disinformazione. L’intervento di Matteo Angioli, segretario del Global Committee for the Rule of Law, alla commemorazione al Siracusa International Institute

Salari reali, cosa succederà in Italia nei prossimi anni. L'analisi di Becchetti

La disoccupazione scomparirà lasciando però vaste sacche di lavoro povero. Il tema della stabilità e resistenza agli shock di un mondo sempre più rischioso e della difesa e crescita dei salari reali per la parte non tutelata del Paese, resterà dunque il problema economico (e politico) più importante in Italia nei prossimi anni

Usa, Ucraina, economia e nucleare. Cos’ha detto Meloni da Calenda

La presidente del Consiglio ha partecipato al congresso del partito di Calenda. Non ha risparmiato attacchi a Schlein e Conte, mentre ha aperto a Calenda sul nucleare. Lui dice: “Il bipolarismo è completamente fratturato”

Quale nuovo ruolo per le biblioteche nell’era digitale. Scrive Monti

Negli ultimi anni, le biblioteche italiane hanno affrontato profonde trasformazioni per rispondere alle esigenze dei cittadini nell’era digitale. Oggi servono interventi per promuovere una maggiore bibliodiversità, stimolare nuove domande da parte dei cittadini e rafforzare la loro funzione di condivisione della conoscenza. Il commento di Stefano Monti

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